L’ANPI lancia un appello unitario e reagisce alla vergognosa offensiva sul 25 aprile

22 Aprile 2017
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Red

APPELLO DELL’ANPI PER IL 25 APRILE

Il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e gli italiani. Delle loro radici e del loro futuro. Ricordiamo i combattenti per la libertà, i loro sogni di democrazia, uguaglianza e felicità, il portare avanti con coraggio e tenacia la loro speranza di un Paese civile, giusto, solidale. Festeggiamo la Costituzione nel 70° anniversario della sua approvazione. Quello straordinario lavoro di concordia e responsabilità che condusse alla scrittura delle regole e della sostanza democratica della vita collettiva. Principi e valori realizzati solo in parte se guardiamo alla situazione complessiva dell’Italia dove un diritto elementare, come quello al lavoro, in particolare per i giovani, è disatteso, dove l’attuale modo di far politica per lo più allontana, invece di stimolare e promuovere la partecipazione popolare, dove l’orizzonte antifascista non è ancora pienamente patrimonio dello Stato in ogni sua espressione.
Dobbiamo essere uniti e tanti. A trasmetterci la voglia di essere parte attiva dell’irrimandabile processo di attuazione integrale della Costituzione, di contrasto ai troppi neofascismi che impazzano nelle strade e per il web illudendo una parte delle giovani generazioni, di costruzione di una diffusa e forte cultura del dialogo, della solidarietà, della pace.
Dobbiamo darci appuntamento per tutti i giorni a venire. Il 25 aprile rappresenti un impegno quotidiano a sentirci una comunità in marcia verso una democrazia realizzata fino in fondo.
Con l’entusiasmo e le capacità di ognuno.
Buona Liberazione.

19 aprile 2017

 

La Segreteria Nazionale ANPI: “È in atto una vergognosa offensiva contro l’ANPI. Si salvaguardi l’unità del 25 aprile”

Il 25 aprile è diventato, a Roma, l’occasione per discussioni pretestuose e per attacchi nei confronti dell’ANPI.
Ce ne doliamo molto, perché la Festa della Liberazione dovrebbe essere unitaria e concentrata sui ricordi, sui valori, sul presente e sul futuro.
Nella convinzione che si tratti di una delle giornate più significative ed importanti per la storia del nostro Paese, lasciamo da parte le polemiche sulle quali torneremo, semmai, in seguito, anche per cercare di indurre certi incauti commentatori politici a vergognarsi delle loro offensive elucubrazioni.
Adesso, il problema vero è la riuscita della manifestazione a Roma, come in tutto il resto d’Italia. Noi speriamo sinceramente che ognuno ci ripensi, sia che si tratti della Comunità ebraica, sia che si tratti del Partito Democratico, al quale vogliamo solo ricordare che non è il corteo ad essere divisivo (ché anzi è stato immaginato e costruito come assolutamente unitario). E che la tradizione di ogni partito che si rifaccia alla democrazia non può che essere quella del rispetto dei valori unitari della Resistenza e della valorizzazione di queste pagine, tra le più belle della nostra storia.
L’ANPI nazionale ha invitato tutte le organizzazioni periferiche a dar vita a manifestazioni imperniate sulla Resistenza, sulla Liberazione, sull’antifascismo e sulla piena attuazione della Costituzione. Il nostro fermo desiderio è che ciò avvenga in modo unitario e con una partecipazione massiccia, talché anche eventuali dissidenze (di cui saremmo comunque assai dispiaciuti) risultino secondarie e accessorie rispetto alla grandezza corale di un giorno di festa che è e deve essere di tutti.
Di qui il nostro fermo invito, a nome dei combattenti per la libertà, che rappresentiamo e rappresenteremo sempre, checché ne dicano certi articolisti che ignorano i principi affermati anche da numerose sentenze, è rivolto a tutti gli italiani e a tutte le italiane, da Roma a Milano, da Reggio Calabria a Torino, da Palermo a Bologna perché partecipino in massa e con entusiasmo ad una giornata dedicata ai valori fondamentali della Carta Costituzionale e dunque della nostra stessa convivenza civile.
Le bandiere fondamentali saranno quelle della Pace e della Resistenza; chi intende disturbare sarà isolato pur con i mezzi limitati di cui disponiamo. Le partigiane e i partigiani che hanno combattuto a fianco delle brigate ebraiche nel Ravennate, con l’Ottava Armata, non tollereranno che ad esse si manchi di rispetto, perché esse saranno presenti – lo auspichiamo – a pieno titolo. La piazza è di tutti, in un giorno di festa nazionale, ma a condizione che tutti usino rispetto per le idee degli altri, riguardo per la Resistenza, amore per la Costituzione.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

Roma, 21 aprile 2017

Infine il testo dell’intervista di Carlo Smuraglia, presidente dell’ANPI a La Repubblica

Carlo Smuraglia: “25 Aprile, Anpi aperta al confronto con ebrei ma niente esclusioni”

Il presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia: “Abbiamo fatto ogni sforzo per trovare una soluzione ma la condizione era che non ci fossero i filo-palestinesi”


20 aprile 2017

 

 

 ROMA - “Abbiamo fatto ogni sforzo per trovare una soluzione: mesi fa avevamo invitato la Comunità ebraica, all’inizio sembrava profilarsi una possibilità concreta, poi però qualcuno ha posto come condizione che non ci fossero i filo-palestinesi. E noi abbiamo spiegato che non eravamo in grado di garantirlo. Come si fa a escludere qualcuno da una manifestazione pacifica e aperta a tutti i cittadini?”.
Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi, è scosso dalla polemica, ma declina ogni responsabilità.

Sicuro che non si potesse trovare un accordo?
“Guardi io stesso a giugno, non ieri, ho scritto una lettera alla Comunità ebraica e all’Aned, l’associazione degli ex deportati, proponendo un incontro per sanare le incomprensioni che già l’anno scorso li avevano portati a non partecipare al corteo. L’Aned ci ha risposto, la Comunità no”.

Ma quella di De Sanctis non è stata una provocazione?
“Parlerei di dolorosa constatazione. Se tutti avessero accolto il nostro invito a giugno, forse le cose oggi sarebbero andate diversamente. Ma se io voglio che il 25 Aprile sia la Festa della Repubblica e della Costituzione, devo contribuire, non arrivare alla vigilia per creare l’incidente”.

Gli ebrei si sentono offesi dalla presenza di associazioni che nulla hanno a che fare con la Liberazione.
“La verità è che si pretende dall’Anpi un’organizzazione a difesa del corteo, che non c’è. Noi possiamo dare solo l’indicazione di non portare bandiere che non siano quelle della Resistenza. Riteniamo di aver fatto tutto il possibile”.

Ma perché il corteo unitario del 25 Aprile è possibile a Milano e a Torino, e a Roma no?
“Il problema è che qui ci sono incrostazioni e diffidenze tra chi vuole esserci per rivendicare la sua presenza e altri che vorrebbero escludere”.

Anche il Pd ha scelto di disertare. Non sarà colpa delle

 

scorie lasciate dalla battaglia referendaria?
“Spero di no. Spero che sia tutto dietro le spalle. Certo mi sembra una cosa fuori dalla norma: è divisivo chi sceglie di non partecipare, non chi invita tutti a farlo. E se ne assume la responsabilità”.

 

1 commento

  • 1 Oggi sabato 22 aprile 2017 | Aladin Pensiero
    22 Aprile 2017 - 08:09

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