Petizione popolare per una nuova legge elettorale regionale

14 Marzo 2017
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Red

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Com’è noto, la legge elettorale vigente in Sardegna comprime la rappresentanza attraverso il super premio di maggioranza e lo sbarramento al 5% per le singoole liste e al 10% per le coalizioni, volto ad eliminare le forze politiche non appiattite sul PD e su FI. E’ così accaduto che Michela Murgia e Mauro Pili, pur avendo ottenuto alle ultime elezioni, rispettivamente, 75 e 45 mila voti, non hanno neppure diritto di tribuna in Consiglio regionale. Le donne poi sono 4 su 60 consiglieri, una vergogna. Un vero furto di democrazia a i danno dei sardi. Contro questa legge-truffa il Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria, formatosi a Cagliari per dare seguito all’attività del Coomitato per il NO, ha avviato una campagna in favore di una legge proporzionale, seppure con l’individuazione di meccanismi per scongiurare l’instabilità politica. In questa  prospettiva il Comitato ha deciso di lanciare, insieme alla petizione sulla legge elettorale nazionale, una petizione per una nuova legge elettorale sarda. La petizione è indirizzata al Presidente del Consiglio regionale, On. Gianfranco Ganau e  ai Capigruppo dei partiti presenti in Consiglio Regionale. Eccone il testo.

In Consiglio regionale sono state depositate numerose proposte di Legge elettorale statutaria presentate da gruppi di consiglieri e forze politiche e, ultimamente, lo stesso Presidente del Consiglio ha presentato una sua proposta con per correggere evidenti storture presenti nella legge attuale e sollecitare uno specifico dibattito sia interno al Consiglio che tra la popolazione sarda.
Tra gli evidenti stravolgimenti e gravi anomalie della democrazia presenti nella legge elettorale con la quale si è votato nel 2014 si segnalano l’esclusione dalla rappresentanza nel Consiglio regionale di oltre 120 mila elettori, la presenza di appena 4 donne su 60 Consiglieri e l’astensione prossima alla metà dell’elettorato. Il tutto senza avere garantito né la governabilità né la stabilità dell’esecutivo, considerato che sì è incominciato a sentire l’esigenza di un rimpasto dopo appena un anno dalle elezioni e ci si è arrivati a meno di due anni dal termine del mandato, per esigenze di potere delle consorterie dei vari partiti e non per le esigenze della società sarda.
Come Comitato di Iniziativa Costituzionale e Statutaria riteniamo che
A partire dal grande risultato del NO al referendum quale fonte di nuova speranza e di concreta espressione di partecipazione della cittadinanza alle decisioni che riguardano l’intera Sardegna, è ora che si proponga, eventualmente dal basso anche mediante una iniziativa popolare come previsto dallo Statuto sardo, una nuova Legge elettorale statutaria di tipo proporzionale.
Una legge da scrivere avendo come riferimenti costanti la Costituzione e lo Statuto sardo, che sia in grado di garantire la

· sovranità del popolo, che è tanto più reale quanto più si ha una larga partecipazione popolare al voto;· uguaglianza nel voto, sia che si voti per la maggioranza che per un partito o movimento di opposizione, senza gli stravolgimenti generati da qualunque premio di maggioranza che è sempre elemento di “distorsione” del principio di uguaglianza del voto sancita dalla Costituzione;· rappresentanza, perché ad una supposta governabilità che non può mai essere garantita da una legge elettorale, si preferisce la rappresentanza, questa sì possibile attraverso una buona legge, anche di partiti e movimenti minori perché la democrazia è fatta di pluralità di opinioni che devono trovare sintesi nel parlamento come nei consigli regionali, ovvero negli organi elettivi di governo;· parità di rappresentanza di uomini e donne, perché la società è composta di uomini e donne, e non vi può essere discriminazione di genere nell’accesso agli organi elettivi: sarà l’elettorato a scegliere chi eleggere senza discriminazioni in partenza;

CHIEDIAMO

che il Presidente del Consiglio regionale i Capi Gruppo destinatari di questa petizione popolare si impegnino nella scrittura di una nuova Legge elettorale statutaria che rispetti i principi su elencati al fine di permettere al popolo sardo di esercitare il proprio voto tornando convintamente alle urne per scegliere i propri rappresentanti fin dalle prossime elezioni del 2019.

Fin qui il testo della petizione che verrà lanciata nei prossimi giorni dal Comitato con l’indicazione delle modalità di adesione.

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