Gente mi son rotto! E sapete perché?…

27 Marzo 2020
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Amsicora

Gente! Mi son rotto! Rotto più di quando la prof. di matematica faceva equazioni alla lavagna! Scassato perché? Non tanto di stare a casa. In fondo è meglio che stare in trincea o in ospedale. Leggo, scrivo, telefono, mando e ricevo messaggi, faccio la spesa e cucino. Cazzeggio alla grande. Niente male! E allora - chiederete - cosa ti rode. Ecco, mi rompono la radio e la TV, più la TV che la radio. Nella lunghe pause serali e dopo cena, che ne direste di vedere un bel film? O uno show? I film, di solito, sono truci, ricchi di violenze e scene orrende. Che nostalgia dei bei musicals! E le spassose commedie o i films western, che hanno sempre una loro morale? Ogni tanto qualcuno lo acchiappi, ma son films? Nient’affatto! Sono pubblicità inframmezzata da brevi pause di film. E allora che fai? Ti rompi e giri. Giri, giri giri e poi ti scassi e spegni. Torni a leggere… ma hai letto tutto il giorno, vorresti un po’ variare.
I talk show? Deus s’indi campiri! Dalla Berlinguer c’è sempre un tale con gli occhiali in testa, e da Floris ti appare ogni tanto (come la strega dei sogni di bambini) la Fornero. E gli altri? Sempre i soliti noti, che saltellano  da un canale all’altro e cambiano opinione come gira il vento.
Sapete cosa vi dico? E’ meglio andare a letto presto e magari guardare la TV alle due o alle tre di notte. Potete acchiappare, senza pubblicità, qualche bel documentario sulle migrazioni degli uccelli o sulla evoluzione dei canidi (a proposito di cani: se uscite con vostra nipotina che non fa i bisogni sul marciapiede, vi multano; se uscite col cane,  che la fa fuori, vi riveriscono. L’altro giorno un nonno, per farla franca, ha avuto la pensata di uscire con la nipotina e col cane, e sapete cos’ha fatto il vigile? Gli ha messo la multa per la bambina, ma gliel’ha dimezzata perché portava a spasso il cane. Se avesse avuto due cani, avrebbe compensato interamente la multa!). Ma tornando ai documentari, s’imparano molte cose Lo sapevate che gli uccelli nelle loro migrazioni intercontinentali sfruttano le correnti ascensionali? Sapete che queste correnti consentono loro di non battere le ali per km e km? E sapevate che per loro sorvolare le grandi città è spesso salvifico, perché il riscaldamento dei grandi insediamenti accresce o rigenera le correnti ascensionali?
Poi ci sono bei documentari storici della prima e della seconda guerra mondiale. Di questo conflitto mi piace solo il finale della battaglia di Stalingrado (dov’è mai questa città, il cui nome è scomparso dalle cartine?), quando i sovietici, con le tute bianche per mimetizzarsi nella neve, scendono come aquile sugli sci e circondano la VI Armata nazista, e mi tranquillizzo (come quando l’arbitro fischia la fine e il Cagliari sta vincendo la partita) al vedere Von Paulus, con la barba lunga e dimesso, che si arrende ai generali dell’Armata Rossa. E poi quando la menzionata Armata libera i prigionieri di Auschwitz o quando la bandiera rossa viene issata sul palazzo del parlamento a Berlino.
Ma il piacere, ahimè!, dura poco quando penso che ci sono imbecilli che hanno dimenticato quella immane tragedia e che la ricostruiscono e la girano a modo loro. Direte, ma son pochi, sono infime minoranze. Beh, qui scusatemi, ma debbo contraddirvi. Quale è il lascito di quella guerra? Sono le grandi Carte (fra le quali la nostra) che hanno posto al centro la pace, la persona, i diritti, individuali e sociali, e le libertà inviolabili, la solidarietà, l’uguaglianza o, se volete, la ineguaglianza temperata e non  sfacciata. Ebbene, ditemi: quanti hanno voltato le spalle a questi principi sacrosanti? Tutti o quasi, perfino la sedicente sinistra. Ora, con la pandemia che gira inesorabile, molti capiscono quanto questo allontanamento dai principi delle Carte costituzionali del dopoguerra pesi nel dare risposta al contagio: sanità pubblica svenduta ai privati e scassata, settori essenziali privatizzati, lo Stato disarmato verso i potentati economici, il mercato nella costituzione materiale sostituito al lavoro. Ma finita la paura di questi lunghi giorni, ne trarrano qualche conclusione? Torneranno a politiche solidali? Riscopriranno i valori, se non del socialismo (non sia mai!) almeno del keinesismo? No, amiche e amici miei, quando tutti potremmo riabbracciarci, incontrarci, riunirci, i fessi, che vogliono mantenere il mondo scassato com’è,  saranno tanti. Quanti diranno che è sul lavoro e non sul mercato, sulle persone e non sul profitto, sui diritti e non sullo sfruttamento che bisognerà mettere la basi per una vera ripresa? Spero che non siano ancora la maggioranza.
A ben pensarci ciò che mi tormenta non è la TV-spazzatura, sono i milioni di lavoratori, di precari, di piccole partite IVA, di professionisti che lavorano per campare dignitorsamente. Su questi il coronavirus si abbatte con violenza, al di là del contagio. Sono senza reddito, senza tutele. Sono loro che devono essere al centro della ripartenza e su di loro che si misurerà la bontà della politiche.

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