Contro la decisione del governo Netanyahu di occupare Gazak

6 Maggio 2025
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Coordinamento per la democrazia costituzionale

 

 

 

La decisione del governo Netanyahu di richiamare i riservisti per invadere il 70% di Gaza è una svolta negativa ulteriore in una situazione già insostenibile. Dopo la rottura unilaterale della tregua il 18 marzo, i bombardamenti israeliani hanno causato altre migliaia di morti e feriti e ulteriori distruzioni in quel poco che era rimasto degli edifici, mettendo in crisi pressoché totale l’assistenza sanitaria. Il blocco da oltre due mesi di ogni rifornimento di cibo, acqua medicine, carburante ha ridotto alla fame la popolazione di Gaza, già stremata dalle sofferenze di un anno e mezzo di guerra, ponendo una seria minaccia alla sopravvivenza di un intero gruppo etnico.
La situazione era già disperata e ora si presenta come un accanimento inaccettabile sulla popolazione di Gaza per annichilire completamente l’autonomia palestinese e costringere la popolazione ad andarsene o ad accettare di essere rinchiusa in un campo di concentramento sotto dominio militare.
La destra presente nel governo dice quello che Netanyahu non vuole dire pubblicamente e cioè che siamo alla vigilia dello scontro finale che porterà all’occupazione totale di Gaza da parte di Israele e all’annientamento dell’identità palestinese.
Ora occorre prendere posizione e mostrare con forza che le decisioni del governo di Israele lo pongono fuori dalla comunità internazionale e quindi i governi europei se non vogliono essere complici debbono agire per porre fine all’impunità di cui ha sempre goduto il governo israeliano. Pretendere la riapertura immediata dei valichi per soccorrere la popolazione civile, riconoscere lo stato palestinese immediatamente e chiedere la sua piena ammissione all’ONU, richiamare gli ambasciatori per consultazioni al fine di dare istruzioni adeguate contro lo sterminio della popolazione di Gaza, proporre la convocazione immediata di una conferenza di pace sotto la responsabilità dell’Onu e con la presenza della rappresentanza palestinese, intervenire presso il Presidente Usa per chiedergli di interrompere ogni sostegno militare all’iniziativa inaccettabile di Israele a Gaza e anche in Cisgiordania.
Il parlamento italiano e il parlamento europeo debbono prendere al più presto orientamenti precisi per fermare questa deriva drammatica.

 

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