L’ANPI fa il punto dopo il grande successo delle manifestazioni del 25 aprile e rilancia la sua iniziativa per la pace e il lavoro. Votato un appello per la pace e un saluto al mondo del lavoro per il Primo Maggio

1 Maggio 2022
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A.P.

Si è svolto il Comitato direttivo nazionale dell’ANPI, aperto da una relazione del Presidente Pagliarulo. Ecco una libera sintesi dei punti principali.
La situazione è molto modificata e dimostra che avevamo ragione. La situazione è velocemente precipitata c’è un inseguimento di minacce USA/Russia che non promette niente di buono. Lavrov ha alzato il tiro siamo contro l’egemonia Usa del mondo e Biden ha risposto che vuol vincere la guerra contro la Russia. Tutti parlano della terza guerra mondiale e non si può dunque pensare ad una guerra nucleare e questo dobbiamo scongiurare in tutti i modi. C’è un’orgia di bellicismo mai vista prima. Putin ha rivitalizzato la Nato, che sembrava morta fino a qualche mese fa, c’è la riconquista dell’egemonia perduta. Le forniture di gas mettono in crisi le economie europee, il grano raddoppierà e metterà alla fame il mondo africano e anche noi. Il Pil italiano è già sceso ed è diminuito anche in America e da noi c’è una regressione reale dei salari. C’è un rallentamento della transizione a nuove energie pulite, fa passi indietro l’idea ambientale, si torna al passato.
Si è sviluppata una campagna antirussa in una caccia alle streghe in contrasto con la Costituzione. Nei media italiani c’è un’isteria bellicista e una messa alla gogna di chi è contrario alla guerra, anzitutto l’Anpi, e c’è un’attenuazione del clima democratico, molto pericoloso.
Si attenua la globalizzazione e vengono in risalto i diversi blocchi politici ed economici.
In Italia ci sarà una crisi di molti settori produttivi, vedi il crollo del calzaturiero nel Molise-Marche, con disoccupazione dilagante.
L’isteria sta iniziando ad attenuarsi. Bisogna chiedere al Governo di farsi promotore di una trattativa promossa dall’Ue presso l’ONU, che riproponga la sicurezza in Europa, una denuclearizzazione e un processo di disarmo. I nostri punti fermi sono tre: condanna invasione, diritto di resistenza, trattativa. Abbiamo tenuto la barra del congresso e stiamo andando bene. Il 25 aprile è stato un successo straordinario per partecipazione e per la capacità dell’Anpi di orientare molta parte del popolo italiano, l’Anpi sotto attacco si è rafforzata anche con nuovi tesserati.
Ora proponiamo un appello al governo italiano, al parlamento europeo, all’ambasciata russa e a quella Ucraina, una grande campagna contro la guerra con le associazioni democratiche, a partire dall’Arci, dando vita ad una iniziativa contro la guerra da sviluppare fino al 2 giugno, festa della Repubblica.
Identità ed autonomia sono le bussole dell’ANPI.
Non siano solo il ricordo del passato, non siamo un partito, ma rappresentiamo varie culture; siamo pluralisti ma scegliamo una linea, come nel 2016 per il referendum o nel 1960 contro Tambroni. La vita comunitaria dell’ANPI presuppone il mutuo rispetto e la difesa dell’assoociazione dagli attacchi esterni. C’è il rispetto delle opinioni diverse, ma non cristallizzazioni in correnti o gruppi, le opinioni si formano e si modificano in relazione ai singoli problemi.
Ora si aprirà una fase di consultazione alla base e nei territori per raccogliere e dare spinta organizzativa all’ANPI e sopratutto al movimento per la pace, che necessita di un rilancio e di una organizzazione.
Mentre l’appello per la pace è destinato ad un confronto con le altre assscoiazioni pacifiste, il Comitato direttivo ha votato all’unanimità un saluto rivolto al mondo del Lavoro per la festa del Primo Maggio.

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