Con Letta Napolitano ci risparmia la pena capitale

24 Aprile 2013
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 Red

Napolitano ci ha punito pesantemente, ma ci ha risparmiato la pena capitale. Ci ha ha inflitto quella media. Così ha convocato al Quirinale Enrico Letta anziché Giuliano Amato. Questa sarebbe stata la scelta più provocatoria. Richiamare l’uomo di Craxi, il tessitore delle tele più oscure della recente storia repubblicana sarebbe stato uno schiaffo intollerabile. Per di più Amato è stato indicato da Berlusconi, che ha anche posto un veto a Renzi. Letta appare, dunque, un compromesso fra l’orrore e il peggio. Consente al PD di non uscire completamente umiliato da questa vicenda. Il Presidente ha sbarrato la strada a Bersani, a cui non ha perdonato l’apertura al M5S e che, sotto sotto, ha ritenuto inadeguato al ruolo. Letta può, con la sua faccia di quarantenne, nobilitare questo patto scellerato in frode al voto, che ha indubbiamente espresso una preferenza progressista. Si vedrà se Letta riuscirà a tenere unito il PD, certo insieme a PDL e Scelta civica non riuscirà a formare un governo all’altezza della crisi. Vedremo.

Ecco ora una breve

Scheda su Enrico Letta (Pisa, 20 agosto 1966)

Ministro per le Politiche Comunitarie del Governo D’Alema I, all’epoca di questa nomina è il più giovane Ministro della storia della Repubblica. Successivamente è Ministro dell’Industria dei Governi D’Alema II ed Amato II, europarlamentare nel gruppo Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa (seppure per soli due anni), e poi sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Prodi II.
Attualmente è deputato  e  vicesegretario nazionale del PD dal 2009 fino ai giorni scorsi.

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