Buon lavoro Giunta Zedda…ma occhio alla scuola!

23 Giugno 2011
2 Commenti


Rosamaria Maggio - CIDI Cagliari


 

Continuiamo la pubblicazioni delle riflessioni sulla nuova giunta di Cagliari con questo intervento della Presidente cagliaritana del CIDI - Centro d’Iniziativa Democratica degli Insegnanti.

Da ieri dunque la squadra di governo comunale è nel pieno delle sue funzioni e dopo vent’anni si respira un’aria nuova.
Siamo contenti e fiduciosi che la nostra città avrà le cure e le attenzioni che si merita attraverso un’amministrazione attiva che ha a cuore l’interesse collettivo.
Personalmente ho apprezzato la riservatezza della fase che si è appena conclusa anche se da più parti criticata, ma il toto-assessori giornalistico non mi ha mai appassionato!
Ho anche apprezzato lo sforzo, in parte riuscito, di arginare le pressioni dei gruppi e partiti, la definizione dei criteri di scelta delle professionalità necessarie prima dei nomi, le pari opportunità.
Vi è però un vizio di inizio che non mi sento di tacere in relazione alle cose di cui mi occupo professionalmente e per convinzione politica.
Mi riferisco all’assessorato Cultura, Istruzione, Sport e Spettacolo. La scelta encomiabile di ridurre gli assessorati da 13 a 10 ha pesato prima di tutto sull’Istruzione” che si vede inglobata dalla “Cultura”: e questa è una scelta politica!
Come insegnante e come insegnante di Diritto Costituzionale e di Scienza delle Finanze ho sempre insegnato ai miei studenti di istituti superiori ad analizzare le scelte governative, siano esse nazionali o locali, con riguardo anche ai Ministeri o Assessorati individuati. Questa scelta dicevo, ci rivela molto sugli obiettivi generali e prioritari che un organo esecutivo si dà.
Ad esempio quando il Governo centrale individuò un Ministero del Welfare State e si ingoiò salute e lavoro, osservai con i ragazzi che evidentemente sia il lavoro che la salute non erano più delle priorità. Ugualmente ora farei notare che Cultura e Istruzione evidentemente non meritano un’attenzione specifica.
Le competenze del Comune in materia di istruzione sono tante e vanno dagli Asili nido alla Superiore di I grado passando per l’infanzia e la primaria. Cagliari non brilla certo per presenza nel territorio di nidi, ovvero negli utlimi anni si sono moltiplicate le convenzioni tra privati e Comune per coprire questo settore ed anche quello dell’infanzia.
Vi è poi il problema delle strutture e della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare scolastico.
Dimentichiamo che da circa un anno molte scuole dell’infanzia Statali sono state chiuse a causa della presenza di amianto nella pavimentazione e che non si sa se i lavori siano stati appaltati ??
E poi c’è il problema delle mense scolastiche, delle biblioteche , dei trasporti.
Occorrerà reperire locali a disposizione (e ce ne sono a causa dei dimensionamenti degli ultimi anni) per far fronte all’attuazione (speriamo) della sentenza del Consiglio di Stato sulle “classi pollaio”.
Ma soprattutto occorrono politiche di implementazione dei servizi educativi da 0 a 6 anni. In Sardegna nel 2005 gli asili nido riuscivano a raggiungere il 3,8 % del fabbisogno contro il 16% dell’Emilia Romagna. Nel 2009 la media nazionale si è attestata sul 13,8%, lontana dagli obittivi dell’Europa per il 2010 che auspicava che un bambino su tre frequentasse un asilo nido. Non è inutile sottolineare che i bambini che hanno frequentato l’asilo nido sono in grado di dare risultati  migliori in matematica ed italiano come emerge da una ricerca promossa dalla Fondazione Agnelli; la frequenza degli asili nido rappresenta quindi la prima forma di prevenzione contro la dispersione e l’insuccesso scolastico. Ed è’ di questi giorni la conferma che la Sardegna ha sempre un primato nella dispersione scolastica.
La Cultura poi in questo Comune ha significato un’ egemonia culturale che la destra, in tutti questi anni, ha cercato di imporre. Come ci ha ricordato su questo sito Gianni Fresu “Il centrodestra ha fatto della politica culturale un cardine fondamentale per la costruzione del consenso e della memoria storica dei cagliaritani. Dalla costruzione di grandi eventi, inaccessibili per i costi elevati, all’organizzazioni di iniziative tutte concentrate sulla ricostruzione di una memoria condivisa sulla Cagliari fascista. Dimenticando che a Cagliari ha vissuto l’autore italiano più studiato e tradotto al mondo dopo Dante e Machiavelli: Antonio Gramsci”.
Questi ed altri sono quindi i problemi che il nuovo Assessore alla Cultura ed all’Istruzione si troverà ad affrontare.
Buon lavoro Assessore Puggioni!

2 commenti

  • 1 Francesca Rossi
    23 Giugno 2011 - 13:53

    A proposito dell’assessore alla pubblica istruzione e cultura, mi dispiace ma da cagliaritana con figli in età scolare non mi sento assolutamente rappresentata.

    In questo sito: http://it-it.facebook.com/note.php?note_id=10150220913958670&comments

    si legge che: Enrica Puggioni, Cultura, Pubblica istruzione, Sport, Spettacolo: 32 anni, laurea in Filosofia alla Ca’Foscari di Venezia, dottorato in Letteratura comparata, post-dottorato in Italianista a Stoccarda, grazie al programma Master and Back. Ultima occupazione all’European Patent Academy, Monaco di Baviera.

    Per cui si vede che si è laureata e dottorata a Venezia dove ha trascorso gli ultimi dieci anni, dopo grazie al master and back una breve puntatina all’estero dove ha anche lavorato per un breve periodo all’ufficio brevetti. Non ha quindi mai lavorato a scuola e non ne conosce l’ambiente lavorativo. L’ambiente universitario non lo conosce da docente ma da studentessa. Insomma negli ultimi dieci anni ha studiato, sicuramente con profitto. Ma non credo che abbia le carte in regola per fare l’assessore alla cultura e alla pubblica istruzione. Diciamo che ha trovato a Cagliari un lavoro fisso e guadagnerà finalmente un buon stipendio di non meno di 5000 euro mensili, niente male di questi tempi.

    Fosse una persona seria non avrebbe accettato l’incarico.

    Pensavo che la sinistra non volesse raccomandati in giunta ma, evidentemente, tutto il mondo è paese. Viva l’Italia!

    A proposito: il titolo della sua tesi di dottorato è:

    “Descrizioni di Parigi negli anni 30. Paradigmi spazio-temporali, concezioni esistenziali
    e modelli di scrittura”

    Ma Cagliari si trova in Sardegna o in Francia?

    Ho votato Zedda ma se si dovesse ricandidare non avrà più il mio voto!!!

  • 2 admin
    23 Giugno 2011 - 20:11

    Dalla Redazione alla Signora Rossi

    Alcune precisazioni. Anzitutto, i 5000 euro di cui Lei parla sembrano troppi per un assessore. L’indennità dev’essere minore.
    Secondariamente, la Puggioni non è figlia di un preside, ma di due valenti e apprezzati prof. universitari democratici (il padre è già in pensione), ma questo non credo possa essere un demerito (e neanche un merito). E’ improbabile che sia stata nominata solo per questo.
    Infine, a correzione di un’altra affermazione erronea, che abbiamo eliminato dal testo, Massimo Zedda non è laureato è uno studente di lungo corso in giurisprudenza.
    Nel merito, ferma restando la legittimità di ogni opinione, possiamo invitare tutti a giudicare dai fatti?

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