Ciò che dobbiano al partigiano Johnny

25 Febbraio 2018
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Assistiamo in questi giorni al manifestarsi di umori e azioni squadriste, ad esaltazioni del triste ventennio e del fascismo. Ci sembra dunque quanto mai necessario ricordare le tragedie provocate dal nazi-fascismo e i sacrifici per abbatterlo ed instaurare la democrazia repubblicana.

 ”Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo

CIO’ CHE DOBBIAMO AL PARTIGIANO JOHNNY. UNA COMMEMORAZIONE DI BEPPE FENOGLIO

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Nell’anniversario della scomparsa di Beppe Fenoglio non sara’ inopportuno dichiarare ancora una volta la nostra gratitudine al “partigiano Johnny”, e dirne le ragioni.
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Innanzitutto dobbiamo a Fenoglio cio’ che dobbiamo a tutti i resistenti: di aver sconfitto il regime dei campi di sterminio, di aver salvato l’umanita’ dal selettivo genocidio di interi gruppi umani e dall’universale schiavitu’. Non si obietti che la sconfitta di Hitler e’ stato merito precipuo della coalizione degli stati antifascisti e degli eserciti regolari loro: come ha scritto acutamente Umberto Eco, “In Italia vi sono oggi alcuni che si domandano se la Resistenza abbia avuto un reale impatto militare sul corso della guerra. Per la mia generazione la questione e’ irrilevante: comprendemmo immediatamente il significato morale e psicologico della Resistenza”.
In secondo luogo dobbiamo a Fenoglio, come a tutti gli altri autori e autrici - e raccoglitori e raccoglitrici - di testimonianze della Resistenza, di aver voluto e saputo lasciare una traccia scritta di quella esperienza e del suo significato: affinche’ il trascorrere del tempo non offuscasse o addirittura cancellasse la verita’. Perche’ la Resistenza e’ stata anche lotta per la verita’ e per la memoria della verita’, senza di cui non si da’ dignita’ umana, non si da’ liberta’ possibile.
In terzo luogo dobbiamo a Fenoglio cio’ che della sua opera e’ peculiare: un’amarissima visione del mondo e una nitida e dura descrizione dei fatti, visione e descrizione che nulla concedono alla consolazione, nulla concedono alle illusioni e ai sogni, nulla edulcorano o travestono della tragedia e dell’orrore, ma con assoluta fermezza e chiarezza convocano ogni persona a un impegno di dignita’, di solidarieta’, di pieta’ e responsabilita’ per l’umanita’ intera: per l’umanita’ intesa come insieme - unitario e plurale, coeso ed infinitamente diversificato - di tutti gli esseri umani, e per l’umanita’ intesa come integrita’ di ogni singola persona.
E’ anche perche’ abbiamo meditato la testimonianza di Fenoglio che siamo persone amiche della nonviolenza. Poiche’ il fascismo e’ barbarie e onnicidio, ne consegue che l’antifascismo e’ antibarbarie e impegno a salvare le vite, e’ opposizione nitida e intransigente alla violenza, e’ quindi scelta della nonviolenza. La Resistenza oggi continua nell’azione nonviolenta; e’ la nonviolenza e solo la nonviolenza l’antifascismo vivente. E’ la nonviolenza la scelta oggi necessaria del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell’umanita’, i diritti umani di ogni essere umano, la difesa del mondo vivente.
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Tra un paio di settimane si vota per il rinnovo del parlamento.
Noi siamo di quelli che credono che il tema decisivo di queste elezioni sia l’opposizione al fascismo.
Ed opposizione al fascismo significa in primo luogo impedire che le elezioni siano vinte dai partiti che riproducono caratteristiche tipiche dei movimenti e dei regimi fascisti: il culto del capo, l’adorazione della violenza (e il turpiloquio fluente e l’insulto gradasso ne sono i sintomi meno facilmente camuffabili), il disprezzo abissale dell’altro, l’uso sistematico e tronfio della menzogna e la tracotante rivendicazione del privilegio dell’irresponsabilita’, la pretesa di essere il bene assoluto e la conseguente condanna all’annientamento di chiunque non s’inquadri nei loro ranghi, l’odio per la democrazia come conflitto gestito senza esercizio della sopraffazione e come faticosa costruzione di accordi tra diversi, il rifiuto del dialogo - e senza dialogo non si da’ neppure pensiero, discorso, parola, logos -, il radicale misconoscimento dell’uguale dignita’ e della parita’ di diritti di tutti gli esseri umani.
Ed opposizione al fascismo significa altresi’ concretamente opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni; significa opporsi a un modo di produzione schiavista e rapinatore, opporsi a un sistema di potere estorsore e parassitario, opporsi a uno stile di vita consumista che per soddisfare l’avidita’ di pochi condanna oggi la maggior parte dell’umanita’ a una vita di sofferenze e mette a rischio la stessa sopravvivenza della civilta’ umana in un futuro assai prossimo; significa difendere la vita, la dignita’ e i diritti di tutti gli esseri umani, difendere il mondo vivente casa comune dell’umanita’.
E’ anche perche’ abbiamo meditato la testimonianza di Fenoglio che pensiamo che il 4 marzo il primo compito che tutte e tutti abbiamo e’ sconfiggere il fascismo che torna: sconfiggerlo con lo strumento democratico del voto, sconfiggerlo con la forza della democrazia come metodo e come sistema, della verita’ che e’ fondamento dell’integrita’ morale individuale e della civilta’ che l’intera umanita’ comprende, dell’affermazione della dignita’ umana di tutti gli esseri umani.

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo

Viterbo, 18 febbraio 2018

Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino” cui e’ possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)

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