Conte, in silenzio, ottiene un risultato

16 Luglio 2018
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Red

C’è una generale preoccupazione verso le vicende dei migranti. E c’è anche l’indignazione di una parte dell’opinione pubblica verso le dichiarazioni di Salvini. Ora, dopo lo sbarco di Pozzallo, che ha sollevato tutti, possiamo con più obiettività valutare l’azione del presidente Conte. “Oggi per la prima volta potremo dire che sono sbarcati in Europa”, ha commentato Palazzo Chigi. Il motivo? Dopo Francia, Malta e Germania, anche Spagna e Portogallo si dicono pronte ad accogliere ciascuno 50 dei 450 migranti. Alcuni dei migranti, circa una cinquantina di donne e bambini di varia nazionalità, erano già stati fatti sbarcare nel porto della città siciliana per ricevere la prima assistenza. Questa è la solidarietà e la responsabilità che il governo italiano ha chiesto all’Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all’ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà. Su questa strada Conte dice di voler continuare “con fermezza e nel rispetto dei diritti umani”.
Ora, ad una valutazione obiettiva, bisogna ammettere che questa è una linea che garantisce anche i migranti. Un’accoglienza che sia anche inserimento non può che essere opera dell’Europa, di quel Vecchio Continente sviluppato, che non può avere difficoltà ad integrare un flusso di migranti, che sta diminuendo.
Occorrerebbe adesso rendere sicuri, con canali umanitari, i trasferimenti. Spicca in questo contesto il secco rifiuto di Repubblica Ceca e Ungheria. “Occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare sarebbe - secondo il premier ceco Andrej Babis - è la strada per l’inferno“. “L’unica soluzione alla crisi migratoria - ha aggiunto - è il modello australiano, cioè non fare sbarcare i migranti in Europa“. Questa è la linea di Visegrad. Che dire? Come non condivdidere il presidente della Camera Roberto Fico? Ha detto: ”La strada per l’inferno è non saper accogliere tutti insieme in un’ottica di solidarietà. Ribadisco che chi non accetta quote va sanzionato pesantemente”.
Come si vede, le posizioni anche all’interno della maggioranza non sono omogenee. Per fortuna non c’è solo Salvini. E anche se può sembrare riduttivo, l’appoggio dell’opinione democratica a chi si batte per soluzioni stabili e sicure è una ozpione da non scartare. In questa situazione complessa occorre che le forze e le personalità democratiche si sforzino di stare unite.
Intanto, la nave Open Arms dell’ong spagnola Proactiva Open Arms sta di nuovo dirigendosi verso la Sar libica. L’imbarcazione, secondo il sito Marine Traffic che monitora le rotte delle navi, è seguita a breve distanza dallo yacht Astral, della stessa ong. “Anche se l’Italia chiude i porti - scrive su Facebook l’organizzazione non governativa - non può mettere le porte al mare. Navighiamo verso quel luogo dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppi morti sul fondale”. Questa è una posizione difficilmente contestabile da chi ha buon senso e normale tasso di umanità, ma coglie una parte soltanto del problema, certamente quello più importante: salvare vite umane: Ma occorre vedere anche il proseguo, e cioé far sì che sia poi vivibile la vita di chi approda in Europa. Dopo il salvataggio ci vuole l’inserimento.

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