Cari Paolo, Vito, Enrico & c. sulle elezioni vi dico…

25 Luglio 2013
1 Commento


Andrea Pubusa 

Cari Paolo, Vito, Enrico & C.,

da pensionato della politica, seguo le vicende regionali dal di fuori, e, forse per mancanza d’informazione diretta e, sicuramente per mia inadeguatezza, confesso che non riesco a capirci granché.
Caro Paolo, non nego che tu, all’approssimarsi della fine legislatura, mostri un attivismo che odora di elettoralismo. Tuttavia, condivido con te la sorpresa per il regolamento del PD, nella parte in cui vieta la partecipazione alle primarie del centrosinistra di esponenti di partito che abbiano collaborato in ruoli rilevanti col PDL. Non ti sembra una barzelletta! E per di più autolesionista! Quella disposizione regolamentare non preclude solo a te di partecipare alle primarie del centrosinistra, ma anche, ad esempio, a Paolo Fadda, che da sottosegretario di Stato è un alleato del PDL. Ma anche il segretario regionale Silvio Lai e gli altri anonimi deputati e senatori del PD sono incompatibili perché, col loro voto di fiducia e il loro sostegno, sono i migliori alleati di Berlusconi. Salvo dimostrare che l’alleanza con Cappellacci sia più di disdicevole dell’alleanza col Cavaliere e trattare con Brunetta, Santanché o Cicchito sia più dignitoso che accordarsi con i quaraquaqà regionali del PDL.
Paolo, io ti consiglierei di fare ricorso, chiamando a testimoniare in tuo favore tutti gli elettori che hanno dato il voto al PD in funzione antiberlusconi ed ora si trovano alleati col Cainano. Sicuramente loro diranno che il tuo giro di valzer è meno grave del tradimento del PD. Quelli più acculturati metteranno in luce come questo del PD sia il più grave atto di trasformismo che la storia d’Italia ricordi. Son sicuro che il tuo ricorso andrebbe a buon fine. Non avresti l’appoggio dell’IDV sardo, dimentico che il PD è l’alleato di governo del PDL.  Ma avresti il sostegno di SEL sardo, che, quando sente odor di seggi, perde la testa e vuole l’alleanza con tutti.
Potresti anche ricordare che tu nel 2009 agisti in stato di necessità; non lasciasti, tua sponte,  il centrosinistra, ma fosti cacciato da Soru. Mi domando piuttosto, caro Paolo,  se ti convenga insistere. Perché lasciare l’alleanza col PDL per allearti con l’alleato nazionale del PDL? Non ti sembra il giro dell’oca? Torni al punto di partenza! Non è meglio, visto che sei in movimento, pensare d’inventare un’altra cosa?
Cari Vito, Enrico & C., sono in pena per voi. Penso che siate maturi per un’esperienza consigliare a livello regionale. Almeno finora avete sempre tenuto la schiena dritta e siete riusciti a passare indenni, intendo senza macchia, in mezzo a questo ambiente immondo. Avete, l’uno come giornalista e l’altro come consigliere comunale, promosso alcune importanti iniziative controcorrente. E so quanto far questo sia difficile e controproducente in un ambiente ristretto, che della mafia ha molti connotati, salvo la lupara, per fortuna! Siete uomini di verità e di battaglia, non avete mai svolazzato da fiore a fiore. Il centrosinistra avrebbe vantaggio ad arruolarvi. Traghettereste verso il PD molte persone che lo vedono come il fumo negli occhi. Ma siete sicuri di non tradire i  vostri elettori e voi stessi? Intendetemi, io sono certo, e sono pronto a giurare, che voi la schiena non la piegherete e che sarete degli arieti contro ogni malaffare, ma cosa potrete fare in favore dei lavoratori e della democrazia stando in un ambiente degradato? Dovreste comunque rompere con le anime morte del PD. Non è forse meglio allora che anche voi tentiate da subito altre vie? Lo so che il quorum del 5% è duro da superare. Ma c’è un tema, che se condotto con chiarezza e determinazione, può rendervi alternativi e unici. Non è il tema del sovranismo, parola ormai in bocca a tutti e priva di significato. E’ la difesa della Costituzione, che il PD e il PDL si apprestano a manomettere. Dovreste lanciare un appello ai democratici della Sardegna a difendere con voi i valori e il  testo della Costituzione. Dovreste farne la vostra bandiera, a partire dal lavoro e dall’eguaglianza. Li troverete anche gli ancoraggi nomativi per quel di più di poteri di autodecisione che voi vorreste per l’Isola. Questa è la discriminante vera, su cui si giocano le sorti del Paese e dell’Isola. Potrete proporre questo tema anche a Michela Murgia. Certo,  anche lei è il prodotto di questa politica degradata in cui ognuno si autocandida. Certo, deve ancora dimostrare di essere brava in politica come lo è con la scrittura. Ma è immacolata, ha una sua sicura dignità, vuole una Sardegna rinnovata e giusta. Forse con lei si potrebbe mettere in piedi un po’ di forze, che, partendo dalla discriminante costituzionale metta con le spalle al muro gli inciucisti PD/PDL. E, quando infurierà la lotta contro la manomissione della  Costituzione ad opera del PD e del PDL. voi sarete già sulla postazione giusta. Sarete a capo del movimento di difesa della  Costituzione. Altro che dare manforte al PD! Il PD come forza del tradimento anche costituzionale và combattuto e battuto, insieme al suo alleato PDL. Cari Vito ed Enrico per voi non vedo altra strada che questa. Ed è l’unica via per rilanciare la battaglia democratica nell’Isola.  

1 commento

  • 1 bachisio marotto
    26 Luglio 2013 - 13:53

    Solo una domanda carissimo Andrea, fatta da uno che sulla Costituzione Italiana ha giurato formalmente 3 volte (servizio di leva,Pubblico dipendente e Sindaco), lasciamo perdere i termini veniamo alla sostanza, ma tu ritieni praticabile, nell’esercizio responsabile e consapevole delle prerogative che lo Statuto Sardo riserva all’esercizio dell’Autonomia speciale,portare il confronto con lo Stato sino alla soglia del Diritto di Autodetrminazione dei popoli sancito dalla Carta dell’ONU e dalla Conferenza di Helsinki?
    Come sai questo è sempre stato un limiti politico-culturale della sinistradi tutta la sinistra.
    Perchè se ci fosse questa consapevolezza e questa condivisione sarebbe molto praticabile e molto concreto il ragionamento che proponi alla nostra carovana che viaggia verso una Sardegna Sostenibile e Sovrana. G.M.

    Risposta

    Caro Gigi,
    una Costituziobe democratica consente una discussione aperta a ogni sviluppo, un regime oligarchico no. Oggi in Italia lo scontro e tra forze costituzionali e forze che vogliono stravolgere la Carta, restringendo gli spazi democratici. Allearsi con una di queste, il PD e/o il PDL, significa precludere ogni spazio a qualsiassi prospettiva di allargamento delle ragioni popolari.
    Andrea

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