Cresce in Sardegna il movimento pacifista e antimilitarista. Centinaia in corteo A Teulada contro le esercitazioni Nato

23 Maggio 2022
1 Commento


Red

Manifestazione vicino al poligono dove si svolge Mare Aperto 2022

 © ANSA

Quasi un migliio di manifestanti si sono ritrovati in piazza a Sant’Anna Arresi, nel Sulcis, per il corteo di protesta contro le esercitazioni Nato Mare Aperto 2022, in corso davanti al poligono di Teulada sino al 27 maggio.
Chiedono lo stop ai “giochi di guerra”, proprio nel momento in cui l’Europa conosce una nuova stagione di conflitto con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Guidano il corteo i  movimenti antimilitaristi e le forze indipendentiste sarde, ma molti sono i cittadini che aderiscono autonomamente, insieme a qualche turista in vacanza.
La richiesta è forte e dura da anni contro l’imponente presenza delle servitù militari nell’Isola, dove 35mila ettari di territorio sono vincolati dalle stellette e dove insistono i tre poligoni militari più grandi d’Europa, Quirra-San Lorenzo, Capo Frasca e appunto Teulada. Tutto il percorso è sorvegliato da un imponente servizio di sicurezza con le forze di polizia.
Nei giorni scorsi le esercitazioni hanno fatto scattare la mobilitazione con un siti-in nel Porto di Cagliari, indetto da Prepariamo la pace.
Si ridimesiona invece l’episodio di venerdì notte presso il Comando militare dell’Esercito a Cagliari: le indagini della Digos diranno di più, ma al momento, pare si sia trattato  di una manifestazione pacifica dimostrativa, che è andata un po’ oltre le intenzioni dei promotori. L’azione ha imbrattato solo il muro dell’edificio, un piccolo danno, mentre gli effetti delle esercitazioni militari sono permanenti e gravi. Cinque generali sono indagati presso il Tribunale di Cagliari per il disastro ambientale a Capo Teulada, e, al di là dell’esito del processo sule singole responsabilità, il disastro ambientale è accertato e rimane. Ad esso ora si aggiungono gli effetti altrettanto devastanti delle esercitazioni di questi giorni. Ecco perché si cerca di spostare l’attenzione su episodi di secondaria rilevanza, mentre si tace sul vero attentato: quello alla salute dei sardi e alla sanità del nostro territorio e del nostro mare.

1 commento

Lascia un commento