Manifestazione dell’amore per ripubblicizzare l’acqua

21 Marzo 2010
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Red

La manifestazione dell’amore? Eccola, ieri, non in Piazza S. Giovanni, ma sfilare da Piazza della Repubblica e Piazza Navona. Eccoli in migliaia a colorare Roma di blu, in difesa dell’acqua, “il bene più grande”, contro “chi vuole ridurla a merce”. E mentre Alemanno menava vanto della vergognosa cacciata dei Rom  e Berlusconi ringhiava contro giudici e opposizione, i movimenti per l’acqua hanno sfilato nella Capitale, con allegra ironia, per chiedere la “ripubblicizzazione del servizio idrico”. Rappresentanti del mondo politico, dei sindacati e delle istituzioni locali, ma soprattutto dell’associazionismo, hanno preso parte all’iniziativa organizzata dal Forum dei movimenti per l’acqua, che ha visto sfilare da Piazza della Repubblica a Piazza Navona circa 200 mila persone.
In testa al corteo, dietro lo striscione dalla scritta ‘Ripubblicizzare l’acqua. Difendere i beni comunì, hanno sfilato diversi sindaci con la fascia tricolore, e rappresentanti di vari Comuni, tra cui quello di Napoli, portando i gonfaloni delle proprie città e aderendo alla protesta. Più volte, insieme, i sindaci hanno alternato un canto corale sulle note di ‘Bella ciao’ allo slogan ‘Acqua libera’. Dietro un mappamondo gigante, con un rubinetto che spuntava dal globo, molti manifestanti hanno disegnata sul volto una goccia: una sorta di lacrima contro la privatizzazione dell’acqua. Altri hanno sfilato con damigiane contrassegnate da codici a barre.
Tanti gli slogan contro il decreto Ronchi “, che prevede la cessazione delle società pubbliche per la gestione del servizio idrico entro la fine del 2011″ e la diminuzione della quota di partecipazione pubblica, che passerà dall’attuale 51% al 30% entro il 2015″. In piazza Navona è stata anche lanciata la campagna referendaria che partirà da aprile: tre referendum abrogativi che puntano a spianare la strada alla ripubblicizzazione dell’acqua e all’approvazione di una legge di iniziativa popolare, già consegnata in Parlamento nel 2007.
Al corteo, cui hanno aderito tra gli altri Rifondazione comunista, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Verdi, non sono mancate frecciate nei confronti della manifestazione del Pdl, che si svolgeva contemporaneamente dalla parte opposta della capitale. “Qui ci sono i cittadini che protestano per un problema reale del Paese - ha detto Stefano Pedica dell’Idv - mentre chi é andato a piazza San Giovanni ascolterà di tutto tranne che i problemi reali dell’Italia”. Il segretario del Prc, Paolo Ferrero, ha invece lamentato l’assenza del Pd al corteo ‘pro acqua pubblica’. E spiega: “abbiamo un governo fascistoide e un’opposizione parlamentare liberale. In Parlamento manca la sinistra che è oggi in piazza”. Giusta notazione! Ma a chi, di grazia, si deve il misfatto? Al destino cinico e baro? Ferrero, per carità, parla d’altro. Stai al tema: l’acqua è un bene comune incommerciabile, come l’aria!

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