Scuola: vita da precari vita da cani

30 Settembre 2009
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Gianna Lai

I precari sardi continuano la lotta contro i licenziamenti di massa e l’attacco governativo all’istruzione pubblica. Noi abbiamo raccolto le testimoninaze di alcuni di essi: ecco cosa ci dice Riccardo.

Riccardo

Subito dopo la laurea, e mentre mi abilitavo, sono stato uomo di fatica in un’impresa, ho preparato siti, organizzato spettacoli musicali, ho fatto master in Direzione aziendale e supplenze nelle scuole pubbliche, con regolare licenziamento a fine giugno, e private, 7 euro lorde all’ora. Mi è servito a  pagare le  costosissime abilitazionì in Filosofia e Sostegno, 2500 euro l’anno, insieme anche al  contratto Cococo di Manager didattico, che mi è stato rinnovato ogni anno per 5 anni, e che  tuttavia  non si  è mai trasformato in un posto di lavoro stabile. Ci adattiamo ad ogni genere di attività e abbiamo imparato a fare un sacco di cose, ma quello che resta della mia lunga esperienza lavorativa è l’essere vissuto sempre tra  il ricatto del licenziamento, pur svolgendo attività che erano utli e importanti per l’amministrazione,  e  la persecuzione dei capouffici, forti di  un  rapporto di lavoro rigorosamente subalterno, che veniva invece spacciato per contratto a progetto, onde gistificare la mancata assunzione. E senza tutele assicurative  e garanzie per il futuro, senza che si sia riusciti, io e alcuni altri colleghi a instaurare rapporti sindacali con la Cgil , alla quale avremmo voluto iscriverci. Oggi nelle graduatorie della scuola vengo scavalcato da colleghi che hanno aggiunto al loro punteggio i corsi Forcom, che io non ho potuto seguire perchè lavoravo, e sono disoccupato, mentre sappiamo che a Villacidro ci sono 6 handicapati, tutti nella stessa classe.   Vogliamo che il nostro movimento raggiunga gli studenti ,gli altri insegnanti, i genitori e i lavoratori tutti, perchè si rimettano in discussione provvedimenti e leggi che vogliono distruggere, insieme a centinaia di migliaia di posti di lavoro, la stessa scuola pubblica e il ruolo fondamentale che l’istruzione ha svolto nella crescita dell’Italia intera.  

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