Che fa LeU alle regionali? Si spacca? Intervista a Mirasola

31 Ottobre 2018
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Roberto Mirasola (SI), a domanda di Andrea Pubusa risponde

 

In vista della preparazione delle liste regionali cosa si muove nell’arcipelago sempre più esile della sinistra? Ne parlo con Roberto Mirasola, esponente sardo di Sinistra Italiana, sempre impegnato in questi anni nelle battaglie in difesa della Costituzione e per i diritti sociali.

- Si è sparsa voce che i responsabili provinciali di Articolo Uno hanno chiesto la convocazione di un’Assemblea regionale per indicare Massimo Zedda come candidato alla presidenza per il centrosinistra…
- Sì ne ho avuto notizia anch’io. Articolo Uno propone anche l’adesione al P.S.E. in vista delle elezioni Europee…

- Un ritorno nel recinto del PD, quasi una sconfessione del percorso di LeU…
- Se la questione viene posta in questi termini è un vero e proprio pentimento per la rottura col PD. Sarebbe diverso se si pretendesse da quel partito una discontinuità chiara col renzismo a livello nazionale e una severe autocritica per la politica regionale di questa legislatura…

- Non vedo quale attrazione possa esercitare il centrosinistra, anche con Zedda, se non si affrontano con franchezza e spirito di verità le criticità della esperienza di governo di Pigliaru…
- Penso che si debba partire da una presa di distanze della adesione del PD alla revisione costituzionale di Renzi, che portò all’appiattimentio totale della giunta sarda sulle posizioni del governo centrale e si rimetta in campo una politica di governo e di lotta sui temi caldi che colpiscono le famiglie sarda, dall’occupazione alla povertà.

- Articolo Uno torna all’ovile, Campo Progressista non ne è mai uscito, Uras era addirittura per l’alleanza con Forza Italia in chiave anti-M5S, e Sinistra Italiana cosa vuol fare?
- In Sinistra Italiana c’è anche in Sardegna una discussione fra chi vuole seguire Articolo Uno e Campo Progressista e chi invece, senza un’autocritica severa, non intende sostenere Zedda.

- Ma chi di Sinistra Italiana rimane fuori dal perimetro PD che alternativa avanza?
- Intanto c’è una questione di coerenza, non possiamo allearci con chi ha condotto in questi anni politiche che abbiamo severamente criticato, a partire dal referendum costituzionale, al Jobs Act e alle politiche antipopolari in genere. Sarebbe un gesto opportunistico, nel disperati tentativo di lucrare qualche seggio, senza nessuna prospettiva di ricostruzione della sinistra. Meglio mantenere in piedi una battaglia coerente sui temi classici della sinistra nella prospettiva di una riaggregazione di forze, che nel Paese esistono. Penso a quel vasto mondo che ho incontrato lavorando nei Comitati per il NO…

- E sul piano più strettamente elettorale?
- In Sardegna ci sono forze che mantengono dignitosamente una loro autonomia critica e rilanciano temi interessanti sul regionalismo-federalismo e sui temi sociali. Penso ad Autodeterminatzione, ma anche Rifondazione comunista, seppure molto ridimensionata, mantiene una posizione critica verso questa giunta ed è presente in tutte le mobilitazione di alternativa democratica anche in Sardegna…

- Ho visto che anche Camminera Noa si muove su questa linea
- Sì, con questo spirito ha avviato un dialogo con Autodeterminatzione ed auspica di aprire a tutte le realtà di lotta che si stanno muovendo in Sardegna (oltre a Caminera Noa anche A Foras, Rete Sarda sanità pubblica, Comitato No Metano, rete dei comitati sardi, ecc.).

- Pensate che Sinistra Italiana possa unirsi a loro?
- Se Leu mantenesse una sua coerente unità potrebbe mettere in piedi con queste forze un serio programma, a cui non mancherebbero di prestare attenzione molte forze sociali, oggi sparse ma vive anche nella nostra Isola. Del resto Paolo Maninchedda con le sue “Primarias”, a modo suo, tiene viva l’attenzione sul PDS, non vedo perché LeU non possa fare altrettanto con un programma coerente ed esigente…

 - Insomma, per voi, o meglio per una parte di voi, di Sinistra Italiana unità non vuol dire calarsi le brache…
- Proprio così, si deve essere sempre unitari, ma anche esigenti programmaticamente. D’altronde, se non si mantiene una ispirazione unitaria e si continua con le divisioni, la sinistra, ormai al lumicino, si estingue completamente. Ma, attenzione!, si estingue anche se fa calderoni unitari senza un vero programma di sinistra…

- Parole sante! Ma ho la sensazione che Zedda e Maninchedda vadano ognuno per conto proprio, LeU si spacchi, anche il M5S sembra aver perso la spinta propulsiva, il centrodestra a trazione Salvini ha la strada spianata…
- Anche il centrodestra ha le sue divisioni, il M5S dopo il ritiro di Mario Puddu è fermo, una situazione favorevole per una nuova e vigorosa iniziativa di LeU. A questo gran parte di Sinistra Italiana sta lavorando anche in Sardegna, ma le sirene dell’intruppamento senza alternativa sono forti. Ma noi continueremo la nostra battaglia.

- La vedo dura, caro Roberto, ma so che tu sei tenace, buona fortuna!

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