PD: la segreteria regionale e nazionale giocatevela a strumpas

17 Febbraio 2017
2 Commenti


Amsicora

Vi ho confessato e ribadisco che l’elezione del segretario, regionale e nazionale, del PD mi ha tolto il sonno. Purtroppo l’obiettivo di una candidatura condivisa è caduta, anche se fin dall’inizio è sembrata remota. La lotta per bande è autoreferenziale, amici miei, e non contempla alcun interesse fuori di quello predatorio dei capi-bastone. Non c’è passato e futuro, ma solo il presente, prendi il malloppo e scappa, subito! Del diman non c’è certezza! E’ già un miracolo che in Sardegna sono rimasti in campo solo tre esponenti di altrettante consorterie Dem.  Yuri Marcialis, assessore del Comune di Cagliari ha accettato l’investitura de La Traversata. Poi c’è il candidato dell’ex minoranza, il senatore Giuseppe Luigi Cucca. Per i soriani c’è invece in campo il deputato Francesco Sanna. Chi invece, misteriosamente, non ha espresso alcun candidato è l’area Cabras-Fadda, ovvero la più rappresentativa nel partito. Forse hanno annusato che non  si farà nessuna elezione, almeno con questa procedura. Implosione, compagni, scissione! Tutto salta per aria!
Ci sarebbe tempo ancora per una soluzione unitaria. Ma chi dà volontariamente agli altri lo scettro del comando? Ci sono in vista le elezioni regionali  e quelle nazionali  e le candidature da decidere. Una materia troppo incandescente e complicata per ordinarla fin d’ora in un patto pacificatore. E se l’accordo non si raggiunge? Temo una trafila di intralci porcedurali e ricorsi come è avvenuto con l’ANCI, associazione di enti locali paralizzata dalle lotte intestine delle satrapie dem, che ora perfino esportano i loro casini. La vicenda ha poi avuto un’accelerazione verso il baratro dopo il rientro sulla scena di Renzi. Non ha capito cos’è successo il 4 dicembre. Rimuove la valanga di NO e va avanti come se nulla fosse accaduto. La scissione è alle porte e tutto va a carte quarantotto, segue percorsi diversi e imprevedibili,
Mi sto arrovellando per una soluzione che salti queste criticità, che sia celere e incontrovertibile. Prima ho pensato al sorteggio, ora legittimato perfino dalla Corte costituzionale come strumento per la scelta addirittura di deputati. Ma ho già detto che è casuale, la scelta è rimessa alla sorte, non dà risalto ad alcuna dote o abilità dei candidati. Ho così prospettato l’ordalia fondata sul criterio della miglior abilità predatoria senza conseguenze. Busca il malloppo e falla franca! Molti dem sono maestri sommi in materia!  Ma quel sistema presupponeva una sorta di bando ed ora non è più praticabile con i candidati ridotti a tre e scelti dalle cosche interne con altra logica. E allora? Allora, torno a Sa strumpa. Per il segretario regionale mi sembra, in fondo, la modalità più consona e per tanti buoni motivi.  S’Istrumpa è certamente etnica, una forma di combattimento tramandata per millenni, di generazione in generazione, con la pratica e la leggenda.

S’Istrumpa ha conservato nel tempo le sue regole e le sue tecniche: a manu a hinthu, hinthu po inthu, hinthu parthiu ecc. Insomma, c’era la parità delle armi. lotta a pari condizioni. E così è in tutte le prese praticate: presa a polso, presa sulle dita, presa a polso e cintura, presa alla cintura dietro la schiena, presa alla cintura con una mano dietro ed una davanti, presa alla cintura avanti, ecc. tutti questi stili utilizzavano grosso modo le stesse tecniche di trazione, spinta, proiezione, tecniche di gamba.
Questa lotta finisce non appena uno dei due contendenti cade a terra. Mi pare adatta alla scelta del segretario regionale del PD perché non è cruenta. Si riallaccia alla tradizione, a su connottu: feste campestri, tosature, vendemmie, trebbiatura, visita di leva, ecc.. I pastori, soprattutto in campagna, trovandosi in gran numero, trascorrevano le ore libere facendo gare poetiche in lingua o cimentandosi nella lotta. L’aia era il luogo ideale: oltre ad essere un piazzale pianeggiante,  era reso soffice dalla paglia o dall’erba, ma andava bene anche il prato. Nelle feste patronali si combatteva anche nella piazza dei centri abitati, davanti alle chiese e ai municipi.
Per la scelta del segretario regionale dem rimango convinto che il luogo più simbolicolo sia lo spiazzo antistante al Nuraghe Losa. Dove è meglio per rinnovare questa prova di abilità e destrezza? Più intelligenza che forza. E lì come tanto tempo fa possono convenire le genti di tutti i circondari nuragici dell’Isola. Paradas e venditori vari possono poi intrattenere e ristorare i convenuti. Sarà una festa popolare!
Certo Yuri in s’istrumpa sarebbe avvantaggiato in ragione della più giovane età. Ma cosa impedisce che ciascuna consorteria dem scelga un proprio campione e si lotti per interposta persona? ll solito pibinco obietterà che in questo modo il vincitore diventa segretario, ma per abilità altrui. Ma, amici e compagni, chissene…in fondo qualsiasi modo verrà seguito dal PD a Tramatza non sarà migliore e non darà esito migliore. Almeno con s’istrumpa  si eliminano intrighi e trame. Tutto alla luce del sole in una bella giornata di festa davanti al Nuraghe Losa.
La Sardegna potrebbe essere un laboratorio anche per Roma. E se Renzi, Speranza ed Emiliano la segreteria nazionale se la giocassero a strumpas? Avrebbero un segretario condiviso e scongiurerebbero la scissione.

2 commenti

  • 1 Oggi venerdì 17 febbraio 2017 | Aladin Pensiero
    17 Febbraio 2017 - 09:35

    […] PD: la segreteria regionale e nazionale giocatevela a strumpas Amsicora su Democraziaoggi. ven 17 feb 2017 […]

  • 2 Gianni Pisanu
    18 Febbraio 2017 - 17:28

    Voto favorevole per la soluzione strumpas, al mio paese, “a si la giogare a istrampadas” come una birra.
    Solo chiederei che si adottasse lo stile ” a sa chintorza a brazzos faddidos” che Amsicora definisce presa alla cintura con una mano dietro e una davanti. Questo stile assicura una competizione basata su abilità, destrezza e appunto stile, mentre anche nella strumpa come viene praticata attualmente spesso si tende a mettere a dura prova la schiena dell’avversario, e se finisse così comunque non sarebbbe un bel vedere

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