Sul M5S niente pregiudizi, ma neanche sconti

21 Giugno 2017
2 Commenti


Tonino Dessì

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I

Caro Andrea, su quanto hai scritto sul M5S, in parte concordo, in parte dissento.
Concordo sul fatto che M5S sia cresciuto finora proprio per l’inconsistenza, la mediocrità e la sempre più evidente meschinità opportunistica e parassitaria del ceto politico che ancora pretende di rappresentare il mondo culturale e sociale progressista.
Concordo sul fatto che chi si aspetterebbe nel concreto orizzonte della propria vita un sovvertimento democratico delle condizioni create dalla politica italiana tutta abbia finora visto nel M5S un’opportunità in tale direzione.
Il M5S gode di un consenso che è più conseguenza di autonome scelte di una parte importante dell’elettorato, che non frutto diretto dei meriti effettivi della sua dirigenza nazionale e locale.
Concordo sul ruolo decisivo che il M5S ha avuto nella sconfitta della revisione costituzionale. Senza il M5S al referendum avrebbe vinto Renzi.
Temo tuttavia che, contrariamente a quello che ci si sarebbe potuto aspettare, la piena immersione nei temi costituzionali non abbia fatto fare al M5S il salto di qualità nella direzione auspicabile.
La presa di posizione sullo ius soli mi pare da questo punto di vista esemplare e clamorosamente ingiusta sul terreno specifico dei diritti fondamentali, oltre che sbagliata sul piano dell’opportunità politica.
Sul tema della gestione del fenomeno migratorio capisco che ci siano molti, anche a sinistra, che non si accontentano più di un confronto astratto fra posizioni xenofobe e razziste e posizioni astrattamente e incondizionatamente favorevoli all’accoglienza.
Sappiamo tutti che l’Italia sta gestendo in Europa quasi da sola il soccorso, il salvataggio, la sistemazione d’emergenza. Non ci possiamo nemmeno nascondere che la capacità di assorbimento delle nostre comunità sta raggiungendo un limite di “tollerabilità percepita”.
Se non si riaprono corridoi europei, la situazione potrebbe precipitare.
Tuttavia, finché questo obiettivo non verrà concretamente praticato, il compito delle persone e dei soggetti politici più consapevoli resta quello di operare per favorire l’accoglienza e la permanenza più dignitose e civili possibili.
Non possiamo neanche indulgere sullo stereotipo negativo del migrante “col telefonino”. In tutta l’Africa quasi non esistono linee telefoniche fisse e il cellulare è l’unico mezzo di comunicazione, nelle città come in pieno deserto. Chi non ne ha uno non comunica.
Così come i rimpatri forzosi (ieri vi ha insistito Travaglio) non sono praticamente possibili, meno che meno di massa, senza il consenso dei Paesi di provenienza, che nelle condizioni attuali non c’è quasi mai.
Detto questo, anche nei confronti del M5S non si può abdicare, pure da parte di quanti (ma rischiano di diminuire, a sinistra), guardano loro con qualche aspettativa, dallo svolgere lo stesso ruolo di vigilanza, di critica, anche di contestazione aperta che si svolge nei confronti delle altre forze politiche.
Tanto più che se la vita interna del M5S resta ancora così autoreferenziale -il che denuncia un limite non risolto di cultura, oltre che di pratica della democrazia- solo espliciti e diffusi orientamenti di opinione pubblica possono condizionarne le possibili evoluzioni.
Non possiamo, non dobbiamo proprio fare sconti a nessuno. Non è il tempo.

2 commenti

  • 1 admin
    20 Giugno 2017 - 11:23

    Andrea Pubusa

    Caro Tonino,

    condivido le tue argomentazioni e sopratutto lo spirito di esse, che comprovano - se ancora ce ne fosse bisogno - il tuo saldo ancoraggio ad una visione egualitaria della società e delle relazioni umane.
    Non ho da aggiungere nulla a quanto tu, con la consueta incisività, dici. Tuttavia, quando passo nelle assolate strade cagliaritane e vedo un fratello immigrato ad ogni porta di bar o di negozio a chiedere la carità, mi domando se questo è tollerabile e se questa è accoglienza. O ancora quando vedi, nelle vie cittadine centrali o nei parcheggi, decine di fratelli neri a non far nulla, ti chiedi dove siamo finiti?
    La mia personale opinione, da vecchilo gramsciano, è che questi soggetti dovrebbero far parte del movimento di cambiameento in Italia, come lo furono in Europa i grandi leader del Terzo mondo nei decenni passati. Penso anche che lo Stato dovrebbe dar loro lavoro, insieme agli italiani disoccupati, in piani straordinari per mettere a posto tante cose. Basta vedere di quante pulizie necessitano i luoghi appena fuori dalle vie più centrali, per non parlar d’altro. Ma mi rendo conto che una battaglia di questo genere richiederebbe ben altro promotore di questa pseudo-sinistra, dove è scomparso proprio il referente sociale fondamentale: il popolo dei lavoratori, degli sfruttati e dei disperati della terra.

  • 2 Oggi mercoledì 21 giugno 2017 | Aladin Pensiero
    21 Giugno 2017 - 07:55

    […] Sul M5S niente pregiudizi, ma neanche sconti 21 Giugno 2017 Tonino Dessì su Democraziaoggi. oggi merc 21 giugno 2017 aladinews aladin […]

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