De Magistris ovvero come governo la “città ribelle”

13 Maggio 2017
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 Rosamaria Maggio

 

 La città ribelle (Luigi De Magistris - ed. Grafica Veneta) è una sorta di vademecum di buone pratiche amministrative nelle città, avendo come stella polare la Costituzione. Ecco sul libro una recensione di Rosamaria Maggio.

Interessante libro di Luigi De Magistris sulla sua esperienza di Sindaco in una città difficile come Napoli, che potrebbe suggerire tante buone pratiche a chi si prefigge  di amministrare grandi città o piccoli paesi, dopo la prossima tornata elettorale del mese di giugno.
Di sé De Magistris dice di essere un uomo di giustizia e non di legalità, in quanto sempre contro la legalità formale, e di essersi sempre riferito nel suo agire ai valori della Costituzione.
Ciò che mi ha entusiasmato di questo racconto, testimonianza di una avventura amministrativa in una città ormai allo stremo, è il fatto che quest’uomo racconta il suo agire secondo Costituzione attraverso le azioni concrete realizzate nel primo mandato e quelle che si appresta a realizzare nel secondo.
Parte dalla lotta ai rifiuti. Ricordiamo tutti che i primi giorni dopo la sua grande vittoria, la città veniva invasa dai rifiuti. Durante la campagna elettorale, ben 2500 tonnellate di rifiuti non prelevati, riempivano le strade.
In due mesi dal suo insediamento le strade sono tornate sgombre. Come?
Sono stati eliminati gli affidamenti esterni, i subappalti e le consulenze dove si annidava la camorra. Anche la regione Campania si oppone al Sindaco e come Bassolino anche Caldoro vuole realizzare il termovalorizzatore. A questo si aggiunge il progetto di una discarica a cielo aperto che destra e sinistra appoggiano unite.
Il Comune si oppone, bonifica le discariche chiuse perché sature, rafforza le isole ecologiche, incrementa la raccolta differenziata fino al 33%, avvia il compostaggio e lavora alla creazione di eco distretti. Lo Stato gli nega le risorse e ciononostante, in controtendenza rispetto al resto del paese, decide di rendere pubblico al 100 per cento il servizio di igiene urbana. Apre a gare pubbliche, interrompendo la catena criminale con le eco mafie e i commissariamenti. Trova le risorse per ricapitalizzare l’Asia, l’azienda comunale di igiene urbana.
Liberata la città dai rifiuti, si passa ad un altro intervento importante. Si vuole proseguire all’insegna del cambiamento, si vuole dire a tutti che il vento è cambiato.
È così che si chiude l’accordo per assicurare a Napoli le due edizioni dell’America’s Cup World del 2012/13.
La rivoluzione del “lungomare liberato”, come la chiama Luigi De Magistris, diventa la prova tangibile, assieme alla pulizia delle strade, di come Napoli stia cambiando e di come l’immagine della città stia migliorando anche nel mondo.
Una rivoluzione a costo zero per l’amministrazione, ma che ha richiesto molta fatica e determinazione. “Il lungomare liberato” si fonda sulla pedonalizzazione del lungomare che viene restituito ai Napoletani, alle migliaia di persone, famiglie e bambini, che possono ora godersi la Via Caracciolo.
Naturalmente non tutti sono stati d’accordo, in particolare i ristoratori e i commercianti che per giorni hanno stazionato nell’ufficio del Sindaco. Con questi De Magistris ha preso l’impegno di adottare la misura in forma provvisoria, al fine di poterla ritirare ove nel giro di qualche mese le paure degli operatori si fossero rivelate fondate. Senonché i risultati sono andati oltre ogni aspettativa, ed il “lungomare liberato” ha fatto aumentare, anziché diminuire, le attività dei commercianti, grazie, in particolare, ad un incremento della presenza di turisti. E’ stato il primo passo verso un nuovo arredo urbano della città, della sua illuminazione e della pavimentazione.
Napoli è stata inoltre la prima città italiana ad avere un assessorato ai Beni comuni ed alla democrazia partecipativa. Uno dei primi atti della Giunta è stato quello di attuare la volontà popolare espressa dal referendum sull’acqua del giugno 2011, attraverso la trasformazione dell’ARIN spa, che gestiva il sistema idrico a Napoli, in ABC, Acqua bene comune, azienda a totale partecipazione pubblica. Questo processo è stato portato a termine malgrado gli ostacoli posti da Governo e Regione. Per giungere a questo risultato sono state attivate le consulte con i cittadini e nel 2012 è stato realizzato il Forum per i beni comuni, al quale hanno partecipato amministratori comunali provenienti da varie città.
Nel 2013 inoltre sono state messe in atto una serie di misure che avevano lo scopo di consentire la fruizione collettiva del patrimonio pubblico, attraverso delibere che si ispirano direttamente alla Costituzione.
In particolare il riferimento è all’art. 118 Cost., nella parte in cui recita ”Stato, Regioni, Città Metropolitane e Comuni, favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.
Su questa base la Giunta ha emanato una serie di delibere al fine di consentire la fruizione del patrimonio pubblico.
La prima esperienza è stata quella dell’Ex asilo Filangieri che era sottoutilizzato. La delibera è stata scritta dall’assessorato e dai cittadini che stavano da mesi autogestendo lo stabile per attività sociali e culturali. Tali delibere sono considerate rivoluzionarie e vengono studiate  a livello europeo. Hanno fatto seguito la delibera per il Santa Fede Liberata, ove una comunità di residenti ospita artisti e organizza attività di socialità per adulti e anziani, il Villa Medusa che a Bagnoli organizza circoli ricreativi, l’ex OPG dove si organizzano doposcuola, attività sportive, scuola per migranti, ecc.
Quindi l’amministrazione ha trasformato questi luoghi da “Occupati” a luoghi di partecipazione e di democrazia diretta.
Un capitolo a sé è poi dedicato alla delicata questione dei conti del Comune.
All’insediamento la situazione era disastrosa. Dopo un mese, dall’esame della documentazione emergeva che il Comune aveva 1 milione e mezzo di debito e 850 milioni di disavanzo. I creditori venivano pagati a 4 anni. Il Sindaco ricorda che sembrava non ci fosse alternativa al fallimento.
Si decide di tagliare gli sprechi cominciando dall’azzerare consulenze e dirigenze esterne. Inoltre si decide di accorpare le società partecipate, riducendo i Consigli di amministrazione ad un Amministratore unico.
Rimane il grosso problema del disavanzo. Il Consiglio comunale e la Giunta faranno un’azione eclatante nell’ottobre 2012: si riuniscono in piazza Montecitorio.
Poiché la città non ha avuto corsie preferenziali né ne vuole, si chiede semplicemente di avere ciò che spetta.
A fine 2012 il Governo Monti ed il Parlamento approvano le norme che stabiliscono in che modo le amministrazioni possono ripianare il debito. I criteri stabiliti sono duri. Il Comune non potrà assumere, investire e dovrà fissare in alto la tassazione locale. Fatto il piano di risanamento, dopo una prima bocciatura dello stesso dalla sezione campana della Corte dei Conti nel gennaio 2014, a luglio dello stesso anno la Corte dei Conti a sezioni riunite approverà il piano di riequilibrio finanziario della città di Napoli.
Ma i problemi non sono finiti. C’è il rischio di dover chiudere diverse scuole comunali ed asili nido perché non si possono rinnovare i contratti a tempo determinato a 400 maestre.
L’amministrazione si ribella a questa eventualità e, sempre ricordando il diritto costituzionale all’istruzione, stabilisce di rinnovare i contratti alle maestre e successivamente bandirà un concorso per la loro stabilizzazione, sforando in qualche modo le regole sulla spending review. La questione finirà alla Corte dei Conti ma la Corte, con una sentenza coraggiosa, non solo non condannerà l’amministrazione per danno all’erario, ma stabilirà che esistono diritti che prevalgono su altri e tra questi c’è l’istruzione.
La “città ribelle” si è distinta anche per la sua attenzione ai diritti delle minoranze. Ha conferito la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati nati sul territorio, ha istituito il registro per le unioni civili nel 2012, quindi prima della legge Cirinnà, che è del 2016, e nel 2014 è stata emanato un provvedimento che consente la registrazione presso gli uffici dell’anagrafe e dello stato civile dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti in altri paesi. Anche per questi fatti sono note le vicende che hanno visto il Sindaco De Magistris opporsi ai provvedimenti del Ministro Alfano cui è seguita una importante sentenza del Tribunale che ha dato ragione al Sindaco ordinando la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino figlio di due donne coniugate in Spagna.
Infine la vicenda di Bagnoli. Il sito della ex areaItalsider deve essere bonificata e riqualificata. La bonifica, malgrado il denaro pubblico a ciò destinato, non è mai iniziata nei 20 anni di amministrazioni precedenti.
A ciò si aggiunge l’incendio della città della Scienza nel marzo 2013.
Dopo aver ricostruito dettagliatamente l’iter amministrativo della vicenda di Bagnoli, il Sindaco ha firmato una ordinanza nel dicembre 2013 fondata sul principio giurisprudenziale che chi inquina paga. Poiché i soggetti inquinanti sono una società a partecipazione pubblica ed una società privata del Gruppo Caltagirone, l’ordinanza del Sindaco è destinata ai soggetti inquinatori e quindi anche al Governo . Dopo una lunga vertenza, il Consiglio di Stato darà ragione al Comune e confermerà che gli autori del disastro ambientale dovranno farsi carico della bonifica.
Ho omesso volutamente in questa mia ricostruzione, di fare riferimento agli aspetti molto personali della sindacatura, anche se si tratta di aspetti dal forte sapore politico, perché il mio intento ha sostanzialmente lo scopo di evidenziare come sia possibile  portare avanti un progetto politico se lo si possiede, se cioè chi si candida ad amministrare la cosa pubblica ha una visione politica, se ha lo sguardo lungo.
Credo che l’amministrazione di una città, di un paese, siano impegni di grande spessore, che toccano direttamente le persone, ne possono lenire le ferite o scavarle ancora di più. E sono convinta pertanto che la politica debba ripartire dai territori.

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  • 1 Oggi domenica 14 maggio 2017 | Aladin Pensiero
    14 Maggio 2017 - 08:26

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