Cagliari salvo, ma sul nuovo stadio quante ombre!

30 Aprile 2014
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Nhorax

Il Cagliari ormai è salvo. Ma sul suo futuro, a partire dallo stadio, c’è molto da discutere…e ci sono molte ombre.  

La notizia delle trattive tra il Sindaco Zedda e l’emissario di un “Gruppo Americano” per l’acquisizione ed il rifacimento dello stadio ha suscitato molto clamore, non solo nei tifosi ma in tutta la cittadinanza. Il vecchio S. Elia, infatti, ha troppi anni sul groppone e dev’essere rimesso a posto. Forse trasformato in qualcosa di più moderno e adatto a una città che desidera cambiare in meglio. Sperare nel futuro.
Anche l’interesse dello stesso “Gruppo Americano” per il Cagliari Calcio di Cellino non ha mancato di far parlare tifosi e non. In senso positivo. A parte il discutibile carattere, il Presidente Cellino non ha fatto male, ma i tifosi, si sa, sono volubili, desiderano il meglio e le novità. E, dopo anni, vedono con piacere un cambio nella proprietà della squadra. Non solo cittadina ma di tutta la Sardegna.
Insomma sembrerebbe che, per una volta, le cose comincino a marciare per il meglio.
Se non ci fosse un “se”: chi sarebbe questo fantomatico “Gruppo Americano”?
Non si sa. Si conosce l’”intermediario”, quel Luca Silvestrone che si è presentato in Comune e ha illustrato al sindaco i piani del “Gruppo Americano” che rappresenta. “Gruppo” intenzionato ad investire poco meno di cento milioni di euro per realizzare un nuovo stadio. E deciso ad acquistare la squadra per portarla a nuovo splendore.
Lo stesso Luca Silvestrone però, che anni addietro si è presentato a Sulmona proponendo qualcosa di non troppo diverso da ciò che propone oggi a Cagliari.

http://www.zac7.it/index/index_dx_css.php?pag=16&categ=INCHIESTA&IDX=10192&xx=1

E che ha lascito dietro di sé, per ora, solo amarezze.
Lo stesso Silvestrone coinvolto in una bizzarra storia di corsi di formazione per carcerati!

http://www.ilrestodelcarlino.it//rovigo/cronaca/2010/03/28/310860-corsi_detenuti_giudizio.shtml

Quello che in un incontro col sindaco Zedda si porta dietro un “progettista” che non ha mai realizzato uno stadio e il cui curriculum sparisce dalla rete dopo che un oscuro sito cittadino si accorge che questo “Gruppo Americano” si fa rappresentare da un giovine che parrebbe neppure laureato:

https://blogpuntog.wordpress.com/2014/04/10/casteddu-ha-il-nuovo-stadio-santa-bufala-e-bravo-massi/

https://blogpuntog.wordpress.com/2014/04/14/come-ti-costruisco-santa-bufala-il-nuovo-shtadio-di-chiagliari/

Insomma: molti motivi per domandarsi cosa stia succedendo davvero. Possibile che un “Gruppo Americano” mandi allo sbaraglio un giovane neppure impiegato in un uno studio di architettura specializzato in stadi?
Chi ha dimestichezza con le società Statunitensi non può fare a meno di nutrire qualche perplessità, soprattutto alla luce di un recente articolo comparso su Sardiniapost che rimanda ad una dichiarazione di Silvestrone (http://www.sardiniapost.it/sport/mediatore-silvestrone-pronti-cagliari/#comment-64561): l’intermediario parla di un “fondo di investimenti” e afferma che “Fra poco sarà costituita la società proponente”.
Ma come, non c’era il “Gruppo Americano”.
E che dire del fatto che lo sconosciuto blog cittadino parla proprio di un “fondo di investimento” ben prima di Silvestrone, descrivendo un bizzarro meccanismo secondo il quale non ci sarebbe alcun “Gruppo Americano” pronto all’acquisto dello stadio e della squadra?
Una cosa è certa: il sindaco Zedda deve sapere qualcosa di certo in merito alla vicenda. Qualcosa più dei tifosi e dei cittadini. Speriamo che questa volta abbia le idee chiare, perché non vorremmo che Cagliari venga trattata come Sulmona. Non ce lo meritiamo e non desideriamo essere trattati come quelli che vanno a spasso con l’anello al naso e la sveglia appesa al collo. Cosa sia un “fondo di investimento” lo sappiamo anche se non abbiamo un Master preso ad Harvard e l’Isola ne ha abbastanza degli “Imprenditori” che arrivano dalle nostre parti credendo di trovare ingenui pastori mastrucati.
Zedda, dopo la figura non precisamente esaltante del Teatro Lirico, farebbe bene a riflettere: sulla lirica forse no, ma sul calcio rischia di perdere le prossime elezioni.
Se già non le ha perse.

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