Similputiniani: ecco la nuova specie post-democratica nostrana

8 Giugno 2022
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Andrea Pubusa

C’è chi nel nostro paese pensa di difendere la Costituzione ostendando un lista in cui inseriscono i nomi di pretesi filoputiniani. La ratio è chiara e ha dei precedenti illustri (si fa per dire) nell’occidente. Il pensiero corre a Mc Carthy che fece una vera e propria campagna non solo di opinione ma anche istituzionale per reprimere le personalita’ e i movimenti critici e talora alternativi al pensiero egemone dell’establishment a stelle e strisce. Chi criticava il capitalismo ed optava per il socialismo era semplicemente un nemico da abbattere. Ma anche chi è all’opposizione del governo non è solo contro la maggioranza istituzionale del momento, ma è tout court contro il Paese, anzi e’ contro tutti i valori della cultura occidentale, è nelle fila nemiche e, dunque, dev’essere messo fuori legge.
Ora, in Italia, per fortuna, non siamo ancora a questo, anche se si tenta di farlo, coinvolgendo nella condanna dei reprobi, il Copasir. Il tentativo è così maldestro e rozzo, condotto da figure di  cosi’ scarsa autorevolezza, da rivoltarsi contro loro stessi. La levata di scudi contraria è ampia e diffusa, la crescita in tutta Italia di liberi comitati pacifisti è così capillare,  che non lascia scampo agli improvvidi, dilettanteschi neomaccartisti nostrani.
D’altronde nel paese l’opinione pubblica maggioritaria è contraria alle loro posizioni nel merito, è contro il riarmo per la tratattiva subito. e, dunque, a nuotare nel mare grande italiano sono i pretesi filoputiniani, più che coloro che pretendono di essere contrari al Presidente russo.
Tuttavia, se ben considerate, quanti in casa nostra fanno le liste di proscrizione costituiscono i prototipi di una nuova specie, nell’incessante evoluzione darwiniana applicata alla politica. Questa nuova specie può essere definita, prendendo sempre Putin a riferimento, “simil putiniana“, e la ragione è semplice. E’ a tutti noto che la nostra bella Carta annovera fra i diritti inviolabili le libertà, quella di manifestazione del pensiero anzitutte, che può essere sempre ed in ogni luogo liberamente esercitata, senza alcuna forma di compressione preventiva (censura) o successiva (sanzione). Potrà questa opinione semmai essere confutata anche aspramente con pensieri diversi, nel contesto del dibattito pubblico. E la Carta riconosce la liberta’  ad associarsi in partiti al massimo grado, Escluse le associazioni fasciste che son espressamente vietate, si puo’ programmare anche un superamento del capitalismo (che non e’  eterno!), purche lo si faccia con metodo democratico, ossia non con la forza e la violenza, ma col libero dibattito e vere libere elezioni (legge elettorale in linea rigorosa col dettato costituzionale). E’ la democrazia bellezza! Chi sta fuori da questa visione fuoriesce dal metodo democratico e, per questo, critichiamo alcuni ordinamenti, che chiamiamo “regimi”, per il loro vizio capitale: ammettono e amplificano le opinioni del governo e criminalizzano quelle di opposizione. Come Putin e come Zelenky, che ha messo fuorilegge i partiti diversi dal suo.
I similputiani a ben vedere, quanto al rapporto col pensiero diverso, sono, sotto sotto, uguali a Putin, talche’, per la proprieta’ transitiva, i veri, questi si’, filoputiniani, sono loro stessi, almeno in punto di democrazia. Poi dissentono su altre cose. Ad esempio, sulla guerra per risolvere il contenzioso con l’Ucraina. Ci vuol poco ad esserlo, lo siamo sempre stati (anche in Irak, Granada, e via aggredendo, lo dice sempre la sempre lodata sia nostra Costituzione, che all’art. 11 (che si applica non ad intermittenza, ma  sempre) ripudia la guerra di aggressione e demanda, per tutte le controversie fra stati, la soluzione a organizzazioni internazionali a cio’ preposte (in primis l’ONU), non ad organizzazioni militari di parte (es. la NATO).
Capito cari similputiani? Ci vuol poco ad evitare gli scivoloni. Leggete la Costituzione, e” quanto basta, leggete la Carta, dai, dai!

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