25 aprile a Cagliari: eran 500 giovani e forti in the rain!

25 Aprile 2011
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Vito Biolchini - vice Presidente dell’ANPI - Cagliari

Volevo scrivere qualcosa sulla manifestazione di oggi, ma Vito Biolchini mi ha preceduto con questo bel pezzo sul suo blog. £d allora perché scrivere male ciò che lui ha detto bene? Ecco quindi la testimonianza di Vito, dal titolo “25 aprile a Cagliari: 500, eroici, sotto la pioggia! Ma oltre alla militanza, serve l’organizzazione (che la sinistra non ha più)” (a.p.).

Portare in piazza oltre 500 persone il giorno di Pasquetta e per di più sotto una pioggia autunnale non è un’impresa da sottovalutare. Per cui, possiamo serenamente affermare che la celebrazione del 25 aprile a Cagliari è stata un successo. Ci siamo divertiti ed eravamo felici. Personalmente poi, collocherò il ricordo di questo bagnatissimo 25 aprile vicino a quello del corteo romano contro la Falcucci (pioggia incessante lungo tutto il percorso, 5 dicembre 1986) e la partita di Coppa Uefa Cagliari-Trabzonspor (4 novembre 1993).
Chi si aspettava quattro gatti in piazza ha sbagliato previsione: la città ha risposto, compatibilmente con le sue forze. E qui sta il guaio: perché oggi in piazza c’erano i militanti ma mancavano le grandi organizzazioni di massa. Che a Cagliari non esistono più.
Assolvo il sindacato che sta dando moltissimo e anche per questo 25 aprile non si è tirato indietro. È chiaro però che la Pasquetta e le imminenti mobilitazioni non hanno consentito a Cgil, Cisl e Uil di dare il massimo.
E i partiti, dov’erano? I ragazzi di Sel si sono visti con le loro bandiere e assieme al candidato sindaco, Massimo Zedda. Presenti anche il Partito Comunista dei Lavoratori, i Verdi, i Rossomori e la Federazione delle Sinistre. Ma il Partito Democratico dov’era? Abbiamo visto qualche candidato, qualche notabile e qualche quadro: ma è troppo poco. Nemmeno una bandiera, nemmeno quella che l’anno scorso brandivano orgogliosamente due anziane signore.
Il 25 aprile è una festa viva, vera. Oggi in piazza, per la prima volta negli ultimi anni, numericamente i giovani superavano gli adulti e gli anziani. È un buon segno che va assecondato. I partiti però sembrano non crederci. O meglio, i partiti non possono più crederci, perché come forze organizzate capaci di mobilitare grandi masse non esistono più.
La debolezza del Pd non deve far gioire nessuno. Perché è il partito più grande dello schieramento di centrosinistra, senza il quale nessun rinnovamento della società italiana è possibile. Ma il Pd cagliaritano, appuntamento dopo appuntamento, sta mettendo in mostra non tanto l’esiguità dei suoi valori quanto l’inconsistenza della sua organizzazione. Il virus colpisce anche gli altri partiti di centrosinistra, per carità: ma il Pd in maniera più violenta.
Se non si lavora sull’organizzazione del consenso, è inutile costruire un’alternativa culturale a Berlusconi. Perché, come dice Giorgio Bocca in un’intervista a Lettera 43, “le persone per bene, civili, in questo momento non contano niente”.
In conclusione, una bella notizia. Stamattina alla manifestazione ha preso parte anche il candidato del centrodestra alle prossime Comunali, Massimo Fantola. Tenuto conto che dal 1994 od oggi i sindaci Mariano Delogu ed Emilio Floris si sono visti raramente perfino alla celebrazione davanti al Monumento ai Caduti, la presenza di Fantola in via Sonnino mi sembra un elemento di discontinuità di cui bisogna dare atto.

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