Dei delitti e delle pene. Quale castigo per Lucano?

5 Ottobre 2018
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 Amsicora

La notte, spesso mi vengono i pensieri più strani. Vere e proprie fisse. Ora, ho in testa solo Riace. E così, pensando alla restrizione della libertà di Lucano, ho riflettuto sulla finalità del processo e sulla funzione della pena. Diamine mi son detto, poniamo che Lucano venga dichiarato colpevole, quale pena è adeguata al suo caso, alla sua personalità? Sì perché già in linea generale molti pensatori e scienziati di per sé la pena l’hanno ritenuta ingiusta, inutile e persino dannosa. E non mezze seghe. No, no!  Tommaso Moro e Tommaso Campanella; chi non ricorda Leone Tolstoj? Grazie, obietterete, utopisti ed anarchici, gente stramba, con la testa fra le nuvole. Ma no, amici miei, non è così. Perfino, alcuni grandi sociologi e criminalisti la pensano allo stesso modo: Girardin, Ferri, Wargha, Montero, etc. Un’opera di prevenzione diffusamente e sapientemente esercitata - affermano - può rendere inutile la repressione dei delitti, in quanto li scongiura.
Aria fritta, ho pensato, con tutto il rispetto; la tendenza al delitto non è circoscritta ad una particolare categoria di individui, come nelle tesi di Cesare Lombroso, ma ha un carattere generalissimo. Anche noi quante volte abbiamo pensato di delinquere?! Non ditemi che non vi è mai venuta l’idea, che so io?, di dare un cazzotto a Renzi al tempo del referendum? E quello è un reato bello e  buono, signori miei, aggravato dalla carica. E a Salvini quando dice cazzate (quasi sempre) cosa fareste? La verità è, cari compagni e compagne, che la tendenza al delitto, la capacità a delinquere, in misura maggiore o minore esiste in forma più o meno latente in tutti gli uomini, anche in voi e anche in me. Ora mi son calmato per l’età, ma, ai tempi, quanti DC avrei menato! E Craxi al tempo dell’abolizione della scala scala mobile? Lo avrei fatto a pezzi! E Berlusconi, neanche vi dico quali  supplizi gli avrei inferto! Quando pensavo a lui mi spaventavo della mia potenziale cattiveria! Cosa ci blocca? La minaccia di una sofferenza; è il castigo che ci spaventa e ci trattiene.
Ma se uno soffre nel vedere la sofferenza altrui, quale castigo può frenarlo nel suo proposito umanitario? Cosa può bloccarlo nel suo impeto genersoso di rendere felici i propri simili? Che funzione può avere la pena per lui? Quella retributiva?  Di cosa è corrispettivo la pena se uno ha violato un comando giuridico in nome di un superiore imperativo morale? La funzione general-preventiva? Bah! L’efficacia deterrente poteva dissuadere Ghandi dalla disobbedienza alle leggi coloniali inglesi? E la funzione special-preventiva, diretta ad indurre al pentimento? Ma di cosa si deve pentire chi ha scientemente fatto del bene? La nostra bella Carta pone alla pena il fine della rieducazione, ma deve essere rieducato chi - per convinzione generale - si prodiga per gli altri? Chi fa come nostro Signore, ama il prossimo come se stesso?
Per farla breve, a che serve la procedura contro Lucano? Poniamo che venga rinviato a giudizio e condannato, la pena per lui quale delle tante funzioni sue proprie può svolgere? Confesso, mi sono scervellato, ma non ne ho individuato alcuna. Bah, alla fine mi sono convinto che ha ragione lui, non lo si può perseguire e condannare per accertata umanità.
Dimenticavo. Quelle che ho considerato sono le funzioni classiche della pena. Ci sono però teorie più moderne, che ambiscono ad avere un fondamento di tipo scientistico. Per esempio, quella che annette alla pena la funzione di controllo sociale. Insomma, ti castigo per evitare che altri facciano come te. La pena non è rivolta al reo, ma agli altri. Ne colpisco uno per educarne cento. Bah, può essere. Ma, ahinoi!, nel caso di Lucano, l’educazione dei cento è capovolta. Non stimola a fare del bene, ad essere altruisti, ma al contrario ad essere egoisti, cattivi verso chi ha bisogno. Paradossale, non vi pare?
Si è fatto tardi, ora devo andare a letto, mi è venuto sonno…e poi ad una conclusione sono arrivato, non vi pare? Nel caso di Lucano, azione penale, processo e pena non servono a niente. Si può irrogare una pena se questa non assolve ad alcuna funzione?

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