Napoli. XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Quattro i sardi

21 Marzo 2022
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Giornata nazionale della memoria e dell'impegno, la marcia dei ventimila a Napoli

 

Una grandissima bandiera arcobaleno apre la marcia della XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Subito a seguire una carovana di bambini indossa al collo le immagini di volti e sguardi di uomini e donne uccisi dalle mafie. Così è partita da piazza Garibaldi, stamattina, la marcia promossa da Libera e Avviso pubblico, in collaborazione con la Rai, che quest’anno vede Napoli coma piazza principale dell’evento che si svolge, in contemporanea, in tutte le città più importanti del Paese.
In piazza migliaia di familiari delle vittime innocenti, studenti, scout, sindacati, lavoratori, istituzioni, ed associazioni provenenti da tutta Italia. Presente anche il presidente della Camera, Roberto Fico, l’ex premier Giuseppe Conte e Francesco D’Uva, questore della Camera dei deputati, nonché nipote dell’avvocato Nino D’Uva, penalista siciliano ucciso dalla mafia il 6 maggio 1986, proprio mentre si svolgeva la celebrazione del maxiprocesso di Messina.
Al momento i manifestanti, sono a Piazza Plebiscito, in tutto sono circa 20mila partecipanti che, ancora in questo momento, stanno raggiungendo il capoluogo campano.
Saranno letti, alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, i nomi delle mille e settantacinque donne e uomini vittime innocenti vittime di tutte le mafie.
Sono quattro i sardi ricordati a Napoli come in tutte le piazze d’Italia. Si tratta Emanuela Loi, l’agente di Polizia di Sestu morta nella strage di via D’Amelio, Bonifacio Tilocca, padre del sindaco di Burgos e ucciso da un attentato dinamitardo nel 2004, il sacerdote don Graziano Muntoni, ucciso ad Orgosolo nel 1998, e il carabiniere di Nuxis Antonio Pubusa, caduto nella strage di Bellolampo nel 1949 per mano del bandito Salvatore Guliano.
Lo slogan, scelto da Libera per quest’anno, è: “Terra mia. Coltura|Cultura”. Una terra che oggi, nel primo giorno di primavera, ribadisce il proprio “No a tutte le mafie”.

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