M5S: Conte lo rilancia puntando su chiarezza e affidabilità

3 Aprile 2021
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A.P.

Giuseppe Conte all'assemblea M5s © ANSA 

Conte accetta la sfida, ardua, complessa ed affascinante: mettere a posto una gabbia di matti e irregolari, rifondare il Movimento 5 stelle. Tanto più che non vuol fare “un’operazione di restyling o marketing politico ma un’opera coraggiosa di rigenerazione del Movimento, senza rinnegare il passato”.
L’ex premier Giuseppe Conte, parlando all’assemblea del M5s, dice che  non c’è nulla da abbandonare dell’esperienza pregressa. “Rifondare non vuol dire rinnegare ma deve essere un’opera che valorizzi l’esperienza fatta che proietti il M5S in una forza capace di presentare un nuovo modello di sviluppo” “che realizzi condizioni effettive di benessere equo e sostenibile, che coniughi la transizione energetica in atto per ridurre le tante diseguaglianze”. Una nuova prospettiva per il paese.
Conte propone poi  una carta dei principi e dei valori, in modo che chi vorrà aderire a questa nuova forza politica non abbia dubbi sulla sua identità”. Parte  da due punti fermi:  chiara identità politica e razionalità organizzativa, “coinvolgendo le varie organizzazioni territoriali e della società civile in modo stabile”. Nuovo Statuto, dunque, ” che non rinneghi i punti di forza “leggera” di un Movimento ma che allo stesso tempo possa espletare tutta la forza organizzativa che ci serve e che ci aiuti a definire con chiarezza la linea politica e ad essere più incisivi”. Niente partito tradizionale e contrasto alla formazione di correnti interne “che inevitabilmente finiscono per cristallizzare sfere d’influenze e posizioni di potere”. Parole sante!
Poi Conte torna ai temi fondamentali del Movimento: “Rispetto della persona; ecologia integrale, secondo cui occorre affidarsi a modelli di sviluppo aperti a misurare le condizioni effettive di benessere equo e sostenibile; la giustizia sociale”. E poi in testa ad ogni cosa “l’etica pubblica” e il “rafforzamento della democrazia diretta, la democrazia diretta digitale che resterà un punto fermo del neo Movimento”.
Per molti democratici  basta l’ancoraggio fermo alla questione morale per rendere il M5S attrattivo sul piano elettorale. Anche la democrazia diretta intriga, ma in un chiaro contemperamento con la formazione di un Parlamaneto veramente rappresentativo, che deve rimanere l’asse portante dell’impianto costituzionale.
Conte pare sulla buona strada. Inoltre, promette l’abbandono del ricorso ad espressioni giudicate spesso aggressive e chiede il rispetto delle idee altrui. Insomma, musi gialli più educati e dialoganti.
In sintesi e salvo tornare sul tema, si può dire che l’azione di Conte può contribuire a dare al centrosinistra una gamba solida per battere la destra. L’ex premier mantiene un consenso altissimo, superiore perfino a quello, pompato dai media, di Draghi, e dunque è una risorsa fondamentale per sbarrare la strada a Salvini e Meloni. Speriamo che l’altra gamba del centrosinistra, il PD, sappia fare altrettanto. Ma qui il condizionale è d’obbligo, come suol dirsi.

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