Regionali. Si gioca per il primato nel centrosinistra

14 Settembre 2023
2 Commenti


A.P.

Intorno al tema primarie si’/primarie no si nasconde una disputa piu’ grande:  quali saranno i rapporti all’interno del centrosinistra, chi prevarra’ il Pd e progressisti o ci sara’ una gestione paritaria?
Ora, in passato la partita elettorale e’ stata gestita da PD e Progressisti e i risultati sono stati devastanti. In un sol colpo si e’ data alla destra l’amministrazione di Cagliari e quella regionale. Non mi pare che con questi precedenti il PD e i progressisti possano rivendicare una primazia. Da questo punto di vista e’ importante l’accordo nel M5S sul nome di Alessandra Todde, e su questo nome la convergenza fra Conte e Schlein, ma e’ rilevante che il Pd regionale e i progressisti non l’accolgano. Le primarie e gli altri marchingegni che propongono sono un modo soft e apparentemente democratico per sbattere la porta in faccia ai pentastellati. Non vogliono passare la mano, non  vogliono sparigliare le carte, non vogliono introdurre una novita’ quale sarebbe una presidenza 5 Stelle.
Da questo punto di vista e’ significativa
 anche la chiusura verso il Polo della Sinistra, ha la stessa valenza. Chiudersi in un perimetro sotto il loro dominio. Il PD e i progressisti non vogliono nuovi equilibri nello schieramento alternativo alla destra. Ma sono queste novita’ che ci possono mobilitare e portarci alla vittoria. 

2 commenti

  • 1 Aladin
    14 Settembre 2023 - 08:24

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=147354

  • 2 Franco Meloni
    15 Settembre 2023 - 22:07

    Un endorsement per Alessandra Todde presidente.
    Per formazione e vita politica ultracinquantennale, sempre a sinistra, sono stato e sono tuttora distante dal Movimento 5 Stelle, che ho votato solo una volta per la credibilità di un amico candidato. Non mi è quasi mai piaciuto il Movimento – a cui peraltro riconosco meriti storici (tra questi il reddito di cittadinanza, pur migliorabile) – soprattutto nella sua fase di straordinario successo e consenso popolare. Oggi dopo varie debacle che lo hanno ridimensionato, devo dire che mi è più simpatico, forse perché nel bene si è riorganizzato come un normale partito, anche nel male: vero, ma di questo non voglio parlare. Fatta questa premessa, mi sento libero e non attaccabile di partigianeria per le cose che di seguito dico. L’argomento è “elezioni sarde” e specificamente la “scelta del candidato/a alla presidenza della regione”. Bene, io credo, anzi ribadisco, che la priorità da dare negli incontri dell’alleanza di centro-sinistra sia allo stato attuale la scelta del candidato/a. Perché è lui (o lei) che deve condurre le trattative per la definizione del programma e l’indicazione dei criteri per la formazione delle diverse liste, partendo da una fondamentale base comune e nel rispetto delle differenze delle diverse liste in coalizione, compatibili con la stessa. Le persone in grado di assumere questo importantissimo ruolo vi sono eccome. Ne elenco alcune in ordine alfabetico: Piero Comandini, Desirè Manca,
    Paolo Maninchedda, Graziano Milia, Alessandra Todde, e tanti altri/e. Tuttavia dichiaro che la mia preferenza va a Alessandra Todde. E poco mi importa che il suo nome sia gradito e suggerito dalle segreterie romane dei partiti italiani. Che problema ci sarebbe? Lesa maestà per i sardi? Ma non scherziamo. Ricordo che Emilio Lussu e altri proposero alla Consulta sarda e all’Assemblea costituente italiana che la Sardegna adottasse lo Statuto siciliano, stante la perentoria scadenza che vedeva i rappresentanti della Sardegna non concordi su uno Statuto cucinato in proprio. Apriti cielo! Come si sa andò a finire che per la Sardegna fu adottato uno Statuto di gran lunga meno autonomista di quello siciliano! Nel nostro caso la scelta “romana” dovrebbe/potrebbe coincidere con quella autonoma sarda. Questo è il mio auspicio. Non ne siete convinti? Ovviamente legittimo, ma prima di esprimere la vostra opinione definitiva, per favore leggete il curriculum vitae di Alessandra Todde (lo trovate su Wikipedia e comunque lo riporto più avanti). Unito alla sua esperienza e alle sue posizioni politiche di dominio pubblico, per me basta e avanza!

    Alessandra Todde su Wikipedia
    Biografia
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    Nata il 6 febbraio 1969 a Nuoro, si è laureata in Ingegneria informatica all’Università di Pisa e, dopo aver conseguito una laurea magistrale, ha vissuto per 11 anni negli Stati Uniti, dove si è occupata di energia ed evoluzione digitale.

    È un’imprenditrice e una manager, fondatrice e CEO di Energeya, acquisita da FIS Global (precedentemente Sungard) nel 2015, ha ricoperto il ruolo di Senior Advisor Energy Markets in FIS Global, Sales Director South & Eastern Europe in Sungard e Client Relationship Manager Sud Europa in Nexant (precedentemente Excelergy).

    A dicembre 2014 è stata premiata dalla delegazione sarda di AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda) come imprenditrice dell’anno.

    È stata amministratrice delegata di Olidata dal 13 luglio 2018 al 19 aprile 2019, quando si è dimessa per candidarsi alle elezioni europee del 2019 come capolista del Movimento 5 Stelle, senza tuttavia essere eletta.

    A dicembre 2018 è stata nominata tra le Inspiring Fifty italiane[5], riconoscimento alle 50 donne italiane considerate più influenti nel mondo della tecnologia.

    Attività politica

    Alle elezioni europee del 2019 si candida al Parlamento europeo, tra le liste del Movimento 5 Stelle (M5S) come capolista nella circoscrizione Italia insulare scelta dal capo politico del M5S Luigi Di Maio[3], ottenendo 88.206 preferenze ma senza risultare eletta.

    Il 25 febbraio 2021 viene indicata come viceministra dello sviluppo economico nel governo Draghi, nominata dal Consiglio dei Ministri il 1º marzo, dopo essere stata sottosegretario di Stato al MiSE dal 16 settembre 2019 al 13 febbraio 2021 nel governo Conte II, mantenendo l’incarico di viceministra fino al 22 ottobre 2022.

    Nei tre anni di governo ha avuto le deleghe alla gestione delle crisi industriali, portando il numero dei tavoli da 150 (dicembre 2019) a 73 (agosto 2022). È l’ideatrice del Fondo Salvaguardia, del Fondo Imprenditoria femminile, del fondo ETS e del programma Smarter Italy e dell’emendamento anti delocalizzazione per la responsabilità sociale d’impresa inserito nella legge di bilancio 2021-2022.

    Il 21 ottobre 2021 viene nominata da Giuseppe Conte come vicepresidente del Movimento 5 Stelle, assieme a Paola Taverna, Mario Turco, Riccardo Ricciardi e Michele Gubitosa, nomina poi confermata attraverso il voto degli iscritti.

    Ad agosto 2022 Startup Italia l’ha inserita nella classifica delle 1000 donne più influenti d’Italia, unica politica del Movimento 5 Stelle insieme a Chiara Appendino.

    Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidata alla Camera dei deputati, come capolista nel collegio plurinominale Lombardia 2 – 01 e nel collegio plurinominale Sardegna – 01, risultando eletta deputata nel primo collegio. Nella XIX legislatura è componente della 10ª Commissione Attività produttive, commercio e turismo.

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