Cappellacci/Carboni/Verdini: relazioni pericolose

17 Maggio 2010
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Andrea Raggio

Se ho letto bene, i fatti sono questi. Flavio Carboni, noto faccendiere, è sospettato di aver costituito un comitato d’affari per influenzare le scelte politiche in Sardegna relative alle energie rinnovabili, in particolare all’eolico. A tal fine, tramite Denis Verdini coordinatore nazionale del PDL, ottiene di incontrare il presidente della Regione sarda Ugo Cappellacci, a Roma e a Pula. Carboni fa anche capire di essere il suggeritore della nomina di Ignazio Farris a direttore generale dell’Arpas, l’agenzia regionale dell’ambiente. Il Presidente Cappellacci sostiene, invece, che la segnalazione gli sarebbe arrivata direttamente da Verdini. Non è improbabile che questi abbia girato al governatore la richiesta di Carboni.
Il Presidente della Regione, comunque, rivendica la correttezza dei suoi comportamenti sul merito delle vicende dell’eolico, ma non spiega le ragioni che hanno portato l’attuale Giunta ad allentare i vincoli in materia deliberati dalla Giunta precedente. E sembra considerare gli incontri con Flavio Carboni come atti di ordinaria amministrazione ai quali chi ha responsabilità istituzionali difficilmente può sfuggire.
Il Presidente della Regione aveva, invece, il dovere di evitare questi incontri. Non ho motivo di dubitare della sua buona fede, ma non posso non affermare che se vi è stata ingenuità questa va considerata una grave debolezza politica, non una giustificazione. Lo dico con buona ragione, ricordando un precedente. Nel 1983, ventisette anni or sono, il Presidente della Giunta d’allora fu duramente criticato da noi comunisti a proposito delle frequentazioni di Flavio Carboni, sin da allora noto faccendiere. Questa fu, testuale, la posizione assunta dal PCI: “Noi non entriamo nel merito dell’innocenza o colpevolezza su reati specifici. Piuttosto su ragioni di opportunità: frequentare un avventuriero coinvolto in loschi affari getta delle ombre su chi rappresentando la Regione dovrebbe essere al di sopra d’ogni sospetto”. Il noto periodico sassarese “Sassari sera” diretto da Pino Careddu, nell’intento di difendere quel Presidente contestando il nostro giudizio di inopportunità, scrisse che anche Andrea Raggio, da presidente del Consiglio regionale, aveva avuto frequentazioni col Carboni. Non ci pensai sopra neppure un istante e decisi di querelare il Careddu dandone mandato all’avvocato Luigi Concas. Pino Careddu ritrattò nettamente quanto scritto dal suo giornale con una dichiarazione pubblica nella quale, tra l’altro, era esplicitamente affermato: “Ci risulta in assoluto che l’on. Raggio non ha mai intrattenuto rapporti diretti o indiretti con il sig. Flavio Carboni, né lo ha conosciuto.” Purtroppo questo non si può dire oggi per il Presidente della Regione.

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