PD. Queste sì che son soddisfazioni! Regione (ora anche la Basilicata) e (probabilmente) Cagliari al centrodestra. L’importante che non vincano i musi gialli!

25 Marzo 2019
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Amsicora

(Cani conclude con autorevolezza l’assemblea regionale dem)

Ogni tanto, ma con sempre più frequenza, penso che il mondo sia pieno di matti. Non che non ce ne fossero in passato. Ma oggi, non so perché, mi pare ce ne siano di più. Prendete i dem. Trovarne uno sano di mente! Ora si sono fissati che la loro ripresa corrisponde millimetricamente, con precisione matematica, alla sconfitta del M5S. Più i grillini calano, più loro crescono. E allora senza interrogarsi su se stessi, qualsiasi cosa accada, loro che dicono o meglio auspicano? La sconfitta dei grillini. Semplice no? E sapete, quale è il loro ragionamento, divenuto un mantra? I musi gialli ci hanno scippato i voti con destrezza, se li perdono, tornano come pecore smarrite all’ovile. Rientrano, contriti, nel loro recinto naturale, quasi ovvio. E’ stata una piccola avventura, una scappatella, una botta di vita, poi delusa, ed allora si torna a casa, da Zingaretti e da Cani. Il serraglio PD li accogllie e loro, i dirigenti, potranno chiudere il cancello e tornare agli antichi fasti. Potere, seggi, tanti onorevoli e sen., governo, incarichi, prebende. Il brutto sogno è finito! Evviva! Torna la cuccagna!
Avete letto il resoconto dell’assembela regionale in agro di Abbasanta? No? Ve lo dico io, più che una runione politica sembrava un convegno di aruspici. L’animale sacrificato per trarne segni divini e norme di condotta? Naturalmente lui il M5S, e chi se non? Si esaminamo le viscere del corpo sventrato dei musi gialli. E vengono segni incoraggianti, incoraggiantissimi! Inizia Andrea Frailis, cara persona e ottimo giornalista, ma anche lui nel PD esce di testa. Considera l’esito alle regionale, udite! udite!, ”un ottimo risultato“. Il 13,47% è entusiasmante! Un eccellente punto di partenza. Ma ad una condizione, ferrea, dura: niente “accordi col M5S“! Come dire, se è nella casa gialla che dobbiamo fare la bardana, non possiamo trattarli amichevolmente. Non si è in buone con chi si deve svaligiare. Lineare, l’argomentazione, non vi pare? Attenzione! Prestate occhio e orecchio! S’avanza quella bella testa di Angioni, di cui si sente forte la mancanza a Palazzo Madama (che disastro! non c’è neppure Uras! capite perché da quelle parti le cose van male!). E che dice il nostro? Fa autocritica. Bene finalmente autocritica! Evviva! Gioa, gaudio e tripudio, autocritica finalmente! Nonsi, non è quella che pensate voi. Nonsi, non è per l’abolizione dell’art. 18, per il Jobs act, per la politica lacrime e sangue per i ceti popolari, per la deforma costituzionale renziana, per il sì alla Tav, per la scassorma sanitaria, delle province, della legge elettorale e chi  più ne ha più ne metta; nonsi, no è per quello. Angioni si batte il petto per ”essere riusciti a intercettare solo in piccola parte gli elettori che hanno abbandonato il M5S“. Solo parzialmente, capite? Non tutti, solo pochi. Ma di grazia, ex senatore, dove sono andati gli altri? Perché non li avete catturati? Che siano volati verso Salvini o verso l’astensione? Chissà!? Ora si prosegua nell’aruspicina, così Angioni e compagnia bella ne capiranno di più! Dove sono andati? E dove andranno?
E Cani? Cani chi?, direte. Cani Emanuele, il segretario regionale dem. Che dice Cani, anche lui ex? Minchia! Parole sue, giuro! Niente interpolazioni o manipolazioni! “Al termine di questo dibattito” si sente non poco, ma “molto più forte“. Non solo. Di più: il dibattito lo fa sentire nientepopodimenoché “più autorevole“. E perché mai questa ebbrezza? Questa meravigliosa senzazione di potenza? Per il consenso dell’assemblea a lui e ”a tutto il gruppo dirigente“. Ma dai, Cani! Quale consenso, dopo la frana di voti, seggi e la perdita della regione!? Non ti sei guardato intorno? Siete tutti ex. Una carneficina per mano popolare. Lo sai, caro Emanuele, l’autorevolezza è come il coraggio o la paura, uno o ce l’ha o non ce l’ha; se ce l’avevi, ce l’hai; se non ce l’avevi, non ce l’hai e, bada bene Lele, non te la puoi dare e neanche riceverla. Certo, dopo averlo nascosto il PD per la vergogna, dopo averlo camuffato sotto il bel visino di Massimino, dopo aver perso 20 seggi, 100 mila voti e la giunta regionale, dopo aver messo, con le dimissioni di Zedda,  in moto un maccanismo per consegnare anche Cagliari al centrodestra, dopo esservi messi, voi dem, in mano al “leader” di un Campo già estinto su tutto il territorio nazionale e in fase di riduzione anche in Sardegna, c’è da essere orgogliosi (così Francesco Sanna, anche lui ex). Anzi, da essere felici…per tante buone ragioni, ma una su tutte: il M5S ha perso un po’ di più, non ha conquistato la Regione, non conquisterà Cagliari. Tutto al centrodestra a trazione Salvini. Queste sì che son soddisfazioni!

P.S. Arrivano gli esiti della Basilicata. Persa anche quella. Il M5S è primo partito, ma terzo. Che goduria nel PD e nel centrosinistra!

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