Riforma della Regione subito!

26 Marzo 2014
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Peppino Pentumas

Un amico, in vena di scherzi, con molta fantasia, ci scrive…


L’altra sera, Gian Mario, entrò furioso in un Assessorato semideserto gridando alla guardia giurata: “mi chiami subito il Direttore Generale”. Dopo qualche minuto, trafelato ma sempre con il sorriso sulle labbra, lui entrò. Mi dovete dare entro tre giorni la “riforma”, anche uno straccio di riforma purché sia. Mah! Assessore ci deve essere un errore, forse lei vuole parlare con l’altro Direttore, che si occupa di riforma della regione. Come le ho detto, ieri, io mi occupo solo di Affari generali e di società dell’informazione”.
Il solerte funzionario andò di corsa nell’altro corridoio esclamando: “Ti sta cercando l’Assessore, non ho capito bene.. però mi sembra che vuole, disse accompagnandola dall’Assessore, un fantomatico disegno di legge di Riforma della Regione”. “Veramente, rispose la Direttrice l’unico esistente è quello presentato dal suo predecessore Floris e poi….affossato dal Consiglio Regionale”. “No, sto parlando di un qualcosa presentato dal duo Dadea- Soru.  Scusami, Antonio, ma io all’epoca mi occupavo di altro”.
Una volta arrivati dall’Assessore, la dirigente riferì: l’unico e recente Disegno di Legge di riforma che io conosco è stato presentato dalla Giunta Cappellacci. Si tratta del Disegno di Legge n.386/B…… Si ho capito, rispose l’assessore, però io alla prossima riunione di Giunta devo comunque presentare un progetto organico di riforma, altrimenti…. Francesco, anzi il Prof. Pigliaru, mi spelliccia. Vuol fare in fretta, come Renzi! Va bene, provvederemo. I due funzionari abbandonarono la sua stanza guardandosi l’un l’altro,  poi uno di loro affermò…. Booh, sai cosa ti dico leghiamo l’asino dove vuole il padrone.
Il buon assessore entrò in paranoia e  pensando a voce alta disse: devo chiedere aiuto a Johnny Trelaw, amico e collega della LAW University del Michigan che ha lavorato per la regione Sicilia per un analogo progetto. No, noo…  diventa troppo lungo e farraginoso, poi chi glielo spiega in “inglese” tutta quella pappardella dell’accorpamento di funzioni, di questi furbetti dei sindacati dei regionali, delle pretese della Confindustria e delle Associazioni artigiane,  del fatto che Maninchedda deve prendersi anche le funzioni dei Trasporti, che i beni culturali andranno al Prof. Morandi. Quelli del PD poi, nel convegno dell’altro giorno, invece di proporre qualcosa di serio mi hanno confuso le idee: vogliono che licenzi tutti i Direttori generali. Mi sa, mi sa….che chiamo quelli del Formez, quelli ne sanno una più del diavolo. Oppure lo chiedo a Pietro, che di progetti di riforma de ne intende. E’ un amico, esclamò sempre più pallido. Oppure lo chiedo a Berlinguer, non per nulla era candidato a fare il Governatore, anche se in Basilicata la riforma pare sia stata fatta da quelli del centro-destra alcuni anni orsono. Sono nei casini, urlò,  anzi nel caos più assoluto.
Professò…professò… si sente male, esclamò la segretaria facente funzioni Signora Minuccia, dipendente di una ex Provincia e in comando presso la Regione Sardegna. Guardi Assessò, se vuole, le preparo una camomilla, un thè caldo gli disse attestandosi dietro una scrivania. Ceeh!! questa ha sentito tutto, pensò. Poi d’impeto rispose: no signora non ne ho bisogno, dica piuttosto alla Direttrice e allo staff che lunedì mattina, dopo l’appuntamento col FORMEZ, facciamo un breefing per parlare della riforma della regione.
Itta dimoniu ad essi custu brifing? Si domandò la sig.ra Minuccia incuriosita da questo parolone, custa deppi d’essi cosa chi adi imparau in America. Giustizia du pighidi. Il nostro Presidente al massimo parlava di cancioffa, di favette. Tocca , tocca chi m’indi andu disse a voce alta Minuccia o questi mi faranno impazzire. Sarà difficile con questi chiari di luna farsi rinnovare il comando, pensò. Mio marito, tra l’altro, mi sta aspettando qui sotto e prima che si metta a guardare le signorine coccodè di Via S. Gilla è meglio che lo raggiunga.
Quanto esposto mi è stato riferito da mia moglie che lavora in Regione. Ogni tanto farnetica, anzi mi dice di aver sognato. Qualche volta, raramente, ci azzecca.
Quindi caro Prof. Pigliaru rifletta, ogni tanto i sogni ci richiamano alla dura realtà: lei deve prendere in mano le riforme, altrimenti ne vedremo delle belle. A buon intenditor…
 

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