ANPI - Oggi Smuraglia a Pirri parla di Costituzione fra canti e musica

23 Maggio 2019
2 Commenti


Ecco la locandina seguita da una recensione di Gianna Lai del libro di Carlo Smuraglia “Con la Costituzione nel cuore, ed,  Gruppo Abele.

Gianna Lai

Pensavano al futuro i partigiani, a costruirlo diverso.

‘Con la Costituzione nel cuore’, è un bel libro intervista di Carlo Smuraglia, uscito lo scorso anno per le edizioni del Gruppo Abele, la vita del partigiano e quella del giovane impegnato nella ricostruzione morale dell’Italia del dopoguerra; la vicenda personale dell’intellettuale, formatosi libero alla scuola della Resistenza, che attraversa questo secondo Novecento, sempre più arricchita della storia e dell’esperienza, del loro continuo spontaneo intrecciarsi. Fino ai giorni della Costituzione, fino ad oggi e ai giorni della Presidenza ANPI.
L’intervista di Francesco Campobello si sviluppa leggera e con naturalezza, a partire dalla citazione di ‘Oltre il Ponte’ di Italo Calvino, per aprire alle ragioni di una scelta di campo, la lezione di Concetto Marchesi che induce alla ribellione il giovane studente universitario della Normale di Pisa, quando anche tanti altri, in altre Università, si trovano a compiere lo stesso gesto.
Scelte ideali dice Smuraglia, ‘di politico c’era ben poco’. Certo un grande impegno della volontà, tra le macerie di un Paese oppresso dalla guerra e dall’occupazione tedesca, la maturazione politica avviene direttamente attraverso il vivere quotidiano, prima nella Resistenza sui monti, poi al seguito dell’esercito che risale la Penisola, nel Corpo italiano di Liberazione, dentro l’Ottava armata. Molto significativo il quadro familiare, se il giovane che parte deve promettere di riprendere poi i suoi studi, e quello immediatamente successivo del combattente per una causa giusta, il pensiero volto al futuro di un’Italia libera e democratica. In una guerra di popolo, verso la liberazione, da Ravenna a Venezia, la gioia dell’accoglienza Smuraglia racconta di averla vissuta proprio in prima fila, dando direttamente lui le notizie, da marconista della radio, nella Divisione Cremona.
C’è spesso nell’intervista un efficace vai e vieni tra presente e passato, a sottolineare la forza di valori e ideali ancora così attuali nella nostra Italia repubblicana. La massiccia partecipazione al 25 aprile del 2017, dopo la vittoria del No al Referendum, che ha visto in prima fila Smuraglia e tutto l’ANPI, richiama intensamente quel tempo, in una storia che resta precisa e molto ferma a interpretare lo spirito della lotta partigiana, trasfuso nella nostra Costituzione. Per la sua difesa e, in vista di questo imminente futuro, finalmente per la sua attuazione. E l’ANPI che con i suoi 120 mila iscritti vuole essere testimonianza attiva di quella memoria, ‘dobbiamo la nostra vita democratica alla Resistenza’, continua a rintuzzare e a respingere ogni proposta di pacificazione priva di senso, contro chi vorrebbe cancellare la distinzione netta fra i violenti sostenitori di una feroce dittatura e i combattenti per la democrazia. La nostra garanzia, la Costituzione antifascista, che va attuata e difesa dal fascismo più pericoloso attualmente, quello dell’uomo solo al comando, in un contesto di spinte complessive a destra.
Cita Calamandrei l’intervistatore, in riferimento alla Resistenza e ‘alle attese che l’accompagnarono, in parte deluse’, ri portando l’attenzione dell’interlocutore ancora sul presente: Smuraglia vuole adesso definire il modo per far avanzare una vera cultura della Costituzione, partendo dal metterne in luce il carattere polemico e di rottura col passato. Perché ‘la Costituzione deve essere trattata con rispetto e, se mi è consentito, con amore, con vero patriottismo costituzionale, deve essere portata sopratutto e prima di tutto nel cuore’. E siccome a far parte della narrazione resta sempre in primo piano il coinvolgimento di chi pone le domande, sollecitate dall’andamento stesso del racconto, anche i nostri interessi di lettori, le nostre curiosità, sentiamo che vengono bene interpretati man mano che le storie si dipanano a rappresentare l’intera vicenda italiana, come se l’esperienza personale potesse contenerla tutta: nella sua vita di docente universitario, i libri sul diritto del lavoro, quando si diceva che la Costituzione non potesse ‘entrare in fabbrica’, fino allo Statuto dei lavoratori, che della Carta fu attuazione. E poi Smuraglia fu Consigliere comunale e regionale nelle fila del PCI, e senatore. Avvocato nella difesa di partigiani, e nel processo per i fatti di Reggio Emilia, nel processo Pinelli, e in quello Calabresi- Lotta Continua. In difesa dei ragazzi della Zanzara e contro i responsabili della diossina di Seveso e poi contro la ‘ndrangheta calabrese, per il sequestro e la morte di Cristina Mazzotti. Pubblico ministero infine presso la Corte Costituzionale nel processo a Gui e Tanassi, per l’affare Lockheed. E’ vera ricostruzione avvincente di una storia della politica nel nostro Paese, quando ricoprire funzioni pubbliche assicurava sì prestigio, ma imponeva prima di tutto ‘il dovere di adempierle con disciplina ed onore’.
‘Tornare alla Costituzione, tornare allo Statuto’, suona ancora rivoluzionaria l’esistenza libera e dignitosa, se applicata effettivamente: vi è racchiusa l’educazione sentimentale di intere generazioni, da dedicare ancora valida e intatta ai giovani del nostro tempo presente, così vergognosamente tenuti di nuovo ai margini, come nel passato. Ecco perché il libro dovrebbe essere letto nelle scuole. Avanza la conversazione tra amici in forma dialogica, talvolta come scambio di idee nell’articolato sviluppo delle singole domande, venendo in continuazione attraversata da una vera, evidente, tensione morale e intellettuale. E il linguaggio che ne scaturisce è schietto, colloquiale, le parole scelte sempre nella direzione di chi legge, anche questo serve a testimoniare di una scelta politica orientata a sollecitare conoscenza e partecipazione. .

2 commenti

  • 1 Aladin
    23 Maggio 2019 - 08:28

    Anche su Aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=96259

  • 2 Roberta PC
    23 Maggio 2019 - 09:49

    Bellissimo articolo.
    Ha riportato la presenza di una caratteristica fondamentale dell’ANPI, oramai in disuso; la COERENZA che significa rispetto delle Regole e delle Persone.

    Fiera di far parte dell’ANPI.

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