Caro Manifesto sardo, gli eccessi verbali e le analisi sbagliate non portano lontano

3 Febbraio 2019
4 Commenti


Andrea Pubusa

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Ammetto che col passar degli anni si perde contatto e spesso contezza della realtà, e devo confessare che talora questa consapevolezza mi crea un forte stato d’ansia. Come l’altro giorno quando mi sono sentito spaesato nel fare la mia consueta lettura del Manifesto sardo, blog sempre di grande spessore e cultura, un’eccellenza in Sardegna.
Cosa mi ha dato un senso di spaesamento? Frasi come queste di Graziano Pintori. “Bisogna ricordare le grandi responsabilità del 5Stelle, il quale pur di concretare l’anomalo contratto politico con la Lega si è reso disponibile a fascistizzare la nostra società, scardinando i principi costituzionali sui quali si reggono i valori dell’accoglienza, della solidarietà, dell’uguaglianza, della libertà democratica“. Mi è parso un giudizio sommario e a senso unico, e come tale foriero di conseguenze pratiche sbagliate. Così, in un modesto commento, ho osservato che “i 5 Stelle qualcuno dei principi costituzionali stanno anche cercando di attuarlo: sostegno ai bisognosi (art. 38 e 36 Cost.), secondo quanto dice Lorenza Carlassare. Anche la lotta alla corruzione fa parte di questo indirizzo (art. 54 Cost.) e altro ancora. L’analisi andrebbe affinata, vedendo ombre e luci“. A mio avviso hanno messo sotto critica l’austerità europea, hanno preteso una corresponsabilizzazione della UE nella’accoglienza ai migranti, ed altri temi del patrimonio della sinistra che fu, in cui ho vissuto fin da quando ho smesso i pantaloni corti. Ma, ahime!, Roberto Loddo, il direttore, prima mi cazzia severamente con un commento al commento: “Caro Andrea, i cinque stelle sono complici quanto la Lega di Salvini di una politica di sterminio nel Mediterraneo e nei campi di concentramento libici. Anche alcuni generali della dittatura di Franco erano sinceri ambientalisti, Bombacci fu persino anticapitalista. Non per questo la storia ci ha costretto a ricordare le luci del governo di Franco e le analisi sociali di Bombacci. La parte più sana della società contro l’odio, l’intolleranza e il razzismo sta generando in queste ore una mobilitazione eccezionale per fermare gli specialisti del disumano che Marco Revelli definisce “i chierici di questo infame culto del truce”.  Poi mi onora di un post, dove scrive: “A Norimberga i giudici non hanno avuto tempo di analizzare ciò che c’era di buono delle politiche sociali del Terzo Reich. Anche alcuni generali della dittatura di Franco erano dei sinceri ambientalisti, Bombacci fu persino promotore di una visione socialista e anticapitalista all’interno dello stato fantoccio creato dai nazisti in Italia. Non per questo la storia ci ha costretto a ricordare le luci del governo di Franco e le analisi sociali di Bombacci“.
Di qui lo spaesamento di cui vi parlavo, forse frutto del mio naturale rincoglionimento senile. Però ribadisco, a me non pare di essere sotto una dittatura di stampo franchista, nè Di Maio mi sembra un replica di Bombacci, né la Repubblica italiana “uno stato fantoccio” di tipo nazista. Per fortuna avevo a portata di mano il telecomando e, zip!, il telegiornale parla dei giudici che chiedono l’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso Diciotti, la rassegna stampa mostra le prime pagine quasi tutte contro il reddito di cittadinanza e quota cento, l’attacco a Di Maio per la TAV e il sostegno di tutti gli altri a Salvini per il traforo tra Italia e Francia. Insomma, c’è ampia libertà di parola e di manifestazione del pensiero. Leggo che la CEDU - Corte europea per i diritti dell’uomo - risponde a alla denuncia della Sea Watch dicendo che l’Italia ha l’obbligo di assistere i migranti sulla nave, ma non di farli sbarcare. Leggo anche che il Procuratore della Repubblica fece un sopralluogo sulla Diciotti e non assunse alcun provvedimento, evidentemente ritenendo di non trovarsi di fronte a un sequestro di persona, tanté che la Procura ha chiesto l’archiviazione.
Tutte questioni discutibili, alcune da condividere, altre da criticare e combattere. Però mi rinfranco. Le affermazioni di Roberto Loddo sono eccessive, motivate da fini encomiabili, ma eccessive. La situazione è maledettamente più complicata e richiede analisi più raffinate. Non tutte le ombre sono da una parte né tutte le luci dall’altra. Bisogna, ad esempio, chiedersi se, per sbloccare la situazione italiana in senso pienamente democratico, non sia necessario sviluppare un’azione che crei le condizioni per rompere il contratto fra M5S e Lega. E per far questo occorre anzitutto fare un’analisi corretta del M5S e delle sue iniziative. E bisogna farlo senza pregiudizi. Per parte mia ritengo che le iniziative di governo del M5S sia tutte, dico tutte, inscrivibili in un orizzonte democratico e di sviluppo del dettato costituzionale, dal reddito di cittadinanza alla lotta alla corruzione (questione morale), dal contrasto all’austerità al referendum propositivo, dalla lotta alla TAV alla proposta di un piano di opere pubbiche diffuso, esteso anche (e sopratutto) al Sud.
Tutto bene, madama la marchesa? No di certo, l’articolazione dei provvedimenti pentastellati va discussa e anche criticata, ma la linea generale è positiva. Dopo anni, anziché annunciare ai lavoratori lacrime e sangue, si promettono e si adottano provvedimenti di favore. E’ poco? Ci vuole ben altro? D’accordo, ma l’opposizione scatenata dalle destre, PD compreso, e l’attacco dei grandi gruppi economico-finanziari dovrebbe interrogarci sul “da che parte stare“. In modo sempre vigile e critico, facendo i dovuti distinguo, ovviamente.
Sui migranti più che le roboanti sentenze verbali (o i silenzi assordanti e le inerzie alla Zedda), mi interessano le iniziative di De Magistris, che raccoglie fondi per organizzare l’accoglienza a Napoli, e i provvedimenti di Orlando (un prof. di diritto amministrativo), che forza la legge sicurezza nel suo punto più criticabile, l’eliminazione dei motivi umanitari. Una battaglia che integra la legge ordinaria con la Costituzione e la giurisrudenza costituzionale, secondo la quale i diritti fondamentali (salute, diritto allo studio etc.) sono di diretta applicazione e soddisfazione. La Consulta sulla legge sicurezza, ne sono certo, dirà parole illuminanti e sicuramente non pro Salvini.
Insomma, Salvini è battibile con la politica e la Costituzione alla mano. Evocare nazismo, campi di sterminio e simili sono inutili eccessi, tanto poco credibili da poter alimentare solo un movimento minoritario. E qui c’è bisogno di mettere in campo tutto il potenziale democratico del Paese. Come abbiamo fatto nel referendum costituzionale contro Renzi. Anche lui sembrava invincibile e invece…

4 commenti

  • 1 t.d.
    3 Febbraio 2019 - 01:37

    Caro Andrea,

    come è noto, dissento da te sulla valutazione delle scelte politiche del M5S da quando è partito di maggioranza relativa del Governo costituito insieme alla Lega. Abbiamo peraltro sviluppato su queste divergenti opinioni una discussione aperta, che credo rappresenti anch’essa una testimonianza di come si possa svolgere una funzione di pubblica utilità in un contesto democratico.
    Sono rimasto sconcertato dai toni usati dal Manifesto Sardo, dal contenuto dell’articolo che citi e più ancora dalla mentalità che rivela, speculare a quella che in fondo altri stanno usando nel compilare liste di proscrizione additando nemici al popolo.
    Viviamo tempi pericolosi, non foss’altro sul terreno della confusione in ordine ai valori e alle pratiche fondamentali della democrazia.
    D’altra parte la confusione mi pare che regni in questa campagna elettorale sarda, dove serpeggia, dietro il più o meno conclamato appello al voto utile, l’opportunistica rinuncia alla memoria delle posizioni dei diversi schieramenti e soggetti in occasione del referendum, si smarrisce il lascito di cinque anni di governo regionale, si usa anche il gravissimo problema dei migranti non con la finalità fondamentale di creare il più ampio schieramento e le iniziative più efficaci per contrastare la xenofobia, ma più che altro per circoscrivere un campo di appartenenza.
    Non se ne può più.
    Così le grandi battaglie civili non si vincono mai. Del resto, come spesso, per analoghi motivi, è purtroppo accaduto.

  • 2 Aladin
    3 Febbraio 2019 - 10:39

    Anche su Aladinews: http://www.aladinpensiero.it/?p=92808

  • 3 Il manifesto sardo
    3 Febbraio 2019 - 11:46

    La risposta di Graziano Pintori al commento di Andrea Pubusa: Perché anche i cinquestelle sono complici della fascistizzazione della società

    https://www.manifestosardo.org/perche-anche-i-cinquestelle-sono-complici-della-fascistizzazione-della-societa/

  • 4 Il manifesto sardo
    4 Febbraio 2019 - 18:06

    la risposta di Marco Ligas:

    https://www.manifestosardo.org/caro-andrea-discutiamo-con-maggiore-tranquillita-e-obiettivita/

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