Mariolina Falzari ci ha lasciato

23 Maggio 2020
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 Rosalba Meloni

Proponiamo un ricordo di Mariolina Falzari,  compagna del Cagliari Social Forum sempre presente, attiva e propositiva nelle battaglie democratiche, con il piacere di averla conosciuta e stimata, anche per la sua gentilezza e sensibilità.

Mariolina, dopo il G8 di Genova, nel 2001 è stata una delle fondatrici del Cagliari Social Forum (insieme a Serafino Canepa ed altri). Anche grazie al suo assiduo impegno, credo che sia l’unico Social Forum ad essere ancora in vita. Abbiamo lottato insieme e con molta determinazione contro l’occupazione e sottrazione di terre al popolo sardo, contro la base americana di La Maddalena, le basi e i poligoni di Teulada, Quirra e Capo Frasca e tutte le altre servitù militari; contro i Radar che si volevano piazzare in maniera strategica per meglio controllare militarmente Sardi e migranti, contro la produzione di armi e quindi la fabbrica RWM. E ancora contro le servitù industriali che, insieme a quelle militari, non ci hanno solo sottratto il territorio ma l’hanno talmente inquinato da renderlo invivibile. Insomma è stata sempre partecipe e spesso promotrice di resistenze nei confronti delle ingiustizie e dei soprusi perpetrati contro la terra e il popolo sardo da parte delle Istituzioni e dei padroni di turno; spesso  affiancata dal compagno di una vita, Placido Cherchi, filosofo e militante indipendentista.                                                                                                                                                           Credo che molti diano per scontato, visto il suo impegno sulla questione sarda, che Mariolina sia nata in Sardegna. E’ invece nata a Pola; poi, come profuga, si è spostata a Trieste con la famiglia che nel ’49, quando Mariolina aveva 6 anni, si è trasferita in Sardegna, a Cagliari. Da qui nel ‘55 a Sassari fino al ’61, quando rientra a Cagliari, dove vive la sua adolescenza e dove, dopo qualche anno, incontra all’Università, quello che poi sarà suo marito, l’affascinante Placido.
Mi ritornano in mente le battaglie per la difesa degli alberi di piazza Giovanni e di altre zone di Cagliari, per la protezione di quartieri aggrediti dalle macchine e dai parcheggi (ultimo quello sotto le mura di Castello ), per la tutela e valorizzazione di Tuvixeddu e molto altro, in cui Mariolina è stata sempre in prima linea. Le nostre lotte erano accompagnate  da sit in o manifestazioni dove si presentava spesso con in testa un bellissimo cappello a falde larghe. Ne aveva diversi e tutti molto colorati che le conferivano un aspetto da “signora di gran classe”, fortemente in contrasto con il resto dell’ abbigliamento suo e soprattutto degli altri manifestanti. Dotata di una certa ironia, ben si inseriva nelle nostre manifestazioni spesso colorate e movimentate, raramente seriose; qualche volta losono diventate per interventi violenti e repressivi da parte delle cosiddette forze dell’ordine.
Numerosi sono stati i suoi contributi in campo ambientale. Le pale eoliche di Balascia sono state una sua perla: novella Don Chisciotte, in apparenza così fragile contro delle mostruose pale gigantesche, ci si è buttata a capofitto uscendone vittoriosa. Poi ci sono state le battaglie  in difesa della Costituzione, contro il nucleare e le scorie, con relativi referendum, contro il GASLI prima e poi contro rigassificatori e metanodotti, contro le varie leggi anti-migranti, contro la costante repressione del dissenso che ci ha colpiti spesso come movimenti sardi. E come dimenticare le varie campagne BDS e la sua passione in difesa del popolo palestinese e contro l’apartheid israeliano.
Diverse di queste lotte hanno portato a dei risultati importanti, ottenuti soprattutto quando siamo riusciti a coinvolgere la popolazione interessata. Le difficoltà e le resistenze incontrate nel tentare di realizzare questo coinvolgimento l’hanno sempre molto amareggiata.
Mariolina si era particolarmente appassionata al tema dell’ acqua pubblica; ci abbiamo lavorato tutti insieme, come sempre, ma lei in maniera particolare insieme a Raffaello Ugo con cui ha condiviso una comune passione per la preparazione di bellissimi striscioni che talvolta erano quasi delle opere d’arte. D’altro canto l’ Arte ha avuto un ruolo importante nella sua vita in quanto compagna di un pittore nonchè insegnante di Storia dell’Arte, prima al liceo artistico e poi al liceo classico Siotto fino alla pensione; sempre molto apprezzata per la profondità delle sue conoscenze. Io ho intervistato alcuni dei suoi ex-alunni del liceo Siotto; queste sono state alcune risposte: “Forse era troppo brava e avanti per noi”, “Certo che abbiamo avuto dei grandi professori!”, “Una volta ero uscito per due volte alla tombola dei numeri ma ero stato già interrogato… ho ancora paura della terza estrazione”, “Mi ricordo che una volta ha chiamato qualcuno ‘pentolino mio’ ”. Un altro mi ha raccontato che  godevano molto del fatto che la ‘secchiona’ della classe solo con lei e “almeno con lei” aveva l’insufficienza. Credo di cogliere in queste frasi i segnali di un bel ricordo e di affetto e riconoscenza nei confronti di una professoressa che conosceva bene la sua materia e che seriamente e con dolcezza, ma anche con rigore e giustizia, si occupava di loro.
Un altro grande interesse di Mariolina è sempre stata la Medicina naturale che l’ha portata una quarantina di anni fa a occuparsi di Riflessologia plantare, studiandola con passione e impegno, tanto da saperla praticare. E, udite udite, all’ età di 60 anni circa è stata aikidoka e cintura nera di un’arte marziale come l’ Aikido; credo che questa sia una sorpresona quasi per tutti! Ultimamente, settantasettenne, si teneva in forma con il Tai Chi. Anche la scelta di questa tipologia di ‘sport’ è significativa del suo sentire in profondità, della sua forte spiritualità e della ricerca continua di armonia in se stessa e nel mondo.
Grazie di esserci stata.

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Il Cagliarisociaforum l’ha ricordata così

A MARIOLINA

A te Mariolina, voglio rivolgere un ultimo saluto per dirti due o tre cose che ieri, complice l’emozione, non sono riuscito a dire:
A te, che ti dirigi verso la tua amata Balascia, una terra che tu insieme al tuo Placido e col supporto della tua “alunna prediletta”, M. Paola e di Italia Nostra e di Intervento Giuridico, avete saputo tenere incontaminata malgrado le mire di un ente rapace ed energivoro, a te voglio rivolgermi per salutarti, prima che possa essere impegnata in discussioni più alte ed interessanti con il tuo Placido, con Serafino, e con tante altre persone che ti sono state e ti sono care. Avrai un bel daffare adesso ad intraprendere discussioni con le tue amate piante e, sono sicuro, esse saranno finalmente in grado a soddisfare la tua curiosità sulle ragioni della loro longevità.
Parlerai con gli uccelli e, finalmente potendoti capire, ti sapranno spiegare il motivo del loro migrare e della sincronicità dei loro movimenti.
Avrai modo di appurare se risponde al vero l’esistenza di una differenza sostanziale fra scienza e fantascienza e continuerai a farti domande sull’insensatezza di editti emanati in nome della scienza che hanno fatto sì che a darti l’ultimo saluto mancassero tante persone che ti erano care.
Avrai modo di capire l’assurdità per la quale gli esseri umani vengono suddivise in “razze” e dalle “razze” vengano partorite le suddivisioni in “sub razze” comunemente definite classi subalterne.
Ricordo con quale entusiasmo rispondesti alla richiesta che ti fece Federico Carboni per tenere un corso di alfabetizzazione per “migranti-richiedenti asilo” che iniziammo come USB e la dedizione e l’amore ci hai profuso.
Ricordo della mia timidezza allorchè ti chiesi di fare un’introduzione alla presentazione di “Compagna Luna” di Barbara Balzerani, e della tua prima risposta: “prima lo devo leggere” e della seconda: “Un libro che mi ha preso l’anima. Certo che lo faccio”!
Adesso verranno esaudite tutte le tue curiosità sui tanti perché esistano tutte le ingiustizie, le prevaricazioni, oppressioni in questo mondo che erano poi i motivi che ti spingevano a lottare, ad essere sempre presente, schiva, riservata ma presente. Presente nella battaglia per l’acqua pubblica. Contro le servitù militari, Contro il nucleare, contro l’installazione dei radar, contro lo stupido progetto del parcheggio sotto le mura, contro la metanizzazione della Sardegna, contro la fabbrica di bombe di Domusnovas, contro le politiche di oppressione e discriminazione dello Stato di Israele, per il boicottaggio dei prodotti, delle tecnologie e dei rapporti culturali dello stato sionista, e mille altre battaglie.
Presente perché è giusto esserci”. “Perchè è giusto fare testimonianza” “perché non si può non combattere contro questo mondaccio infame”. “perché se non lo facciamo per noi lo facciamo per i nostri figli e nipoti”. I tuoi amatissimi figli e nipotini in senso stretto ma tutti i figli e nipoti che abitano in questo mondo.
Queste due cose avrei voluto dirti ieri se non fossi stato sopraffatto dall’emozione e dalla paura di vedere te o Serafino farmi segno di “tagliare” per non correre il rischio di cadere nella retorica.
Ci mancherai Mariolina ma, con Serafino sarai sempre in mezzo a noi. Con noi. E ti assicuro, continueremo a portare avanti tutte le battaglie che riterremo giuste.

s.d.

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