La base di Teulada incentiva passività e sottosviluppo

22 Agosto 2016
1 Commento


Andrea Pubusa

Si dice che l’assistenzialismo generi mostri, cioè mandronis, alias pelandroni. In effetti, la mia personale inchiesta sulla pesca a P. Pino conferma questo radicato convincimento. Dalla mia terrazza vicino al canale controllo tutto il traffico dei pescatori. Hanno u n regime speciale: prendono l’indennizzo dal Ministero della difesa per il fermo barca a causa delle esecitazioni militari nella base di Teulada, prospicente P. Pino. Ora mi dicono i bene informati che anzitutto ha l’indennità l’armatore, ossia bil proprietario della barca. Poi ce l’hanno gli imbarcati. Se sono la moglie e il figlio: quindici mila euro all’anno cadauno sommano 45 mila euro all’anno. Si può vivere a S. Anna con 45 milla euro all’anno, cioé circa 4 mila al mese? La risposta affermativa è d’obbligo, le spese in un paese sono minori che in città. Molti hanno l’orto in casa o la vigna e qualcosa, quantomeno per l’autoconsumo, la producono.
Morale della favola: i pescatori escono poco a mare e lo fanno solo per firmare il cartellino, cioé per dire che sono pescatori veri, non meri percettori di indennizzi. E la marineria, i pescatori senza barca? A spasso e in via d’estinzione, nessuno li imbarca, perché l’indennizzo è meglio tenerlo in famiglia. Qualcuno a S. Antioco viene paradossalmente imbarcato dai pescatori siciliani, che si spingono coi loro pescherecci fino alle nostre coste. Non sarà tutto vero quanto mi viene detto, ma qualcosa di vero c’è.
Vado in peschiera a prendere pesci. So che iniziano la vendita alle 8, ma bisogna fare la fila dalle 7. Passo alle 6,45. Incontro un pescatore. “A che ora portate i pesci?”, chiedo. “I pesci sono già qui, dobbiamo scaricarli”, risponde, disinteressato. “E fra quanto”, replico io. “Tra non molto, ma la vendita inizia ale 8″. “Bene, allora ripasso”. “Veda lei”, mi risponde, svogliato. Come dire: “se vuoi pesci torna, se no arrangiati”.
Due giorni dopo, passo alle 9 per vedere com’è la situazione. Incontro un altro pescatore, non mi fa cenno d’accoglienza. “Avete qualche pesce da arrosto?”, chiedo amicante. Sembra sorpreso della domanda. E’ come parlar male della Madonna in Chiesa. “Niente”, risponde, “tutto finito”, ma non mi dice quando e a che ora tornare. Vado via pensoso. A P. Pino ad agosto ci sono molti turisti, molti nelle case hanno il barbecue o sontuose “forreddas”, la grigliata è un modo per stare in famiglia o con amici, in allegria, senza spender molto. C’è però un problema: non si trovano pesci. Se in peschiera - penso - si rifornissero in modo da avere pesci fino alle 11-12, come si fa nelle normali pescherie, quanto potrebberò vendere e guadagnare ad agosto? E i turisti non dovrebbero fare acrobazie per procurarsi i pesci, come andare a S. Anna Arresi, 12 km., sei all’andata e sei al ritorno. Ma per guadagnare bisogna lavorare, non far finta o quasi di farlo… per coprire l’indennizzo.
Riflessioni amare, c’è la crisi, molta disoccupazione e sottoccupazione. Molti vanno via, disperati. Ma c’è anche chi, all’ombra di una rendita fa poco o niente e, come in un circolo vizioso, incrementa la stagnazione. Per di più - come in questo caso - mettendo un prezzo alla presenza delle basi, anziché combatterle. Insomma, un prezzo per l’occupazione militare e i giochi di guerra per fare la guerra vera in terre lontane. Certo, c’è anche l’indotto, i militari della base che prendono la pizza a S. Anna o a Teulada. Bisogna tener conto anche di questi nella povera economia della zona. Ma non è anche questo una compensazione della dipendenza?

1 commento

  • 1 scalas gianfranco
    22 Agosto 2016 - 20:55

    Sicuramente c’è disoccupazione nel Sulcis che non penso sia causa del poligono forse di politiche sballate di certa classe politica credo di si. e non da pochi anni. L’indotto di Teulada ridotto a qualche pizza dei militari mi pare tralasci che ci sono oltre un migliaio di militari che prendono un o stipendio e sono per il 99% sardi e circa un centinaio di altri stipendi per personale civile e indotto. Non saranno giustificabili ma 1100 buste paga sono giusto giusto quasi la metà delle buste paga di sarroch con una industria che non crea dipendenza quella con simpatia saluti cordiali. ma a derisco con piacere al comitato per il No al referendum

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