Licenziamenti più facili, giro di vite su pensioni: che bel programma di sviluppo!

27 Ottobre 2011
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Red

Ma vi sembra un programma di sviluppo quello che mette al centro locenziamento e rinvio delle pensioni? Misure più negative di queste! Questo il contenuto per lo sviluppo del “patto di sangue” fra Berlusconi e Bossi. “Ora la crisi è più lontana”, ha detto il premier, ma tutti in maggioranza pensano il contrario. Al Senato e alla Camera il governo va sotto più volte e, a dare un’occhiata al calendario, è evidente la tendenza a non mettere all’ordine del giorno provvedimenti ‘a rischio’.
Questo è il clima, mentre il premier va alla battaglia di Bruxelles. L’Ue accoglie “con favore i programmi dell’Italia per le riforme strutturali per rafforzare la crescita e per la strategia di consolidamento fiscale” e invita “la Commissione a presentare una valutazione delle misure e a monitorarne l’attuazione”. E’ quanto si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo.
“A nessun tacchino fa piacere che si avvicini il Natale”, ammette qualcuno in maggioranza. Per questo - anche se il Cavaliere va ripetendo a chiunque ci parli che andrà avanti, che punta a terminare la legislatura e che vuole vedere in faccia chi avrà il coraggio di sfiduciarlo in Parlamento dopo essere andato ad implorare una ricandidatura - oggi è aumentata in parecchi la paura del voto e la consapevolezza che l’unico modo per restare in Parlamento è sostenere un governo di salvezza nazionale, che faccia riforme necessarie al Paese (pensioni, legge elettorale), magari andandosi di volta in volta a cercare i voti in parlamento.
Un po’ come fu il governo Dini. Pensando a questo ieri sera al Senato si sono riuniti in gran segreto 18 senatori di maggioranza che, sotto la regia di Beppe Pisanu, studiano come uscire dal Pdl restando nel centrodestra. “Prepariamoci a votare nel 2012″, avrebbe detto Angelino Alfano in una riunione a via dell’Umiltà con i quarantenni di Liberamente. E nella Lega la situazione è speculare. I ‘maroniani’, capita l’antifona del voto in primavera con il porcellum, non escludono affatto l’idea di un governo tecnico rispetto al quale stare all’opposizione, per poi andare al voto sventolando la bandiera della difesa delle pensioni.
Umberto Bossi invece ha fretta. “Non c’é nessun patto con Berlusconi ma il coltello dalla parte del manico ce l’ho io: quando voglio staccare la spina la stacco”, alza la voce il Senatur, parlando a Berlusconi ma certo anche ai frondisti interni al Carroccio. E comunque, andare al voto in primavera con il porcellum, blindandosi con liste di suoi fedelissimi, di certo conviene al Senatur. In questo clima Berlusconi si muove con l’ottica del giorno per giorno. Naviga a vista, E, si sa, chi naviga senza bussola presto o tardi sbatte negli svogli e va a fondo.

1 commento

  • 1 Stefano Deliperi
    27 Ottobre 2011 - 21:17

    e come al solito la crisi la pagano i cittadini, lavoratori, inoccupati, pensionati, disoccupati. Purtroppo.

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