Prima di tutto le bambine e i bambini

25 Marzo 2020
6 Commenti


Gianna Lai

ll primo segnale di rinascita dopo la tempesta è l’apertura delle scuole, e qui bisogna seriamente riaprirle, in Italia, pur tenendo conto degli sforzi encomiabili di docenti e studenti che, in queste settimane, attraverso la rete, hanno cercato di dare continuità all’istruzione. Riaprirle adesso, trasformando tutti i canali di radio e tv pubblica in una grande aula scolastica, distribuita per ogni ordine grado di istruzione, fino all’Università. Garantiamo un pò di uguaglianza al tempo del corona virus, dato che non tutti i bambini sono provvisti di tecnologie adatte all’apprendimento a distanza, sennò la nostra scuola la finisce sempre  con il solito ospedale di don Milani, che cura i sani e lascia fuori i malati!
Un pò di uguaglianza, perchè la nostra Costituzione non è sospesa dal corona, e questo è il momento serio per una sua seria applicazione: siamo troppo giovani per ricordare l’enorme ruolo svolto da ‘Non è mai troppo tardi’ del maestro Manzi, nell’alfabetizzazione degli italiani analfabeti tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio dei sessanta? Una semplice trasmissione dalla breve durata quotidiana. Qui però si tratterebbe di garantire Istruzione, da sempre a carico nostro, attraverso il Servizio pubblico, da sempre a carico nostro, messo a disposizione nel corso dell’intera giornata.
Dalle 8 del mattino alle 8 di sera, equamente distribuiti gli spazi, scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado e Università. I tempi sono ancora lunghi, non tutti hanno a disposizione la rete ed essa, probabilmente, non è neppure in grado di reggere tanto carico. Rai e Tv sì. Non possiamo accettare, come cittadini, una tale interruzione, in particolare per le bambine e i bambini meno abbienti, noi che abbiamo a disposizione un’enorme rete, un’immensa piattaforma da mettere a disposizione dei cittadini più giovani. Glielo dobbiamo noi adulti ai giovani che, una volta sconfitto il corona, crudele scopa contro l’anzianità, davvero avranno più spazio e voce in capitolo in questo mondo di diseguaglianze, responsabile di emigrazione e lavoro precario. E bisogna farlo subito, adesso, con l’immenso materiale della Rai, attraverso la cultura dei nostri docenti, che in molti ci invidiano nel mondo. Con la cultura della scuola che non si è ancora del tutto dispersa, nonostante la guerra dichiaratale dai governi Berlusconi e fino a Renzi, contro ‘i pedagogismi’ e contro le nuove esperienze della didattica. E, in maniera accanita, contro gli studenti tout court, cacciando gli istituti superiori dalle città, per isolarli nelle periferie estreme, a cotè di centri commerciali e nastri autostradali. Vi immaginate noi stessi ad apprendere da docenti universitari e professori e maestri che spontaneamente si mettono a disposizione, come fanno oggi i nostri medici, pur con tutt’altro rischio? Le discipline rispettate, i ragazzi ad apprendere, sapendo che lo fanno insieme a tutti i ragazzi d’Italia, nessuno escluso? Una vera educazione all’uguaglianza, secondo noi, si educhi con l’esempio e non con le prediche! Ve la immaginate la gestione culturale di questa immensa Raiscuola-Tvscuola, nelle mani per esempio di gente come Angelo Guglielmi, Salvatore Settis, o Domenico De Masi (ma ciascuno di voi ne può aggiungere anche altri, di chiara fama e mai esposti ai giochetti delle maggioranze di turno al governo) che, da par loro, saprebbero circondarsi delle persone adatte? Fatta salva l’informazione, credo che ci divertiremo di più anche noi a imparare dalla cultura della scuola. Al posto di Carlo Conti e Simona Ventura, tra gli ultimi distruttori del varietà in televisione, e della faziosità di Vespa e della barba dei talk show, oramai spettacolini di intrattenimento, tra una pubblicità e l’altra. Al posto della pubblicità,  la vera padrona di Rai-Tv,  che niente avrebbe da guadagnare a interrompere trasmisione di vera cultura, questa volta. Salvando solo il salvabile a giudizio di uno che fosse come Angelo Guglielmi, per esempio, o Salvatore Settis, o Domenico de Masi, ci si potrebbe senz’altro fidare. Un lavoro enorme, e non è enorme lasciare senza scuola i giovani meno abbienti , in tempo di pace? Pensate a delle lezioni di Zagrebelsky sulla Costituzione, di Carlo Smuraglia sulla Resistenza, di Moni Ovadia sulla Shoah, di Gino Strada sulla salute, ecc., seguite da interventi di bambine e ragazzi che dicono quello che loro sanno. Pensate a tutte le collaborazioni di artisti, attori, musicisti, da affiancare alle teche RAI, nelle quali non sarà difficile trovare, introducendo una nota di leggerezza, divertenti materiali di svago e di apprendimento insieme.
Prima di tutto le bambine e i bambini, sennò  questi decreti sembrano fatti dagli adulti in difesa esclusiva degli adulti.

6 commenti

  • 1 Rosamaria
    25 Marzo 2020 - 08:36

    Bella idea Gianna, ma aggiungerei Anna Sarfatti per i bambini e comunque insegnanti della scuola vivente e non solo cattedratici….

  • 2 aladinpensiero
    25 Marzo 2020 - 10:41

    Anche su aladinpensiero online: http://www.aladinpensiero.it/?p=105790

  • 3 Franco
    25 Marzo 2020 - 10:47

    Buona proposta. Considero l’indicazione dei grandi pensatori solo esemplificativa. Mi sembrano ammuffiti, più o meno come me. Il sistema dovrebbe aprirsi all’invasione dei barbari, quelli veri e prolifici. Quelli che come tali si sono presentati (Salvini, Meloni, Di Battista, Renzi) sono solo dei funzionari della politica.

  • 4 maria giovanna medau
    25 Marzo 2020 - 13:07

    Condivido la tua idea Gianna e vorrei rafforzarne le motivazioni.I nostri studenti avevano internet nel cellulare , ma non a casa nel computer!Non tutte le scuole e le paritarie ancora meno,usano le nuove tecnologie , a parte un registro elettronico che viene aggiornato dai docenti , da casa e quindi non in tempo reale !So di docenti di liceo che segnalano siti dove lo studente può seguire lezioni universitarie di filosofia(!) sulle quali verranno poi fatte le domande da inviare per iscritto! La
    Rai ha rispolverato tanti programmi per i più piccoli ,ma non ha pensato che un maestro in carne e ossa con l’ausilio del suo sterminato archivio avrebbe potuto fare molto di più.
    Credo che una richiesta , ufficiale , alle sedi regionali Rai ,in tal senso, sia d’obbligo! Le sedi regionali dovrebbero essere più attive in questo periodo, chiedendo la collaborazione dei docenti degli istituti di ogni ordine e grado ,aiutandoli a diffondere le eccellenze che ci sono già, Sarebbe opportuno un quadro orario delle trasmissioni per i vari ordini scolastici e anche per aiutare i genitori i cui figli hanno bisogno del sostegno!

  • 5 Maria Antonietta Pilia
    25 Marzo 2020 - 13:31

    Bell’articolo!
    Il ministero dell’educazione spagnolo lo sta già facendo. Ogni giorno la tv pubblica è dedicata ad una materia di studio, ad orari diversi secondo i gradi scolastici. Si veda il contributo su fb di Insegnanti per la cittadinanza.

  • 6 Tonino Dessì
    25 Marzo 2020 - 14:18

    Condiviso sul mio profilo FB.

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