In Iran impiccato uno stupratore, da noi ai domiciliari

11 Maggio 2025
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Andrea Pubusa

Se dovessi seguire il Codice barbaricino e penassi in sardo, forse dovrei gioire alla notizia che uno supratore in Iran è stato condannato a morte e impiccato. Ma ora spesso penso in italiano, seguo la nostra bella Costituzione, nata dalla Resistenza, e condivido l’insegnamento di Cesare Beccaria, la persona è inviolabile, anche quando commette orribili crimini e lo Stato non può privarla della vita.

Non posso approvare dunque l’operato dell’Iran, lo condanno. Posso dire però che non approvo neppure quanto si fa in patria? La stampa ci parla in questi giorni di un primario che, per divertimento e menandone vanto, ha violentato qualsiasi donna gli capitasse a tiro nel reparto, ed ora attende il processo ai domiciliari, cioè beatamente in casa sua anziche’ in galera. Non vi sembra anche questo un eccesso? A quando troppo in Iran, a quando niente da noi. E difficile raggiungere il giusto mezzo? Il rispetto della donna non merita di più?

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