Nuxis al Parlamento di Pietro d’Aragona del 1355

29 Ottobre 2017
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a cura di Andrea Pubusa

Nella ricostruzione della storia della mia piccola bidda, l’amico Roberto Porrà, valente archivista e studioso di cose medievali, mi segnala una vicenda curiosa: i rappresentanti di Nuxis parteciparono, insieme ad altri sulcitani, al Parlamento indetto a Cagliari nel 1355 da Pietro IV d’Aragona. Infatti, come è riportato nel testo (pubblicato in calce) degli atti relativi, curato da Giuseppe Meloni nel 1993 per conto del Consiglio Regionale della Sardegna, furono presenti nell’ambito del cosiddetto “braccio dei sardi”, Giovanni de Ficus e Giuliano de Arenas,”habitatores ville Nuccis”, eletti dai rappresentanti dei paesi di Nucis, tra i quali “Thomas Mele” e “Guantinus de Sori”, e di Pietralonga, della curatoria di Sulcis.
E’ appena il caso di ricordare - rileva Porrà - che Nucis, come riporta il grande storico e geografo nonché demografo americano John Day, è una variante storica come Nugis dell’attuale Nuxis.

Per comprendere l’importanza storica del Parlamento del 1355 di Piero IV il Cerimonioso a Cagliari, pubblichiamo l’intervento, apparso su sardegnasopratutto. letto dalla Prof. Olivetta Schena in piazza Costituzione in occasione della FAIMARATHON Cagliari svoltasi domenica 12 ottobre 2011.

Il 6 gennaio 1355 giungeva a Cagliari, dopo un travagliato viaggio via mare, Pietro IV il Cerimonioso, il più potente e longevo sovrano della Corona d’Aragona: regnò per ben cinquantuno anni, dal 1336 al 1387. Il re e il suo seguito avevano lasciato da pochi giorni il Logudoro, formalmente rappacificato dopo la campagna militare iniziata il 21 giugno del 1354 con lo sbarco dell’esercito catalano-aragonese sulle coste della Sardegna settentrionale, a Porto Conte, e con l’assedio e l’occupazione di Alghero.
Dopo una breve visita a Sassari la naturale destinazione del corteo regio non poteva essere che Cagliari, le solide mura del Castello e la radicata catalanità di questa città garantivano al sovrano e al suo seguito le condizioni ideali di sicurezza e di serenità che avrebbero consentito di trattare nel modo migliore “gli affari del Regno”. A Cagliari, infatti, si concretizzava una decisione presa, forse, subito dopo la pace di Alghero (novembre 1354): la convocazione delle prime Corti generali nella storia del regnum Sardiniae et Corsicae, sul modello delle Corts catalane.
La decisione di convocare a Cagliari le Corti fu presa dal sovrano per motivi squisitamente politici; era necessario che l’autorità regia, uscita mortificata nella sua dignità dagli insuccessi dell’anno precedente, si riabilitasse tramite la partecipazione all’Assemblea proprio di coloro che ne avevano minato la credibilità: gli Arborea, i Doria, i rappresentanti del Comune di Pisa.
Il 23 gennaio partivano da Cagliari le lettere di convocazione, che fissavano la data d’inizio della riunione per il 15 febbraio. Venivano così informati i rappresentanti del clero, della nobiltà e delle ville regie della Sardegna catalano-aragonese che dovevano formare i tre bracci delle Corti, con l’aggiunta della paretecipazione di un quarto braccio, composto da privati cittadini di nazionalità sarda, il cosiddetto braccio dei Sardi, individuato e compiutamente analizzato da Guseppe Meloni, al quale si deve una nuova edizione degli atti di questo Parlamento, pubblicata nella collana del Consiglio Redionale della Sardegna intitolata Acta Curiarum Regni Sardiniae, una prestigiosa iniziativa editoriale che mette a disposizione degli studiosi, ma anche ad un pubblico più vasto di cultori della storia della nostra isola una fonte preziosa: vero caledoscopio sulle vicende politiche, economiche ed istituzionali della Sardegna dei secoli XIV-XVII.
Parteciparono alle Corti i rappresentanti dei tre bracci (ecclesiastico, feudale e reale) e numerose persone che si presentarono a Cagliari nomime proprio, ossia a titolo squisitamente personale, e che confluirono nel quarto braccio, quello dei Sardi. Si trattava di liberi cittadini, provenienti prevalentemente da villaggi della Sardegna meridionale, che non erano rappresentati nei tre bracci classici e che, forse per meriti di fedeltà alla Corona, furono autorizzati a intervenire alle Corti.
Il 23 febbraio, quando ancora non erano giunti a Cagliari tutti i convocati, Pietro IV “fra gli splendori della regia e il luccichio delle armi”, alla presenza dei rappresentanti dei quattro bracci, pronunciava in lingua catalana il solenne discorso introduttivo, nel quale fanno spicco numerose citazioni bibliche. Il sovrano si presenta, infatti, all’Assemblea nelle vesti di predestinato, investito direttamente da Dio di quel potere temporale che di diritto esercita suoi sudditi, e quindi anche sui Sardi, da lui assimilati ai Filistei, contro i quali era dovuto intervenire, novello re David, per liberare l’isola e ristabilire la pace, “con la volontà di Dio, con l’accordo degli abitanti e dei quattro bracci riuniti in Parlamento”.
Alla prolusione del re Pietro risposero i rappresentanti dei quattro bracci, nel rispetto della procedura delle Corti di Catalogna, alle quali si ispirava questo primo Parlamento sardo; il portavoce della componente locale, riunita nel quarto braccio: pro parte…brachio Sardorum, fu Giovanni Descanno, sindaco di Gerico, una delle due ville logudoresi rappresentate alle Corti.
Il primo Parlamento sardo si chiudeva senza che venisse affrontato il problema del donativo da versare alla Corona, secondo la consolidata e istituzionalizzata consuetudine delle Corts catalane. L’apparente irregolarità procedurale è motivata “dal particolare momento politico, certamente uno dei meno favorevoli per consentire un rastrellamento di fondi da una terra impoverita da lunghi anni di guerre, pestilenze, carestie, malgoverno”, ma non intacca la validità giuridica di questo Parlamento; è del resto noto che le spese per far fronte alle varie guerre e ribellioni che continuamente agitavano il regnum Sardiniae et Corsicae erano aumentate di anno in anno ed il costo per l’amministrazione dell’isola gravava sempre più sui regni peninsulari della Corona d’Aragona, che avevano generosamente finanziato anche la spedizione militare di Pietro IV in Sardegna.
Le Corti del 1355 si chiudevano, altresì, senza che fossero state appianate le profonde divergenze ancora esistenti fra la Corona e la nobiltà locale, capeggiata dal giudice Mariano IV e da Matteo Doria. Neanche la pace di Sanluri -firmata dopo lunghe trattative nella villa omonima l’11 luglio-, destinata a durare una decina d’anni ed a marcare un’importante cesura nel conflitto sardo-iberico, avrebbe posto fine alla tensione di questo travagliato periodo.
l 26 agosto Pietro IV partiva da Cagliari diretto ad Alghero. Il 6 settembre il re lasciva definitivamente l’isola – quieta ma tutt’altro che pacificata- per far ritorno, dopo oltre un anno di assenza, a Barcellona.

Ecco ora l’estratto dall’opera di Giuseppe Meloni degli atti delle Corti generali del 1355, di cui si dà conto della elezione dei rappresentanti di Nuxis al Parlamento.

18

A.C.A.,

Cancilleria, Pergaminos, 273 / 1888, Pere III.1355 febbraio 16, Santadi I rappresentanti delle ville di Nucis e di Pietralonga, riuniti nella curia di Guantino de Asseni, signore della villa di Santadi, eleggono Giovanni de Ficus e

Giuliano de Arenas loro sindaci perché partecipino, a nome della cittadinanza, alle Corti generali convocate a Cagliari.

Noverint universi quod Salamo Filicut, Doldus de Asseni, Gonnarius de Sori,
Johannes Matta, Leonardus Cao, Petrus de Sori, Johannes [
Petrus [ ],
Thomas Mele et Guantinus de Sori, habitatores ville de Nucis, curatoríe de
Sulcis, [nec non] Petrus Podano, Philippus de Orto, Margianus Locci, Margia-
nus de Ru, Arsochus de Unali, Pet[rus
] Piccino, Anthiocus Pudana, Johan-
nes de Sori et Nerius de Serra, habitatores ville de Pietralunga cura[torie
iam]dicte, qui sunt maior et sanior pars habitantium predictarum villarum et
ultra quam duo partes habitantium eorumdem, ut asserunt, congregati requisi-
tione nuncii, ut est moris, in curia discreti Guantini de Asseni, domini dicte
ville de Sancta Adi pro se ipsis et nomine et vice totius universitatis predicta-
rum villarum et singularium personarum earumdem, cum hoc publico instru-
mento fecerunt constituerunt et etiam ordinaverunt Johannem de Ficus et Ju-
lianum de Arenas, habitatores ville Nuccis predicte, presentes et in se sponte
mandatum huiusmodi assumentes, et quemlibet eorum in solidum ita quod
occupantis conditio potior non existat, set quod per unum alterum incoatum
fuerit per alterum mediari valeat, prosegui et finiri eorum et dicte universitatis
et singularium personarum predictarum sindicos et procuratores et nuncios
speciales ad comparendum et se et quemque eorum in solidum cum humili et
devota reverentia, ac flexis genibus presentandum coram sacra regia maiestate
Aragonum seu in Curiis generalibus prefati domini regis, et coram quibus-
cumque aliis officialibus eiusdem domini regis, et ad consentiendum et fir-
mandum omnia et singula que per dictum dominum regem in dictis Curiis or-
dinata fuerint ac etiam celebrata, et ad omnia alia firmandum et obediendum
que dicto domino regi placuerit, et si opus fuerit sacramentum fidelitatis et
homagii in posse dícti domini regis seu suorum officialium quorumcumque
pro parte uníversitatis predicte et singularium personarum eiusdem prestan-
dum suplicationes quascumque gratiam et iustitiam continentes offerendum
et dandum; et ad substituendum unum et plures sindicum et sindicos loco
sui, cum simili mandato vel minori ipsosque removendum semel et pluries et
alios eligendum prout et sicut sibi placuerit mandato causam eisdem commis-
so in suo robore permanente, et generaliter omnia alia et singula faciendum
que ad predicta et predictorum quodlibet pertinent et expectant. Et que pre-
dicta universitas in premissis et premissorum quolibet posset facere si adesset
etiam si talia forent ea que fieri deberent que mandatum exposterent speciale,
dantes et concedentes predicti constituentes pro se ipsis et nomine aliorum
habitantium et singularium personarum dictarum villarum suprascriptis sindi-
cis et cuilibet eorum in solidum presentibus et recipientibus plenam et libe-
192
ram et generalem administrationem cum pieno et libero et generali mandato
omnium predictorum et dependentium et emergentium ex eisdem; etiam si
quis novus casus emerxerit in eisdem vel aliquo eorumdem in quo magis ge-
nerale aut speciale mandatum exigeretur omnem et totam causam eiusdem
specialitatis et generalitatis ex nunc dicti constítuentes dictis eorum sindicis
nominibus quibus supra cum presenti publico instrumento plenarie concesse-
runt promittentes et convenientes suprascripti constituentes pro se et nomine
dicte universitatis et singularium personarum predictarum villarum supra-
scriptis sindicis presentibus et stipulantibus pro se ipsis et michi Therio nota-
rio infrascripto tamquam persone publice stipulanti pro omnibus aliis quorum
interest et intererit seu poterit interesse firmum et firma ratum et rata habere
et tenere totum et quitquid predicti sindichi vel alter eorum fecerint de pre-
dictis, et nullo tempore revocare sub bonorum suorum omnium ypotheca. Ac-
tum in suprascripto loco presente venerabili Guantino predicto, Margiano de
Serra, Anthioco Lanpis testibus ad hec vocatis specialíter et rogatis, die sexta-
decima februarii, anno a nativitate domini millesimo trecentesimo quinquage-
simo quinto.
Signum mei Therii de Carmignano, quondam Guidonis de Carmignano, bur-
gensis Ville Ecclesie de Sigerro, auctoritate illustrissimi domini regis Arago-
num per totum Sardinie et Corsice regnum notarli publici, qui predictis omni-
bus interfui et ea omnia ad me rogata scripsi et in hanc publicam formam re-
degi.

 

Guantino de Asseni, signore della villa di Santadi, eleggono Giovanni de Ficus e

Giuliano de Arenas loro sindaci perché partecipino, a nome della cittadinanza,

alle Corti generali convocate a Cagliari.

(Dimensioni cm 31 x 22)

Noverint universi quod Salamo Filicut, Doldus de Asseni, Gonnarius de Sori,

Johannes Matta, Leonardus Cao, Petrus de Sori, Johannes [

Petrus [

],

Thomas Mele et Guantinus de Sori, habitatores ville de Nucis, curatoríe de

Sulcis, [nec non] Petrus Podano, Philippus de Orto, Margianus Locci, Margia-

nus de Ru, Arsochus de Unali, Pet[rus

] Piccino, Anthiocus Pudana, Johan-

nes de Sori et Nerius de Serra, habitatores ville de Pietralunga cura[torie

iam]dicte, qui sunt maior et sanior pars habitantium predictarum villarum et

ultra quam duo partes habitantium eorumdem, ut asserunt, congregati requisi-

tione nuncii, ut est moris, in curia discreti Guantini de Asseni, domini dicte

ville de Sancta Adi pro se ipsis et nomine et vice totius universitatis predicta-

rum villarum et singularium personarum earumdem, cum hoc publico instru-

mento fecerunt constituerunt et etiam ordinaverunt Johannem de Ficus et Ju-

lianum de Arenas, habitatores ville Nuccis predicte, presentes et in se sponte

mandatum huiusmodi assumentes, et quemlibet eorum in solidum ita quod

occupantis conditio potior non existat, set quod per unum alterum incoatum

fuerit per alterum mediari valeat, prosegui et finiri eorum et dicte universitatis

et singularium personarum predictarum sindicos et procuratores et nuncios

speciales ad comparendum et se et quemque eorum in solidum cum humili et

devota reverentia, ac flexis genibus presentandum coram sacra regia maiestate

Aragonum seu in Curiis generalibus prefati domini regis, et coram quibus-

cumque aliis officialibus eiusdem domini regis, et ad consentiendum et fir-

mandum omnia et singula que per dictum dominum regem in dictis Curiis or-

dinata fuerint ac etiam celebrata, et ad omnia alia firmandum et obediendum

que dicto domino regi placuerit, et si opus fuerit sacramentum fidelitatis et

homagii in posse dícti domini regis seu suorum officialium quorumcumque

pro parte uníversitatis predicte et singularium personarum eiusdem prestan-

dum suplicationes quascumque gratiam et iustitiam continentes offerendum

et dandum; et ad substituendum unum et plures sindicum et sindicos loco

sui, cum simili mandato vel minori ipsosque removendum semel et pluries et

alios eligendum prout et sicut sibi placuerit mandato causam eisdem commis-

so in suo robore permanente, et generaliter omnia alia et singula faciendum

que ad predicta et predictorum quodlibet pertinent et expectant. Et que pre-

dicta universitas in premissis et premissorum quolibet posset facere si adesset

etiam si talia forent ea que fieri deberent que mandatum exposterent speciale,

dantes et concedentes predicti constituentes pro se ipsis et nomine aliorum

habitantium et singularium personarum dictarum villarum suprascriptis sindi-

cis et cuilibet eorum in solidum presentibus et recipientibus plenam et libe-

192

ram et generalem administrationem cum pieno et libero et generali mandato

omnium predictorum et dependentium et emergentium ex eisdem; etiam si

quis novus casus emerxerit in eisdem vel aliquo eorumdem in quo magis ge-

nerale aut speciale mandatum exigeretur omnem et totam causam eiusdem

specialitatis et generalitatis ex nunc dicti constítuentes dictis eorum sindicis

nominibus quibus supra cum presenti publico instrumento plenarie concesse-

runt promittentes et convenientes suprascripti constituentes pro se et nomine

dicte universitatis et singularium personarum predictarum villarum supra-

scriptis sindicis presentibus et stipulantibus pro se ipsis et michi Therio nota-

rio infrascripto tamquam persone publice stipulanti pro omnibus aliis quorum

interest et intererit seu poterit interesse firmum et firma ratum et rata habere

et tenere totum et quitquid predicti sindichi vel alter eorum fecerint de pre-

dictis, et nullo tempore revocare sub bonorum suorum omnium ypotheca. Ac-

tum in suprascripto loco presente venerabili Guantino predicto, Margiano de

Serra, Anthioco Lanpis testibus ad hec vocatis specialíter et rogatis, die sexta-

decima februarii, anno a nativitate domini millesimo trecentesimo quinquage-

simo quinto.

Signum mei Therii de Carmignano, quondam Guidonis de Carmignano, bur-

gensis Ville Ecclesie de Sigerro, auctoritate illustrissimi domini regis Arago-

num per totum Sardinie et Corsice regnum notarli publici, qui predictis omni-

bus interfui et ea omnia ad me rogata scripsi et in hanc publicam formam re-

degi.

19

A.C.A.,

Canc.,

Pergaminos, 273 / 1889, Pere

 

Guantino de Asseni, signore della villa di Santadi, eleggono Giovanni de Ficus e

Giuliano de Arenas loro sindaci perché partecipino, a nome della cittadinanza,

alle Corti generali convocate a Cagliari.

(Dimensioni cm 31 x 22)

Noverint universi quod Salamo Filicut, Doldus de Asseni, Gonnarius de Sori,

Johannes Matta, Leonardus Cao, Petrus de Sori, Johannes [

Petrus [

],

Thomas Mele et Guantinus de Sori, habitatores ville de Nucis, curatoríe de

Sulcis, [nec non] Petrus Podano, Philippus de Orto, Margianus Locci, Margia-

nus de Ru, Arsochus de Unali, Pet[rus

] Piccino, Anthiocus Pudana, Johan-

nes de Sori et Nerius de Serra, habitatores ville de Pietralunga cura[torie

iam]dicte, qui sunt maior et sanior pars habitantium predictarum villarum et

ultra quam duo partes habitantium eorumdem, ut asserunt, congregati requisi-

tione nuncii, ut est moris, in curia discreti Guantini de Asseni, domini dicte

ville de Sancta Adi pro se ipsis et nomine et vice totius universitatis predicta-

rum villarum et singularium personarum earumdem, cum hoc publico instru-

mento fecerunt constituerunt et etiam ordinaverunt Johannem de Ficus et Ju-

lianum de Arenas, habitatores ville Nuccis predicte, presentes et in se sponte

mandatum huiusmodi assumentes, et quemlibet eorum in solidum ita quod

occupantis conditio potior non existat, set quod per unum alterum incoatum

fuerit per alterum mediari valeat, prosegui et finiri eorum et dicte universitatis

et singularium personarum predictarum sindicos et procuratores et nuncios

speciales ad comparendum et se et quemque eorum in solidum cum humili et

devota reverentia, ac flexis genibus presentandum coram sacra regia maiestate

Aragonum seu in Curiis generalibus prefati domini regis, et coram quibus-

cumque aliis officialibus eiusdem domini regis, et ad consentiendum et fir-

mandum omnia et singula que per dictum dominum regem in dictis Curiis or-

dinata fuerint ac etiam celebrata, et ad omnia alia firmandum et obediendum

que dicto domino regi placuerit, et si opus fuerit sacramentum fidelitatis et

homagii in posse dícti domini regis seu suorum officialium quorumcumque

pro parte uníversitatis predicte et singularium personarum eiusdem prestan-

dum suplicationes quascumque gratiam et iustitiam continentes offerendum

et dandum; et ad substituendum unum et plures sindicum et sindicos loco

sui, cum simili mandato vel minori ipsosque removendum semel et pluries et

alios eligendum prout et sicut sibi placuerit mandato causam eisdem commis-

so in suo robore permanente, et generaliter omnia alia et singula faciendum

que ad predicta et predictorum quodlibet pertinent et expectant. Et que pre-

dicta universitas in premissis et premissorum quolibet posset facere si adesset

etiam si talia forent ea que fieri deberent que mandatum exposterent speciale,

dantes et concedentes predicti constituentes pro se ipsis et nomine aliorum

habitantium et singularium personarum dictarum villarum suprascriptis sindi-

cis et cuilibet eorum in solidum presentibus et recipientibus plenam et libe-

192

ram et generalem administrationem cum pieno et libero et generali mandato

omnium predictorum et dependentium et emergentium ex eisdem; etiam si

quis novus casus emerxerit in eisdem vel aliquo eorumdem in quo magis ge-

nerale aut speciale mandatum exigeretur omnem et totam causam eiusdem

specialitatis et generalitatis ex nunc dicti constítuentes dictis eorum sindicis

nominibus quibus supra cum presenti publico instrumento plenarie concesse-

runt promittentes et convenientes suprascripti constituentes pro se et nomine

dicte universitatis et singularium personarum predictarum villarum supra-

scriptis sindicis presentibus et stipulantibus pro se ipsis et michi Therio nota-

rio infrascripto tamquam persone publice stipulanti pro omnibus aliis quorum

interest et intererit seu poterit interesse firmum et firma ratum et rata habere

et tenere totum et quitquid predicti sindichi vel alter eorum fecerint de pre-

dictis, et nullo tempore revocare sub bonorum suorum omnium ypotheca. Ac-

tum in suprascripto loco presente venerabili Guantino predicto, Margiano de

Serra, Anthioco Lanpis testibus ad hec vocatis specialíter et rogatis, die sexta-

decima februarii, anno a nativitate domini millesimo trecentesimo quinquage-

simo quinto.

Signum mei Therii de Carmignano, quondam Guidonis de Carmignano, bur-

gensis Ville Ecclesie de Sigerro, auctoritate illustrissimi domini regis Arago-

num per totum Sardinie et Corsice regnum notarli publici, qui predictis omni-

bus interfui et ea omnia ad me rogata scripsi et in hanc publicam formam re-

degi.

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A.C.A.,

Canc.,

Pergaminos, 273 / 1889, Pere Petrus de Serra, sindicus ville de Padro

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