Regionali. Contro le provocazioni di Crosetto, al primo posto lo stop alle basi militari

26 Settembre 2023
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A.P.

il ministro Crosetto ha gia’ detto a muso duro che di ridimensionamento delle basi e delle esercitazioni militari in Sardegna neanche se ne parla. Si proseguira’ col programma stabilito con una grande esercitazione di qui a poco. Lo richiede la situazione politica internazionale attraversata da venti di guerra e dalla posizione dell’Italia sdraiata di fronte ai diktat Usa e Nato. Poi le solite frasi di circostanza, il governo pensera’ comunque a sostenere la Sardegna nei suoi piani di sviluppo e bla, bla, bla. Di nessun peso e’ stato ritenuto il parere contrario del Comitato Misto Paritetico (Comipa) e neppure del fatto che fra non molto si terra’ a Cagliari il processo contro  cinque capi di stato maggiore per le devastazioni ambientali prodotte dalle esercitazioni militari, tutte in aree protette per il loro valore ambientale. Il Comipa chiede pertanto una reazione energica della Regione, invitando Solinas ad una presa di posizione politica ferma e ad impugnare il decreto Crosetto davanti al Tar.
Lo scontro e’ dunque duro. La violazione dell’ambiente e’ acclarata dalle cifre sulla immensa presenza di residuati di bombe, missili ed ogni altro ben di dio nelle zone impegnate dalle esercitazioni.
Di fronte a tutto questo le forze politiche isolane dovrebbero nel loro programma per le elezioni regionali porre al primo punto l’eliminazione o il ridimensionamento delle basi e delle esercitazioni militari. La questione investe direttamente l’autonomia sarda e i poteri in materia di territorio. Nel programmi del centrosinistra questo obiettivo non puo’ mancare. La Sinistra lo ha gia’ inserito con buona evidenza nel suo documento politico. Aspettiamo adesso il programma del centrosinistra. Qui il problema e’ piu’ delicato perche’ il PD e’ per l’invio di armi all’Ucraina, mentre il M5S e’ contrario. Il PD e’ sostanzialmente sulla linea di Meloni e Crosetto, il M5S contro. Si metteranno d’accordo? Attenzione, pero’! Il punto e’ dirimente e molti elettori democratici decideranno solo in favore di chi e’ contro la guerra e le armi.

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