Tacchi a spillo, petto in fuori…e carrello della spesa!

30 Novembre 2020
2 Commenti


Stefania Falzoi

Niente paura, per gli amanti del teatro, nonostante le restrizioni imposte dalle misure anticontagio, da oggi il palcoscenico diventa il supermercato!
Favoloso, ma attenzione è uno spettacolo riservato a un particolare tipo di pubblico ovvero il maschio,  categoria uomo clava, estimatore della donna sempre mezza nuda, perfettamente depilata e oliata, e ça va sans dire, sempre pronta a soddisfarlo con mosse ammiccanti e sexy. Per le signore di tutte le età, l’appello è dunque quello a non essere goffe, ad essere sempre sul pezzo, e a ondeggiare come bambolone eccitate tra le corsie del supermercato.
Sono questi i consigli che la televisione pubblica italiana impartisce nei suoi pomeriggi.
Non è necessario andare oltre con i dettagli, il video in questione si commenta tragicamente da solo, ma il ragionamento a cui quelle immagini ci fanno approdare è sicuramente la riflessione sull’idea stessa di sensualità. Cos’è erotico e cosa non lo è? Cos’è sexy e cosa è semplicemente volgare? Cosa ci figuriamo quando pensiamo alla sensualità e al gioco tra due persone che si sentono attratte sessualmente.
É vero, ognuno di noi ne ha una rappresentazione determinata o quantomeno, facendosi orientare dalle proprie specifiche simpatie, un’idea astratta. É una riflessione non da poco, perchè per poter rispondere degnamente bisognerebbe interpellare quanto meno l’antropologia, la storia e la filosofia. Tuttavia, è evidente come in questo caso niente sia scontato e banale e che, dall’idea che abbiamo della sensualità femminile, emerge quella del rispetto che abbiamo per lo stesso individuo che la inscena (per rimanere nel contesto teatrale). Il corpo della donna è ancora una volta pericolosamente protagonista, mai se stesso nella sua semplicità, ma sempre oggettivato, ed estremizzato.
É sacro, violato, sporco, troppo grasso, troppo magro, sciatto, inadeguato, esagerato, vecchio.
Angoscia il fatto che la proposta di spesa hot sia stata trasmessa in televisione proprio alla vigilia della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Personalmente non mi suscita particolare sconvolgimento vedere una ben tornita ragazza ancheggiare con i tacchi a spillo mentre spinge il carrello della spesa (posto che ogni tentativo di emulazione per le non avvezze a simili e sottilissime altitudini sia caldamente sconsigliato), inquieta piuttosto immaginare che dietro tutto questo ci sia stato un gruppo di lavoro, una regia, una scelta autoriale, una direzione.
Con quanta facilità cadiamo ogni giorno nei tranelli insidiosi che la volgarità sessista, mascherata da scherzosa provocazione, ci tende…E, parallelamente, quanto è difficile costruire una coscienza e consapevolezza sociale.
L’unica via d’uscita e come sempre quella offerta dall’ironia, la grande risorsa delle donne.
Pensiamoci la prossima volta che andiamo a fare la spesa, ridere è molto sensuale e quando lo facciamo, soprattutto su noi stesse e per noi stesse, siamo tutte più belle. Anche senza tacchi a spillo.

2 commenti

  • 1 gio
    30 Novembre 2020 - 09:01

    Premesso che condivido il contenuto riportato e che non credo di conoscere lo spot a cui si fa riferimento, vorrei fare presente che, molto spesso, nei gruppi di lavoro, nelle regie, nelle scelte autoriali, nelle direzioni creative di queste pubblicità, sono presenti, in gran numero, le rappresentanti del gentil sesso.
    Di recente ha fatto notizia il caso di una insegnante vittima di Revenge porn da parte dell’ex. Questo, un calciatore dilettante, aveva diffuso video e foto di loro momenti intimi nella chat degli amici. Atto assolutamente da condannare. Ma ciò che è paradossale è quello che è successo dopo. La moglie di uno di questi amici si accorge che quella in foto è l’insegnante di suo figlio. Non tende la mano alla maestra, ma decide anzi di inviare il materiale ad altre mamme. Ma non basta, come ulteriore conseguenza, la vittima è stata anche licenziata dalla scuola presso cui lavorava. A prendere il provvedimento di licenziamento è stata una dirigente scolastica donna.
    Preciso che tutto questo non giustifica ne sminuisce minimamente la gravità e la ripugnanza del reato commesso dall’ex, che per questo è stato giustamente condannato, ma dimostra anche quanto l’altra metà del cielo non abbia ancora maturato una “coscienza di classe” su queste problematiche.

  • 2 Aladinews
    1 Dicembre 2020 - 02:09

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=116003

Lascia un commento