Sardegna: atti di ordinaria schizofrenia

23 Luglio 2013
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 Amsicora

Volete ridere? Il Pd sbarra la strada delle primarie a Paolo Maninchedda. E perché mai tanto rigore? Perché in questa legislatura il neo-sovranista si è alleato col PDL. Ma da quando in qua non vale più il detto “l’amico dei miei amici è mio amico“? In fondo, l’incontenibile Paolo, quattro anni fà, non ha fatto altro che anticipare i tempi. Ha intuito gli umori diffusi nel PD, la sua voglia d’inciucio e lo ha anticipato. Come Giovanelli ad Olbia: prima sindaco PDL e poi sindaco PD senza soluzione di continuità. Un tempo questi precursori erano i più lodati ed ambiti, oggi - mala tempora currunt -  anch’essi sono soggetti alla dura legge della contabilità elettorale: “se ci sei tu, potrei non esserci io“. A scanso di rischi fuori tu e dentro io.
Non si spiega diversamente la soddisfazione per la decisione del PD dell’IDV, per bocca del vice segretario regionale Salvatore Lai: «Senza alcuna pregiudiziale personale verso l’onorevole Maninchedda ribadiamo la nostra contrarietà a candidature di dirigenti politici che in questa legislatura sono stati legati al centrodestra - dice Lai - ma anche la necessità di una  forte apertura ai movimenti, alle associazioni e a tutti i mondi vitali della società sarda con i quali il centrosinistra deve mettere a punto un programma per il rilancio della Sardegna che da quattro anni è rimasta praticamente senza una vera guida. Quanto alle ipotesi sovraniste - conclude Lai - nei limiti dell’unità nazionale e dell’unità della Costituzione italiana siamo favorevoli a discutere una forma avanzata di federalismo che esalti l’autonomia e la sovranità della Sardegna».
Ma l’IDV non lancia fuoco e fiamme a livello nazionale contro l’alleanza PD/PDL? Non mette sotto tiro - per bocca di Di Pietro - il Presidente Napolitano come regista di questa innaturale alleanza. Non stigmatizza il trasformismo insito nel tradimento del voto? Ed allora perché essere soddisfatti di questa piccolo rifiuto a fronte del grande abbraccio che soffoca l’Italia e mette in pericolo la stessa Costituzione? Non sarebbe più consono all’IDV lasciare il PD alle sue schizofrenie e ai suoi tradimenti, seguendo un difficile percorso di coerenza?
Non me ne vogliano gli amici e compagni dell’IDV. Il giro di valzer di Maninchedda non è diverso dal loro volteggio. Atti di ordinaria schizofreniza. A rigore Maninchedda forse schizofrenico lo è meno: in fondo vuol passare dall’alleanza con un partito (PDL) alla collaborazione col suo partner di governo (PDmenoelle). Che male c’è?

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  • 1 Aldo Lobina
    23 Luglio 2013 - 07:09

    Sì, sono storie di ordinaria ipocrisia. La recita continua. Serve un capro espiatorio per sentirsi “purificati”. Sono alibi che i partiti - anche quelli già sepolti come l’IdV, mettono in campo per “battere un colpo” . Concordo con il professore Pubusa: PD e PDL sono partner di governo in Italia. Nessuna meraviglia se si accordassero anche in Sardegna, dove potrebbero trovare un punto di equilibrio, rivolgendosi, che so, a Oppi per esempio. Senza scomodare l’ondivago Maninchedda, troppo ambizioso anche se più preparato di molti esponenti del partito conservatore pdpdl. L’alternativa in Sardegna, come in Italia, va cercata altrove. Fuori dal PDL, ma anche fuori da questo PD. Non mi pare del resto che il PD sardo abbia mostrato qualità che lo facciano apprezzare più del PDL.

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