Vogliamo semplicemente un governo democratico della città

24 Giugno 2011
1 Commento


Gianna Lai - CIDI Cagliari

 

“Guardate, questi sono i principi e i metodi del Sindaco e dei suoi collaboratori, sentiamo da voi i problemi e le esigenze  di Cagliari”: avrebbe voluto dire semplicemente questo, l’eventuale  coinvolgimento dei cittadini nelle consultazioni dei giorni scorsi per la formazione della Giunta. Ma nulla è perduto, anzi, ci  aspettiamo ora che Assessori e  Consiglieri aprano con la città  un dialogo franco e continuo. In primo luogo per definire le priorità della politica, le cose più urgenti da fare, gli interventi che pongano fine agli esiti deleteri ancora in atto delle  gravi scelte operate dalla Giunta di Centro  destra. In secondo luogo per costruire  davvero una fase nuova nell’amministrazione della città, che consenta a tutti di conoscere provvedimenti e politiche di questa legislatura, a tutti di interlocuire nelle forme della partecipazione più ampia.  Che  qui in città sono ancora tutte da costruire, nei quartieri, nelle periferie, nel territorio vasto dell’hinterland. Veniamo da pessime esperienze di amministrazioni sorde al richiamo della trasparenza, del colloquio, dell’ascolto: tutto già definito a monte per decisione di pochi, tutto già concluso una volta che la notizia appare sui giornali.
Il Centro sinistra ha vinto perchè non se ne poteva più del berlusconismo e di una destra faziosa e razzista, delle sue ideologie che predicano le diseguaglianze spacciandole per merito, che fanno dei migranti una questione di ordine pubblico e non  di umanità da accogliere. E se  in città la povertà avanza, si aggravano la disoccupazione e il precariato giovanile, non  ci sembra che  al momento siano stati adottati provvedimenti per  combatterli in modo serio. Prendiamo invece, ad esempio, le ultime manifestaziono degli studenti in difesa della scuola pubblica, delle donne e dei lavoratori, i movimenti per i referendum: le loro istanze erano chiare e bisognerà ripartire da lì. Prendiamo ad esempio l’istruzione, il foraggiamento a tutto spiano della scuole private, gli edifici scolastici chiusi e regalati alle scuole private dalla precedente Giunta: pensate che i  cittadini siano contrari a  restituirli al pubblico? Bisognerà che gli amministratori li sentano, assessori, presidenti di Commissioni, Consiglieri. Che vengano istituiti luoghi e spazi per l’informazione e il dialogo  continuo, che noi tutti ci si senta parte di un progetto. Bisognerà ripartire da qui.          
Questo si aspetta il popolo democratico dalla nuova maggioranza, semplicemente un’amministrazione democratica. Ma niente di meno!

1 commento

  • 1 mauro peppino zedda
    24 Giugno 2011 - 17:22

    Cosa accidenti vuol dire vogliamo un governo democratico?
    Massimo Zedda è stato eletto dal popolo cagliaritano, con un consenso che va oltre il suo stesso schieramento.
    Zedda è stato democraticamente eletto, ora è il momento di attuare il suo programma, poi il popolo tra 5 anni deciderà se continuare con lui o scegliersi un altro sindaco.
    Cosa significa chiedergli di essere democratico? mi pare un discorso stantio, Zedda ha vinto le primarie sbaragliando la nomenclatura del PD, ha vinto le elezioni sbaragliando il centro destra.
    Ora pensi a rendere migliore Cagliari e la qualità della vita dei suoi abitanti.
    5 anni per un sindaco e la sua giunta passano in fretta, pensi ad attuare il suo programma nel migliore dei modi, poi verranno altre elezioni democratiche , speriamo con primarie più serie da una parte e dall’altra!

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