Presidente, ritiri quella norma: f.to Roberto Saviano

29 Novembre 2009
2 Commenti


Red

Riceviamo e volentieri pubblichiano, invitando tutti a sottoscrivere questa lettera-appello. 

SIGNOR Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.
Con il “processo breve” saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l’unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.
Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E’ una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizia.

ROBERTO SAVIANO

EVVIVA L’ITALIA!!!!

Firmate l’appello
http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391117

2 commenti

  • 1 Zollo Ernesto
    29 Novembre 2009 - 22:15

    Dal blog di B.Grillo: “Se uno scrittore anti mafia pubblica i suoi libri per la Mondadori acquisita con la corruzione di giudici è cosa buona e giusta?” …e coerente? Aggiungerei io.

  • 2 luca montesi
    30 Novembre 2009 - 07:16

    Penso che il problema della giustizia non ha parole per essere toccato. Vedi caso Cucchi morti per un po’ d’hashish, e quanti ladri affamati, ruba galline sono ad affollare le celle, in una società dove è sempre più ampio i dislivello tra chi illegalmente si arricchisce, e chi non ce la fa più, e continua a credere nel reddito guadagnato con la fatica. N.B ammiro molto il coraggio di Saviano, guai a coloro che hanno scherzato sulla morte di Borsellino giorni fa.

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