Le città e i territori tra compressione, bizzarrie istituzionali e ipotesi di riordino

20 Aprile 2017
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Francesco Cocco

File:Sardegna, Italy.jpg

 

Dobbiamo essere grati all’ Istituto Gramsci della Sardegna per l’interessante volume “Le città e i territori” , coordinato dal prof Gianfranco Sabattini. Come sostiene Antonello Angioni, direttore dell’ Istituto, l’opera “ esamina i problemi attinenti all’ assetto istituzionale dell’Isola” dove è netta la percezione che in Sardegna regnino confusione e caos istituzionale, senza che la classe politica appaia in grado di porvi rimedio…”. E’ presente a tutti i cittadini il fatto che nell’arco di pochi anni siamo passati da una moltiplicazione delle province ad un referendum mirante all’abolizione delle stesse, all’istituzione della città metropolitana di Cagliari, alla legge regionale n. 2 del 2016 che ripartisce in modo bizzarro l’organizzazione del territorio regionale.
Forse in questa assurda ripartizione amministrativa degli ultimi anni ci si è dimenticati che l’organizzazione del territorio non è un semplice fatto d’ingegneria istituzionale. Che la Sardegna, come oltre mezzo secolo fa evidenziava Marcello Serra, è “quasi un continente” con particolari storie, economie, paesaggi, architetture. A ricordarci tutto questo alcuni bei saggi riportati come contributi al dibattito. In particolare il saggio di Salvatore Mannuzzu che si sofferma sulla profonda trasformazione antropologica di Sassari dove le terre, già destinate alla produzione agricola, sono diventate oggetto di speculazione immobiliare. Poi il saggio di Mario Ciusa-Romagna che ci dà una chiara sensazione di come la sua Nuoro abbia assunto nuovi caratteri nella dialettica tra i quartieri contadini e quelli pastorali.
A ribadire la finalità dell’opera il coordinatore del lavoro, Gianfranco Sabattini che nel saggio introduttivo afferma “quanto qui si sostiene ha come obiettivo non tanto la critica della riforma (il riferimento è al nuovo assetto delle autonomie locali) , quanto l’evidenziazione dell’ esigenza di una corretta riconfigurazione degli assetti territoriali ed istituzionali della Sardegna. Gli indirizzi per una “contro-riforma degli enti locali che qui si propone ……..possono rappresentare un utile suggerimento per un più ampio approfondimento dei temi dei temi dello sviluppo locale esteso all’intero contesto territoriale regionale”.
L’obiettivo indicato da Sabattini è esaminato in undici saggi che analizzano i vari aspetti di quella possibile “controriforma” che riordini l’amministrazione locale dell’ Isola . Poi sette saggi riportati come “contributi al dibattito”. Tra gli altri l’intervento di Francesco Pigliaru che si sofferma sulle zone interne come futuro motore della rinascita.
I saggi sono tutti ad opera di specialisti. Si va dal contributo del giurista Benedetto Ballero, che auspica “ si apra immediatamente un serrato dibattito per individuare le soluzioni corrette………diverse da quelle della legge regionale 2/2016”, per arrivare al contributo di urbanisti come Sandro Roggio ( “ non c’è spazio per progetti lungimiranti : inascoltati gli appelli all’uso prudente della risorsa naturale e culturale”) e Franco Archibugi che pone in evidenza la necessità “ di organizzare la funzione storica della centralità urbana, al fine di assicurare all’utenza dei piccoli centri…..ciò che spesso è stato realizzato nelle città di grandi dimensioni……” Non è difficile comprendere come si pongano in termini scientifici problemi che sono al centro del dibattito politico per lo spopolamento delle comunità delle zone interne.
Accanto a quelli citati non minore attenzione meritano i contributi di Giovanni Macciocco che va alla ricerca di una nuova dimensione urbana ( “la città dei paesei”), di Silvano Tagliagambe (“ il problema dello sviluppo urbano”) di Mariano Mariani e di Matilde Schirru che soffermano la loro analisi su due aree territoriali in rapida trasformazione: rispettivamente l’area metropolitana di Cagliari e la Area vasta sassarese.
Tante possibili soluzioni prospettate rispetto a problemi che condizionano la vita e lo sviluppo dell’ Isola. Ecco perché non sorprende il sarcasmo del saggio del prof. Andrea Pubusa che di fronte ad un’organizzazione territoriale in cui Carbonia diventa capoluogo di un’area che va a coincidere con la vecchia provincia di Cagliari (sottratta la città metropolitana) con l’aggiunta di Comuni come Esterzili e Sadali, che corrispondono a storie, tradizioni, economie radicalmente diverse rispetto a quello dei vecchi territori minerari. Sarcasmo ed ira che nascano da una ripartizione territoriale senza capo ne coda.
Se questa opera patrocinata dall’ Istituto Gramsci della Sardegna riuscirà a sviluppare- come auspichiamo- una serio dibattito sull’ assetto territoriale della Sardegna, vorrà dire che si è compiuto un primo passo verso il superamento del disordine amministrativo che sembra essersi impadronito della nostra Isola.

 

 

 

 

1 commento

  • 1 Oggi giovedì 20 aprile 2017 | Aladin Pensiero
    20 Aprile 2017 - 08:14

    […] Le città e i territori tra compressione, bizzarrie istituzionali e ipotesi di rilancio. Francesco Cocco su Democraziaoggi. oggi gio 20 aprile 2017 aladinews […]

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