La Bibbia civile di Ciampi, la bussola di don Gallo

1 Ottobre 2016
1 Commento


Gianna Lai

costituzione giornale

All’ANPI di Cagliari, Le letture della Costituzione.L’ANPI di Cagliari invita alle ‘Letture della Costituzione’, ogni lunedi, dal 3 ottobre al 21 novembre, dalle 17,30 alle19,30, presso l’Hostel di piazza S. Sepolcro: gli articoli della nostra Carta commentati in relazione al Referendum del 4 dicembre e le modifiche introdotte dalla Legge Boschi.
Ad ogni lettura, docenti di diritto, giuristi e magistrati per introdurre l’argomento e rispondere alle questioni e alle alle domande dei partecipanti. Unico impegno a casa, per ciascuno di noi, dare uno sguardo agli articoli da leggere insieme, e portare il testo della Costituzione, da prestare eventualmente al vicino che ne fosse sprovvisto.
La prima lettura ha ad oggetto “i principi fondamentali” e sarà introdotta da Carlo Dore jr., ricercatore di Giurisprudenza.

Ci vorrebbe di nuovo quella Costituzione della Repubblica Italiana, edita nei primi anni del 2000 dallo SPI-CGIL Sardegna, che abbiamo distribuito anche nelle scuole dell’Isola, bianca e rossa e così piccola, solo gli articoli e l’indice e le firme, in stampa anastatica, di De Nicola,Terracini, De Gasperi e Grassi, a testimoniare di un testo agile e breve, alla portata di tutti, così come deve essere una Carta. Oppure quella grande e tutta bianca dell’ANM per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2003, tutta condensata in pochi fogli. O quella dell’Unità di Furio Colombo e Antonio Padellaro, sempre del 2003. O quella de La Repubblica di Ezio Mauro del 2011, da Zagrebelsky ‘memoria e identità di una nazione’. O quella di Avvenimenti, del 1996, col bel disegno di Guttuso, della donna che avanza a rappresentarla. O quella rossa della UTET-Fondazione Bellonci, con l’introduzione di De Mauro, quando la nostra Carta vinse il premio Strega, nel 2006, per il suo alto valore linguistico. O quella del Comune di Roma, nei primi anni duemila, per le scuole e per gli studenti stranieri, rappresentati simpaticamente in copertina con i colori della luce, nove volumetti per nove lingue, con testo a fronte, ‘un grande tesoro che il popolo italiano custodisce tra le sue cose più care, più vere, più utili, più belle’. O quella del Patronato Inca Cgil, 8 marzo 2011, in copertina una donna che scopre il passato, ‘riprendiamoci la Costituzione, per la dignità, il valore, il futuro delle donne di ieri e di oggi. O quella edita dalla COOP Lombardia in quegli stessi anni. O quella del Senato della Repubblica, 2008, ‘La Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato’. Che sembra rimandare a quella del 1998, Presidenza del Consiglio dei ministri, ‘40 anni di Costituzione italiana, 40 anni di sviluppo’, con un bell’albero verde bianco e rosso; o rimandare a quella del 1998 edita dal Consiglio Regionale della Sardegna, insieme allo Statuto speciale, 1948-1988, cinquant’anni di autonomia; o rimandare persino a quella dell’Ente nazionale biblioteche popolari e scolastiche, del lontano 1961, Primo centenario dell’Unità d’Italia, ‘questo volume è consegnato per incarico del ministro della pubblica istruzione allo studente, in occasione del Primo centenario dell’Unità d’Italia’, la coccarda rossa bianca e verde in copertina, per segnare il filo continuo tra Unità d’Italia e Costituzione . O infine, ci vorrebbe, quella piccola piccola piccola, la più piccola, edita da Alberto Briceno, nel 2009, Los libros mas pequenos del mundo, EIRI, stampata a Lima in Perù, che in prima pagina dice ‘Tieni sempre a portata di mano il testo della Costituzione italiana. Conoscine il contenuto, studiane i precedenti e scopri il periodo storico della sua nascita’. La Bibbia di Ciampi, la preghiera di don Gallo. Si impegnino a stampare nuove copie della Costituzione tutti quelli che vogliono difenderla dallo stravolgimento Renzi-Boschi-Verdini, quelli che si sono sempre battuti perchè venisse attuata, l’ANPI, i Comitati per il NO, la CGIL, le forze politiche e i Cinquestelle, e il Fatto quotidiano e il Manifesto. Col contributo dei lettori e dei cittadini. Perchè circoli tra i presidii e i banchetti della Campagna referendaria, venga letta da tutti, chè se la conosci non puoi volerla cambiare. Come nel Referendum del 2006.

1 commento

  • 1 marinella boi laconi
    2 Ottobre 2016 - 23:51

    la costituzione NON puo essere modificata dai politici che stanno affossando l’italia. votiamo NO per salvare il futuro degli italiani

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