“Emilio”, Zemiro Melas, combattente per la libertà

18 Dicembre 2015
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Simone Angei

“Emilio e i compagni”, è il titolo del libro di  Franco Melas (ed. Domus de Janas), che parla di un silenzioso combattente sangavinese per la libertà,  “Emilio” Zemiro Melas. Il libro verrà presentato, a cura dell’ANPI del Medio-Campidano, a S. Gavino Monreale, oggi alle ore 17,30 nella Casa Museo “Dona Maxima” - via Amsicora 21. Ecco la prefazione.

“Emilio” è un libro che si legge tutto d’un fiato.
Una di quelle storie che si raccontano da sé e che fanno capire quanto il passaggio dell’uomo nel divenire storico sia segnato dalla percezione che di esso hanno coloro che gli stanno intorno.
“Emilio e i Compagni” è infatti la storia di un uomo, Zemiro Melas, vista e raccontata con gli occhi di chi insieme a quell’uomo ha condiviso le stesse giornate, le stesse battaglie, la stessa aria.
Dimensione soggettiva e respiro collettivo si intrecciano in quella che è, per parole dell’autore, “storia minore, come quella di tanti altri combattenti per la libertà che sono caduti in azione, o poco dopo, e non hanno avuto la fortuna di una visibilità postuma” ma che rappresenta Storia di tanti giovani che, come Emilio, di fronte ai bivi della storia hanno saputo fare la loro scelta.
Scelta mai scontata e fortemente travagliata, che per Emilio ha significato sacrificare gli affetti più cari e vivere quella “scomunica” con cui tanti “eretici”, come lui, hanno avuto a che fare.
Ma è proprio da questo travaglio, di cui probabilmente la sofferenza fisica, che lo condurrà alla morte, è solo punta d’iceberg di una sofferenza interiore molto più profonda, che da pietra grezza, affascinata dagli ideali di potenza e dal giovanilismo fascisti, nasce il diamante raffinato del combattente partigiano che sceglie di dedicare la propria vita al servizio degli ideali di Libertà.
Uomo solitario e al tempo stesso capace di dare tutto se stesso in difesa dei propri Compagni e delle persone amate.
Intellettuale finissimo, pregevole componitore di versi, lungo tutta l’opera sono riportati stralci delle sue rime, fino alla pubblicazione, per la prima volta, dell’unico componimento scampato alla sua “mania di distruggere”: “Vlada”.
Oggi Emilio ha una sua Piazza, a San Gavino, che ricorda il suo sacrificio insieme a quello di altri quattro partigiani Sangavinesi: Giuseppe Marras, Gesuino Angei, Luciano Madrigali, Giuseppe Biancu e, presto, anche Brunone Scano.
Piazza Resistenza, recentemente rinata grazie all’opera dell’artista Senese Francesco Del Casino, è lì a ricordare la storia di quanti, come Emilio, Pinuccio, Gesuino, Peppino, Luciano e Bruno il partigiano Moretto, senza chiedere meriti né insegne, ci hanno offerto il dono più prezioso, la nostra Libertà.
Ed è questo libro il punto di partenza di un percorso iniziato già nel 2012, con la costituzione dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) Medio Campidano, con la quale ci siamo posti l’obiettivo di far emergere quanto la Resistenza e l’Antifascismo abbiano permeato le vite di tanti giovani Sardi, di cui a lungo ci si è scordati perfino i nomi, e che invece oggi diventano ancor di più un fulgido esempio capace di guidare nella melma indistinta della cosiddetta società post-ideologica.
Una società che dimentica il proprio passato e nel tentativo di risolvere contraddizioni mai sopite offre soluzioni antiche a problemi che già avevano trovato una loro corretta dimensione. L’accentramento di potere cui stiamo assistendo, con una legge elettorale capace di far impallidire la Legge Acerbo, la riproposizione di un’alternanza di governo priva di sostanziali mutamenti d’indirizzo politico, il tentativo di destrutturare la Costituzione e le garanzie che essa pone hanno un sapore autoritario che anziché risolvere il problema della rappresentanza e partecipazione dei cittadini, lo inasprisce e lo rende difficilmente sanabile.
Ecco allora l’importanza di Emilio e del presente lavoro: che possa servire a capire ancora oggi il significato e il peso di una conquista che è costata il sangue di tanti Italiani e che abbiamo bisogno di ricordare e rendere viva con la nostra azione pratica di ogni giorno.
Anche questa, oggi, è Resistenza.

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