Contro la “legge bavaglio” oggi sciopero dei giornalisti

28 Aprile 2010
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Red

Cosa deve fare secondo voi un poliziotto che scopre un assassino? E un prete che viene richiesto dal peccatore con sincerità del perdono divino? E un giornalista che viene a conoscenza di una notizia? Domande retoriche ognuno fa il suo mestiere: il poliziotto arresta, il prete assolve, il giornalista pubblica.
Ed invece no, non è così. Per il governo il giornalista non deve pubblicare se la notizia è frutto d’intercettazione. Sentite quale ventata libertaria pervade il Pdl nel presentare in commissione Giustizia al Senato una serie di emendament!  Secondo il relatore del Pdl risponderebbe alle critiche del presidente della Repubblica e della magistratura.
Tra gli emendamenti spiccano soprattutto quelli riguardanti l´attività dei giornalisti e dei media. In particolar modo chi pubblica in tutto o in parte atti o documenti di un procedimento penale di cui sia vietata per legge la pubblicazione è punito con l’arresto fino a due mesi o con l’ammenda dai due ai diecimila euro. Pene ancora più severe per chi pubblica il contenuto delle intercettazioni: arresto fino a due mesi e ammenda dai quattromila ai ventimila euro.
Le talpe delle procure rischiano invece dai 5 ai 6 anni di reclusione. L´autorizzazione alle intercettazioni verrà chiesta in presenza di gravi indizi di reato e il cui compito non spetterà più al gip ma al tribunale. Nel caso in cui venisse intercettato qualcuno con un parlamentare occorrerebbe l´autorizzazione della Giunta di Camera o Senato.
Che dire? Come non essere d’accordo col leader dell´Italia dei valori? Le ultime modifiche apportate dalla maggioranza di governo al ddl sulle intercettazioni sono delle “aperture alla mafia e alla criminalità organizzata”. «Da oggi la mafia - ha soggiunto Antonio Di Pietro - avrà come principale referente i parlamentari perché le intercettazioni nei loro confronti non valgono neppure se c’è di mezzo un omicidio. Infatti servirà il placet del Parlamento che si guarderà bene dal concederlo indipendentemente dall’appartenenza ai partiti politici».
Sacrosanto lo sciopero indetto per oggi dalla Federazione nazionale della stampa contro  questa nuova “legge bavaglio”.

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