Aleida, la figlia del Che, al Siotto fra gli studenti

30 Luglio 2017
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Gianna Lai

Chiede Aleida ai ragazzi chi ha letto i libri del Che, non sono in tanti a rispondere, e poi chi ha letto o visto I diari della motocicletta, qualcuno dice di sì. ‘Parliamo un pò del Che’ prosegue, mentre appaiono sullo schermo dell’Aula Magna le prime immagini di un bambino piccolo piccolo e neppure tanto bello. Rosario, Argentina, 1929. ‘Questo è mio padre, questi sono i miei nonni, la loro piantagione di matè nel nord dell’Argentina, presso il confine col Brasile. Nella selva tropicale, la prima crisi d’asma di Ernesto, e questa la casa in cui visse fino al 1929. La famiglia si sposta ancora più a nord, dove il clima secco è più adatto alla salute del bambino, che non può neppure andare a scuola a causa dell’asma. La mamma gli insegna a nuotare, ad affrontare la natura, dal padre, più protettivo, Ernesto prende la passione per la lettura: a 11 anni, secondo mio nonno, aveva già letto 11 mila libri. Nei suoi ricordi, mio padre dice di aver letto il Capitale di Marx da adolescente, non capendone niente, e lo rilesse, e ci sono ancora le note di suo pugno nel testo

(-e questo come lo realizzo a Cuba?-) La persistenza e la tenacia, le sue doti principali’.

Seguono sullo schermo le foto,’da adolescente con i fratelli, qui siamo a Cordoba. A scuola non aveva dei bei voti, lo salvava l’abitudine alla lettura, la passione per la lettura’

E poi le foto sulle minute del dizionario filosofico cui lavorò fino alla fin,senza riuscire a portarlo a termine: Fede, quelli che amano appassionatamente un ideale, e lo dimostrano se lo praticano con fermezza e lo difendono con eroismo.

‘Questa è la squadra di rugby del 1946, la Facoltà di medicina de La Uba, che Ernesto frequentò dal 1947 al 1953, a Buenos Aires.

Il Primo Maggio in Argentina, 1950.

1951, Ernesto fonda una Rivista con gli studenti, scrive articoli sulle allergie ma non riuscì, in seguito, a specializzarsi in allergologia.

La foto che lo ritrae col suo amico Granao in Amazzonia, dove regna ancora una grande miseria.

La sua tessera di studente, Ernesto si laurea nel 1953.

Qui ci sono le immagini del secondo viaggio in America latina fino al Messico, passaggio prima in Guatemala, dove un processo rivoluzionario è in atto contro gli americani, che vogliono depredare il territorio.

E questa foto lo ritrae con la prima figlia, morta 20 anni fa

Le immagini del Messico, dove conosce Fidel e diviene profondo studioso della cultura precolombiana, orgoglio delle genti indigene.

Ancora in Messico, dopo l’arresto, ritratto fra i prigionieri. Da qui verso Cuba, in barca nel mare in tempesta. 80 uomini in una barca che ne conteneva appena otto: erano dei pazzi e volevano liberare il loro popolo! La barca viene bombardata, e sopravvivono solo in dodici. -Bastano 12 uomini per fare l’indipendenza-

Unirono il popolo, conquistarono la vittoria, prosegue Aleida dopo aver concluso il commento alle immagini, Che Guevara, già conosciuto da tutti i cubani come l’Argentino, è il Che, così lo chiamava la gente. E sono migliaia gli anedotti che lo riguardano: uno dei primi ministri della Rivoluzione, racconta Fidel, chiese chi fosse economista, mio padre alzò la mano, -ma tu sei medico -, - pensavo avessi chiesto chi è comunista-. Gli diedero la responsabilità della Banca di Cuba, studiò matematica, con l’aiuto di un professore, ed economia politica. D’accordo con Fidel in Messico che, una volta concluso il processo rivoluzionario a Cuba, lui sarebbe stato libero di andare via, in altre parti del mondo, aveva 30 anni e sapeva cosa significava la guerriglia. Nel 1965 partì infatti per il Congo, con altri cubani, dove restò per otto mesi. Il libro ‘Passaggi della guerra rivoluzionaria in Congo’ ne descrive il fallimento, ma ancora oggi, da quelle parti, è molto presente la sua immagine, lo ricordano come il Capo bianco, un amore straordinario: ho visitato i medici cubani che lavorano lì, e il suo ricordo è ancora vivissimo.

Rientra quindi a Cuba, per ripartire poi verso la Bolivia. L’insegnamento più bello che resta di lui, l’impegno per la formazione dei giovani, chiede sempre ai giovani di studiare, essere sensibili e solidali con tutti gli uomini del mondo e suggerisce la lettura di Gramsci: il vero rivoluzionario ha veri sentimenti d’amore in ogni parte del mondo. Rispettare se stessi, vivere accanto alle persone solidali per godere della vita, per imparare dagli altri. Così come José Martì, anche lui diceva che un popolo può essere libero unicamente se è colto. L’importante è studiare per tutta la vita, conoscere il sapere raccolto nei libri, avere il piacere di sfogliare e leggere libri’.

E a chiusura i un discorso sempre sospeso tra storia, narrazione e poesia, intona Aleida con voce forte e melodiosa Dell’Argentina il suolo fecondo…., la canzone in ricordo del Che, scritta dalla sua insegnante di musica, mentre applaudono a lungo i giovani e i professori, nell’Aula Magna del Siotto.

Alle domande poi degli studenti e degli insegnanti, in particolare sull’ istruzione a Cuba, sulle sue esperienze di medico, sul blocco economico imposto dagli USA, Aleida risponde citando il primo principio dello Stato cubano, l’elevazione continua della cultura e la formazione dei giovani e della società cubana. ‘Le organizzazioni dei giovani e degli studenti sono tenute in grande considerazione dal governo, a Cuba infatti l’istruzione è totalmente gratutita, come l’assistenza sanitaria che si fonda innanzitutto sulla prevenzione. Il 29% delle risorse il governo lo destina alla Sanità, il 23% all’istruzione. Siamo una società socialista, dice Aleida, perciò dobbiamo pianificare, e se abbiamo bisogno di 200 architetti, non possono iscriversi ad Architettura tutti i duemila giovani che chiedono di farlo. Curiamo in particolare gli studi scientifici, nel futuro prevediamo la crescita di un ‘popolo scientifico’…, e abbiamo centri di ricerca con tecnologia avanzata, sopratutto in medicina, perché abbiamo bisogno di molti medici, per noi e per il mondo. Durante l’epidemia di Ebola l’OMS venne da noi a Cuba a chiedere aiuto, perché i nostri medici erano i più preparati, in grado di andare per il mondo a svolgere la loro funzione. Io son una pediatra, lavoro con i bambini e con gli adolescenti e ho vissuto due anni in Angola, che conosco molto bene: un paese lo si conosce bene, infatti, solo quando si fa qualcosa per aiutare la gente e ho ancora presente la sofferenza delle madri, il mio dolore quando dovevo scegliere chi salvare tra quei bambini, avendo a disposizione solo pochi farmaci.

Così conosco bene la sofferenza che vivono le famiglie nel nostro paese, a causa del blocco economico imposto dall’America a tutto il mondo contro Cuba: vuol dire, per esempio, che se noi non produciamo latte, gli USA e i maggiori produttori non ce lo vendono, e neanche l’Europa, lo dobbiamo importare a prezzi altissimi dalla Nuova Zelanda, così lontana da noi. E siccome la nave che attracca nel porto cubano non potrà, per sei mesi, toccare porti statunitensi, allora quel latte ci costa quattro volte tanto. Con lo stesso ricatto gli Usa ritirano i propri capitali dalle aziende che osano venderci i loro prodotti, imponendo sanzioni a tutti gli altri.

Lottiamo tutti i giorni contro il blocco, giriamo il mondo per denunciare queste cose. A noi e a voi dicono che i paesi del mondo son tutti schierati contro il blocco, però, intanto, essendosi astenuti dal voto Usa e Israele, questi figli de puta, impediscono che il blocco venga tolto. E sapete quali le motivazioni, in tutti questi anni? I nostri rapporti con l’Unione Sovietica, oggi venuta meno, con i paesi che lottano per l’indipendenza, con i paesi legati a terroristi internazionali, pur essendo noi stati cancellati dalla lista dei cosidetti paesi terroristi. La gente deve dire no al blocco, perché i signori USA reagiscono alla pressione popolare e internazionale: se voi fate sentire la vostra voce contro, sarà utile a imporne la fine, che è per noi la cosa più importante’.

 

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  • 1 Oggi domenica 30 luglio 2017 | Aladin Pensiero
    30 Luglio 2017 - 08:55

    […] Aleida, la figlia del Che, al Siotto fra gli studenti 30 Luglio 2017 Gianna Lai su Democraziaoggi. Chiede Aleida ai ragazzi chi ha letto i libri del Che, non sono in tanti a rispondere, e poi chi […]

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