Oggi discutiamo di elezioni e legge elettorale

28 Febbraio 2014
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Red

Questa sera alle ore 17 nella Sala Conferenze del B. di Sardegna nel viale Bonaria di Cagliari,  si svolge un incontro di riflessione sul risultato delle elezioni regionali. E’ sempre stato così in passato. E’ bene mantenere viva questa abitudine, perché l’analisi del voto rivela tendenze, dinamiche profonde e aiuta a comprendere il futuro e a calibrare l’azione. Alcuni, non abituati a questo, preferiscono il silenzio e mettere sotto il tappeto la povere,  nascondere i problemi. Ma questa omissione porta a non correggere gli errori, a far sempre peggio e questo atteggiamento non è proprio della sinistra.
Sarà Marco Ligas, direttore  de Il Manifestosardo, a fare il punto sul risultato, di cui si occuperà anche Massimo Dadea, che ha un’esperienza diversa e, dunque, offrirà una lettura differente. Si vuole che la discussione non sia monocorde, ma abbia punti di vista e approcci vari. Un dibattito vero, non propaganda.
Analogamente, le introduzioni di Andrea Pubusa e Mario Sau affriranno spunti diversi sulla questione democratica posta dalla legge elettorale regionale, i cui limiti sono resi manifesti dai balzani risultati che vedono alcuni territori sottorappresentati e circa 150.000 elettori sardi non rappresentati sol perché hanno votato Sardegna Possibile di Michela Murgia o Popolo sardo di Mauro Pili. Sono invece in Consiglio, abusivamente, candidati di sigle che non rappresentano quasi nessuno, ma che hanno saputo capitalizzare il loro codismo, e ne menano vanto, attaccando beffardamente la Murgia per non aver avuto la furbizia di fare altrettanto. 
Si parlerà, dunque, delle iniziative politiche e giuridiche per modificare questa legge.
La via giudiziaria inizierà il suo iter nel momento in cui la Corte d’appello proclamerà formalmente gli eletti. E’ questo l’atto che va impugnato con ricorso nel termine di 30 giorni. Si chiederà al Tar la modifica della proclamazione degli eletti formulata dalla Corte d’appello e la riattribuzuiione dei seggi senza il premio di maggioranza e le soglie di sbarramento. Si ipotizza una violazione dell’uguaglianza del voto sancita nell’art. 48 della Cost., nello Statuto speciale e nella stessa legge elettorale regionale. Presupposto della modifica della composizione del Consiglio è la rimessione degli atti alla Consulta e la declaratoria di illegittimità costituzionale delle norme indicate. La Corte, com’è probabile, se accoglie, rimodellerà la legge, espungendo le parti ritenute illegittime. Lo ha già fatto col porcellum. Se lo facesse anche per il porceddum, avremmo un sistema sostanzialmente proporzionale, con attribuzione di seggi anche alla Murgia e a Pili e riassegnazione in meno a PD, PDL e sigle coalizzate, alcune delle quali usciranno - com’è giusto - dall’Assemblea regionale.
L’azione può essere promossa da ciasun elettore e dunque il ricorso verrà presentato a prescindere dalle iniziative di Michela Murgia o di altri.
Tempi? Un anno e mezzo e avremo un Consiglio secondo Costituzione in luogo di questo illegittmo. Salvo accelerazioni conseguenti al precedente della Lombardia. La Corte Costituzionale, a cui il Tar Milano ha già trasmesso gli atti, giudicherà la legge regionale lombarda in primavera. La sentenza costituirà un precedente che, qualunque ne sia il risultato, potrà ridurre i tempi della procedura riguardante la legge sarda.
Come vedete, c’è molta carne al fuoco, politica e istituzionale. Una buona ragione per parlarne insieme. Partecipate!

1 commento

  • 1 Marisa Dedola
    28 Febbraio 2014 - 10:14

    Gentile Redazione, ho ricevuto la locandina, ma c’è una cosa che non capisco. Io sono iscritta a Libertà e giustizia, e ricordo che la mia associazione era parte del comitato 12 ottobre, che aveva organizzato il dibattito dello scorso novembre con il Prof. Pace. Avevo partecipato a quel dibattito, e ricordo anche un bell’intervento del nostro coordinatore Carlo Dore jr.. Ieri, quando ho visto la locandina, ho chiamato Carlo Dore e gli ho chiesto se l’iniziativa fosse prevista nel programma delle nostre attività e come mani non ne aveva dato comunicazione agli iscritti. Carlo, un pò sorpreso, mi ha risposto che Libertà e giustizia non aveva organizzato nulla e che della manifestazione lui non era nemmeno al corrente. Mi chiedo: come è possibile, dato che Libertà e giustizia era parte di quel comitato? Si è trattato di una svista, o di una scelta deliberata? E, se è stata una cosa voluta, perché ci avete tenuto fuori? Vi ringrazio e aspetto una risposta. Marisa Dedola.

    Risposta

    Non c’è alcuna volontà di escludere nessuno. Ci mancherebbe! In realtà, l’iniziativa è partita dall’ANPI Cagliari, a cui le altre sigle si sono aggiunte in tutta fretta, dati e tempi molto ristretti dell’indizione. La locandina è stata così inoltrata senza una verifica della completezza delle adesioni. In ogni caso, Carlo Dore jr. è stato immediatamente destinatario della locandina e, dato l’argomento, è atteso un suo intervento. Del resto, è una discussione molto aperta, per cui ciò che conta è più la presenza in sala che quella, un po’ formale, nella locandina. Certo la prossima volta occorrerà maggior coordinamento.

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