Governo? C’è discussione sui temi caldi. La vera forza della trattativa è che l’alternativa sono le elezioni a breve

15 Maggio 2018
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Red

Matteo Salvini e Luigi Di Maio © ANSA FOTO

Matteo Salvini e Luigi Di Maio © ANSA

 

Che sia una trattativa difficile è evidente. Sarebbe stato ben strano il contrario. E poi c’è intorno molta apprensione. Chi di noi non è preoccupato? Non tanto per attacchi alla Costituzione o ai diritti dei lavoratori. Non se ne vede l’ombra. Anzi per i lavoratori si preannunciano provvedimenti di favore a partire dalla modifica della legge Fornero. Le preoccupazioni riguardano giustizia, migranti, grandi opere e vincoli Ue. Non sono temi facili da trattare con chi ha dietro B. e la sua “storica” avversione alla legalità e ai giudici o con chi viene da una formazione e impostazione al limite del razzismo. Forse meno spinoso il tema dei vincoli comunitari, verso i quali anche autorevoli economisti hanno espresso motivate critiche.
Certamente, specie il tema dei migranti è delicato, perché può essere ragionevole una disciplina più razionale, ma non di sfavore. E qui forse si gioca la partita più delicata perché, al di là delle chiacchiere, il M5S ha ricevuto un voto massiccio da un elettorato democratico favorevole all’accoglienza, mentre la Lega si ispira a istinti ostili, difficilmente addomesticabili.
Non è facile neppure individuare un presidente. I nomi apparsi sui giornali, con tutto il rispetto, non hanno l’autorevolezza necessaria. Occorre un nome che di per sé sia garante per tutti del fatto che il governo sarà fortemente innovativo, ma in un quadro consolidato di rispetto e applicazione dei valori ccostituzionali. Tirar fuori un nome qualunque non serve.

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