Perché voto NO…se mi è consentito

21 Luglio 2016
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Lucia Pagella


Innanzitutto una osservazione : non mancano certo nell’Italia devastata dalla crisi problemi assai gravi che avrebbero meritato di essere considerati al fine di emanare leggi che li risolvessero e sicuramente di maggiore interesse per i cittadini che in tutti i sondaggi hanno costantemente dimostrato di considerare la riforma costituzionale come l’ultimo dei loro problemi. Ed allora perché questa ossessione di cambiare una Costituzione che andava solo aggiornata con pochi e semplici articoli? A mio modesto avviso la ragione è una sola ed evidente : la nuova costituzione amplia a dismisura i poteri del premier di concerto con una legge elettorale incostituzionale e che potrebbe essere cambiata in peggio; costui, prima di dar corso ad altre riforme liberticide e/o comunque volte all’eliminazione dei diritti dei lavoratori, si è voluto accertare di avere le mani libere per cui si è facili profeti ipotizzando altre e più gravi lesioni del nostro ordinamento giuridico. In altri termini un pre colpo di stato. Basterebbe questa sola ragione per votare NO.
Ma veniamo ora all’oggetto di questo intervento. Poiché i migliori costituzionalisti italiani e molti presidenti della corte costituzionale si sono espressi sulle ragioni del NO  sviscerando a fondo il problema non è mia intenzione imbarcarmi in considerazioni giuridiche che altri hanno egregiamente messo in luce  e che condivido pienamente. Desidero invece soffermarmi su altri aspetti del problema che sono meno tecnici ma che ritengo ugualmente importanti.
Vorrei spiegare perché voto NO per ragioni che hanno a che fare con la politica, l’economia ,la sociologia e quant’altro anche se mi sembra di intravvedere qualche sopracciglio alzato perché si rischia di cadere nel populismo. Ma la realtà è multiforme e le ragioni - accoglibili o meno - degli elettori sono complesse e vanno ascoltate.
Aggiungerò subito che populismo, come tutte le parole, è un Giano bifronte. Secondo il Sabatini Coletti populismo è l’atteggiamento o il movimento politico tendente ad esaltare il ruolo e il valore delle classi popolari. Ovviamente vi é però anche un significato spregiativo ( di solito usato quando le tesi sostenute non sono di gradimento di chi detiene il potere ). In tale seconda accezione il populismo viene confuso con la demagogia e si ritiene che tenda ad assecondare le aspettative del popolo indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto e della loro opportunità.
Io mi ritengo una populista nel primo significato del termine e ne sono orgogliosa.
Io voto NO perché la Carta Costituzionale deve essere patrimonio di tutti e ne deve riflettere, pur mediando, gli interessi comuni. Ebbene questa Costituzione, così deformata da un terzetto di arroganti incompetenti, è il frutto di una serie di imposizioni da parte di una maggioranza che, in effetti, è una minoranza i cui voti, per compiere questo scempio, sono solo  la conseguenza di una porcata ( copyright del suo autore!)  dichiarata incostituzionale dalla Corte che ha consentito un proseguimento della legislatura al solo fine di redigere una nuova legge elettorale.
Io voto NO perché la Costituzione non deve essere un abito confezionato su misura e buono per raccattare voti in un certo momento storico dando al fortunato vincitore la possibilità di escludere per il futuro qualsiasi cambiamento a lui sgradito. La Costituzione americana è ancora quella dei padri fondatori con solo gli emendamenti resisi necessari dal cambiamento della realtà sociale.
Io voto NO perché il fautore di questo cambiamento è un mentitore seriale e come si chiede a qualcuno se sarebbe disposto ad acquistare una vettura usata da un altro soggetto per testarne l’affidabilità, io, in questo caso, vorrei chiedere ai tanti ammiratori dell’uomo del fare se sono disposti ad acquistare la Costituzione così da lui modificata. Non ci credete? Provate a scorrere i giornali di questi ultimi due anni ed avrete una panoramica completa di tutte le giravolte messe in campo per sostenere tutto ed il contrario di tutto
Io voto NO perché  é sempre lui, l’uomo del fare, che pochi giorni prima che scomparisse Giulio Regeni ( Carneade, chi era costui ?), si disse orgoglioso di avere avuto l’occasione di stipulare accordi con un tale Al Sisi al cui paragone Mubarak appare un agnellino e dopo l’ultimo  presunto golpe - accertato chi aveva vinto cosa - ha esultato perché aveva vinto la democrazia e la mitica stabilità: dove ? Ma in Turchia of course!. Qualcuno ha avuto modo di dare un’occhiata alla spaventosa foto che ricorda la tragedia del Cile ? E sempre questo qualcuno è disposto a credere al tirannello nostrano quando ci parla di salvaguardia dei nostri diritti ? Se si. Auguri!
Io voto NO perché Questa schiforma gode del plauso della confindustria che ne ha prontamente individuato i pregi  segnatamente nella possibilità ( complice la legge elettorale nuova di zecca ) di scegliersi maggioranza ed opposizione, tanto per non sbagliare. Ma questa associazione nulla ha a che fare con la  maggioranza degli Italiani. Non sarà certo questo obbrobrio a rimettere in moto l’ascensore sociale ( in salita ) perché in discesa funziona benissimo : già adesso in virtù di leggi che hanno azzerato diritti conquistati con anni di lotta i poveri assoluti sono aumentati.
Io voto NO perché sono nata libera e tale intendo restare per cui rispedisco al mittente tutti i ricatti che vengono posti in campo per convincere i cittadini che la nuova Costituzione sarà la panacea di tutti i mali, e addirittura, ci consentirà di sconfiggere il terrorismo. Quando si ricorre a tali mezzucci per intortare gli elettori significa che non vi sono argomenti seri con cui contrastare quello che i migliori costituzionalisti italiani hanno esposto con chiarezza e competenza.
Io voto NO perché voglio continuare a credere in qualcosa, non intendo farmi espropriare gli ideali della mia giovinezza e voglio continuare a ragionare con la mia testa.
Può darsi che abbia corso il rischio di personalizzare troppo la mia posizione ma quando una legge così importante ha un padre, una madre ed anche uno zio, penso che un’occhiata al suo DNA non sia una cattiva idea.

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