Disarmiamo le parole: l’ossessione della parola Nazione

17 Maggio 2025
Nessun commento


Rosamaria Maggio

 

 

C’è una parola il cui uso è diventato “ straripante” ed è l’uso indiscriminato della parola “Nazione”. Essa viene usata per indicare uno Stato, un Paese, come se i tre termini fossero intercambiabili.

Ora, basta vedere il significato spiegato dalla Treccani per rendersi conto che così non è.

Dice la Treccani: Nazione -Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica.

Ora l’uso strumentale che del termine fanno, quasi ossessivamente, la Presidente del Consiglio e la destra tutta, è comprensibile anche se non condivisibile. Dato che il nostro paese è tutto fuorché una Nazione, è l’insieme di più nazioni e quindi di più nazionalità.

Come dimenticare i tedeschi e i ladini del Trentino Alto Adige, i Sardi, i francesi della Valle d’Aosta ecc.

Ma il fatto è che l’uso ossessivo indiscriminato ha fatto sì che il termine venisse sdoganato indifferentemente per indicare il concetto di Paese o Stato da chicchessia, compresi i giornalisti, anche quelli della cosiddetta aerea progressista, opinionisti ecc.

Rimango colpita da tale uso nella bocca di un Formigli o di una Ferrario, per fare solo due esempi di giornalisti che stimo, di area non governativa, dai quali mi attenderei un uso meditato delle parole.

Diceva papa Francesco. “Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la terra”.

Direi che questo dovrebbe essere il compito di tutti quelli che lavorano con le parole, insegnanti, scrittori, attori, giornalisti, ecc.

Perché penso che la parola “Nazione” armi il linguaggio.

Perché è un termine di separazione, indica una appartenenza che, se non debitamente gestita, può portare a conflitti. Anzi se ci guardiamo attorno, molte guerre nascono da un cattivo uso e percezione del termine.

L’Italia unita è sicuramente l’unione di diverse nazionalità. Questa è la storia del nostro paese nel quale permangono le distinzioni originarie. Pensiamo alla Sardegna ed alla sensibilità autonomistica del nostro popolo. Ma potrei continuare con mille esempi.

Gli Stati Uniti d’America sono tutto fuorché una Nazione e quando sento parlarne come di una Nazione ho un sussulto.

Ricordo quando si affacciò nello scenario politico del nostro paese (non nazione), la Lega di Bossi. Insegnavo e condividevo il lavoro con un ottimo insegnante di italiano e storia di posizioni sardiste-indipendentiste, con il quale lavorai molto bene. Questo tema era per noi molto vivo.

Decidemmo di fare un gemellaggio con una scuola siciliana, anziché con una scuola europea. Temevamo che questa spinta separatista, potesse portare conseguenze deleterie.

Volevamo che i ragazzi capissero la differenza tra nazione, nazionalità, indipendentismo, autonomismo e unità dello Stato.

Tra nazionalità e cittadinanza.

Speriamo di aver lasciato un buon segno.

Anche se l’aria che tira non tranquillizza.

 

 

 

0 commenti

  • Non ci sono ancora commenti. Lascia il tuo commento riempendo il form sottostante.

Lascia un commento