Andrea Pubusa
Non lo nego. Fra i sulcitani “inkazzati” ci sono anch’io. Perché è stato soppresso il treno che da Carbonia-Villamassargia-Domusnovas e Siliqua porta a Cagliari? Perché è stata violata la fondamentale libertà di circolazione sancita dall’art. 16 della Costituzione? E con essa altri diritti costituzionali come la libertà di riunione e di manifestazione del pensiero? E tutto questo proprio davanti al Presidente della Repubblica che di queste libertà è il primo custode e garante. Si vuole mettere la mordacchia ad un’intera zona, la più povera d’Italia? Si vuol far tacere un’intera Isola? Si vuol impedire che il Presidente senta il grido di dolore e rabbia che viene da cittadini che a null’altro ambiscono che ad un onesto lavoro? E che Repubblica è mai questa se affama e pretende che gli affamati neanche manifestino il loro disagio?
Dissento da chi ha gridato al Presidente “ladro” e “buffone”. Napolitano non è né l’uno né l’altro. Ha una vita esemplare. Ho sempre dissentito dal suo moderatismo, ma ho sempre pensato che sia persona rispettabilissima.
Oggi critico la sua propensione liberista. Non rappresenta le banche, come ha detto ieri in Municipio, ma con Monti è propugnatore di una politica economica che più che dei debitori si preoccupa dei creditori, ossia delle banche. E poi chi sono questi debitori? I poveracci e i popoli più maltrattanti anche dai loro governanti. L’Europa non può essere uno spauracchio, come avveniva per gli Stati negli anni bui. E’ stata pensata l’Unione europea quale fattore di pace e di sviluppo, di crescita civile dei popoli. Oggi mostra un volto diverso, non solo arcigno, ma feroce. La vicenda greca ne è un esempio tragico. Quando si riprenderanno i greci? E i sulcitani o i turritani licenziati? Come si applica a loro la mobilità in entrata? Chi li riassumerà? E i giovani disoccupati? Dove troveranno collocazione? Questi sono i problemi. Altro che art. 18! Che tuttavia tutela la dignità dei lavoratori e tempera i poteri dei padroni, che è ciò di cui oggi si ha sommo bisogno.
In questa situazione che senso ha impedire a Napolitano di sapere che qui c’è rabbia e disagio? Il Presidente non può attendersi una folla festosa, se è formata da licenziati e disoccupati, da persone senza speranza. Egli però ha capito e si è commosso. Ha usato, dopo l’incontro coi sindacati, le parole giuste. Ha anche assunto un impegno. E siccome è uomo d’onore, certamente rappresenterà la situazione a chi di dovere. Però qui, caro Presidente, non c’è solo bisogno di impegno e di attenzione. Ciò che occorre è un ribaltamento di linea politica del Governo e dell’Europa. Occorre, seppure in un quadro di sobrietà, rimettere al centro i popoli, le persone, il lavoro, i diritti, in una parola la democrazia, ossia il deposito culturale più importante del Vecchio Continente. C’è da ridimensionare e regolare i mercati. Imbrigliarne gli istinti selvaggi, che ci hanno condotto a questo sfascio sociale. Se no, i cordoni di polizia non serviranno a contenere la rabbia e la reazione popolare. Se no, andremo incontro ad un futuro molto incerto e pericoloso, anzitutto per la tenuta democratica. Ci pensi Presidente. Ci pensi ora, prima che sia troppo tardi.
10 commenti
1 Mauro Nieddu
21 Febbraio 2012 - 20:32
Per quello che vale, caro Andrea, sottoscrivo totalmente il tuo pensiero e le tue angosce. Se anche un uomo che ha vissuto la maggior parte della propria storia dentro il movimento operaio, anche se senza mai deviare dall’ortodossia del momento, non riesce a comprendere a fondo la necessità di rompere la gabbia ideologica costruita da coloro che ci hanno condotto a questo disastro ma, anzi, se ne fa garante verso la parte politica di provenienza, i motivi per essere ottimisti sono davvero pochi.
2 Stefano
22 Febbraio 2012 - 11:31
E’ stato vergognoso quanto successo la mattina di lunedì nel viale Trieste a Cagliari.
Autobus del trasporto pubblico fermati dalle forze dell’ordine e i passeggeri, uno per uno, sottoposti al controllo dei documenti per verificare che non fossero originari del Sulcis e impedirgli, in quel caso, di raggiungere la via Roma di fronte a Palazzo Civico per poter rappresentare al Presidente il loro disagio. C’è da preoccuparsi seriamente.
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9 Beppe
26 Febbraio 2012 - 02:20
NAPOLITANO FUNZIONARIO BCE
« io non sono espressione delle banche » dice lui
Questo signore è da un paio di settimane che lo dice: lo dice a Bologna, lo dice in Sardegna e domani lo dirà…là dove la gente sarà sempre più consapevole (e forse allora deciderà di non uscire più dal Quirinale).
Ma c’è un perché, un po’ lunghetto da spiegare.
Che egli sia diretta essere espressione delle banche, come Monti, non si sa (forse perché ancora non si è scoperto) ma che sia espressione dell’atlantismo (anche economico) è certo.
Poi sulle banche, e la banca è la BCE (con FMI, Rothschild, GS e tutti gli altri della stessa razza ), vedete cosa scrive sto galantuomo, giustamente etichettato come FUNZIONARIO BCE
« mi sento corresponsabile, nel bene e nel male, della esperienza compiutasi in Europa negli scorsi decenni…».
Questo perché i politici col trattato di Maastricht sapevano di aver rinunciato alla sovranità nazionale…e lui era un politico. O no ?
Senti senti cosa dice il comunista
« il fuorviante assunto che i mercati in generale, e quelli finanziari in particolare, fossero capaci di autoregolarsi e non avessero perciò bisogno di regolazione pubblica E’ precisamente dalla constatazione del danno provocato, e del pericolo costituito, da tale assunto, che è scaturita la consapevolezza dei governi, di tutti i continenti, della necessità di mettere a punto un nuovo sistema di regole…»
ovvero…ha portato a Maastricht e alla BCE di cui egli ne è corresponsabile.
Questo e altro è scritto su
http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=2282 (lunghetto di 10 pagine)
Dice che indietro non si torna. Capito ? e lo ha ripetuto a Bologna dove una decina di giorni prima era stato altrettanto contestato e a chi contestava era stato lo stesso impedito di circolare.
In altro scritto sto signore dice che da dieci anni l’Italia è in recessione.
Fate i conti, da quanto è stato imposto (si è mai votato ?) il sistema di regole della BCE di cui egli è confesso corresponsabile.
10 Napolitano terrorizzato dalle contestazioni in Sardegna – No Censura
18 Giugno 2017 - 16:06
[…] ce lo racconta il sito Democrazia Oggi, che in un post di Andrea Pubusa dal titolo Presidente, anch’io sono “inkazzato”! si chiede “Perché è stato soppresso il treno che da Carbonia-Villamassargia-Domusnovas e […]
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